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SUKHOI "FLANKER"

(RUSSIA)

 

Sukhoi Su-30MKKSukhoi Su-30MKISukhoi Su-37Sukhoi Su-34

       Su-30MKK             Su-30MKI            Su-37                 Su-34

Sukhoi Su-30

DATI E CARATTERISTICHE

Su-30MK

Tipo: caccia multiruolo biposto a lungo raggio.

Motori: 2 turboreattori Saturn/Lyulka Al-31F da 12.526 kg/s con postbruciatore. Capacità di combustibile interna: 9.400 litri.

Dimensioni: apertura alare 14,70 m.; lunghezza: 21,94 m.

Pesi: a vuoto basico 17.700 kg; totale 25.670 kg; massimo al decollo: 33.000 kg.

Rapporto spinta/peso basico: 1,41 basico, 0,97 normale al decollo.

Prestazioni: velocità max Mach 2,35; massima continua 2.280 km/h a 11.000 m o 1.370 a livello del mare; velocità max di crociera Mach 1,58; velocità di salita max 19.800 m/minuto, velocità max di salita continua 230 m/s (13.800 m/min.);  tangenza pratica 17.700 m; corsa di decollo 550 m, di atterraggio 670 m; autonomia max con combustibile interno 3.000 km, autonomia di trasferimento 6.990 km; fattori di carico massimo +8 g.

Armamento/carico utile: 1 cannone da 30 mm e fino a 8.000 kg di carico bellico su 11 piloni. Il carico bellico comprende missili aria-aria (fino a 10) a corto, medio e lungo raggio, missili aria-terra e antinave e missili da crociera.

Operatori: Cina (270) e india (208).

Esemplari previsti: 478.

Costo unitario: ca. 34 milioni di dollari.

Entrata in servizio: 1992.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultimo aggiornamento: 19 aprile 2003

 

 

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STORIA E NOTIZIE

Le attuali versioni della grande famiglia del Sukhoi "Flanker" derivano tutte dal Su-27 "Flanker", entrato in servizio nelle forze aeree sovietiche nel periodo 1985-86 come caccia da superiorità aerea monoposto in risposta al McDonnell Douglas F-15 statunitense. L'ufficio tecnico Sukhoi, gia in passato fautore di aerei d'alta classe come il Su-17 "Fitter" e il Su-24 "Fencer", aveva costruito un velivolo superbo con eccezionali caratteristiche di velocità, maneggevolezza e autonomia. Inoltre, il nuovo caccia beneficiava degli enormi sforzi compiuti dai sovietici per fornire i loro aerei di radar e sistemi elettronici paragonabili a quelli statunitensi. Si trattava dunque di una macchina all'altezza del caccia della McDonnell, rispetto a questi giunto con quasi dieci anni di ritardo ma, come gli attuali sviluppi dimostrano, con un potenziale di sviluppo ben superiore all'aereo statunitense. Fortuna fu per l'USAF che il collasso dell'Unione Sovietica penalizzò lo sviluppo del "Flanker" limitandone lo sviluppo e la diffusione. Tuttavia la Russia, sorta dalle ceneri del grande impero sovietico, ha continuato lo sviluppo dell'aereo Sukhoi soprattutto per l'esportazione creando non pochi problemi ai paesi della Nato, Stati Uniti in testa. Infatti, le versioni più recenti del "Flanker" si sono dimostrate ben superiori ai migliori velivoli da combattimento attualmente in servizio nei paesi NATO e si stanno diffondendo in stati non alleati come la Cina (Su-30MKK) e l'India (Su-30MKI), mentre le forze aeree russe potrebbero adottare le ultime proposte Sukhoi (Su-37 e Su-34) rendendo velocemente obsoleti gli altri caccia contemporanei.

Le versioni prodotte per Cina e India derivano dall'Su-30 (Su-27P), entrato in servizio in Russia nel 1992 come caccia biposto da superiorità aerea a lungo raggio. Si tratta di un caccia multiruolo biposto a lungo raggio sulla falsariga dell'F-15E Strike Eagle ma con ben superiori capacità di combattimento aereo. Come dimostrano le più recenti prove comparative effettuate in occidente tra il Sukhoi Su-30MK ed i velivoli attualmente in servizio nelle forze aeree NATO, questi aerei non hanno rivali sia nella superiorità aerea che nel bombardamento tattico, presentando una maneggevolezza senza pari grazie agli ugelli orientabili e la configurazione con alette canard, una grande grande autonomia di volo, grande capacità di carico bellico comprensivo degli armamenti più moderni e tecnologia radar ed elettronica d'avanguardia.

La Cina ha acquistato direttamente dalla Sukhoi 50 Su-27P e 72 Su-30MKK(l'ultima K sta per Cina) ma, soprattutto, ha ottenuto la licenza di produzione per almeno 200 "Flanker" biposto, ridenominato in loco "J-11 Flanker". La diffusione dell'aereo Sukhoi in Cina muta notevolmente la situazione dell'aeronautica militare cinese, fino ad ora assai consistente numericamente ma penalizzata da materiale di volo di concezione superata.

Non meno importante è la diffusione del caccia russo in India. Il Sukhoi Su-30MKI (la "I" sta per India) è stato acquisito in 190 esemplari per le forze aeree indiane, dei quali 50 consegnati direttamente dalla Sukhoi con completamento della commessa nel 2003, mentre 140 saranno prodotti su licenza in India a partire dallo stesso anno. Inoltre, nello stesso periodo saranno trasformati allo standard del Su-30MKI anche i 18 Su-30 già da tempo in servizio nella Indian Air Force, per complessivi 208 esemplari del potente caccia multiruolo che pongono l'aeronautica indiana tra le meglio equipaggiate al mondo.

Da rilevare che le produzioni su licenza di Cina e India hanno un grande valore strategico perché potrebbero fornire ai due stati autonome capacità di sviluppo di aerei da combattimento avanzato, modificando così gli equilibri internazionali. Infatti, per quanto riguarda la Cina, questa aveva in passato prodotto su licenza aerei di progettazione sovietica e quando sul finire degli anni sessanta i suoi rapporti con l'URSS si deteriorarono, fu costretta a continuare a produrre i vecchi modelli o elaborazioni di questi. Così quando negli anni settanta l'URSS passò alla generazione del MiG-23/27, i cinesi continuarono a servirsi degli Shenjang J-6 e J/F-7 (rispettivamente MiG-19 e Mig-21 sovietici prodotti in loco) che per quanto maneggevoli e costruiti in quantità assai consistenti, non erano in grado di affrontare ad armi pari aerei di concezione più moderna. Le perdite subite dalle forze aeree cinesi nei decenni passati a causa dei ricorrenti scontri di frontiera con l'India, dotata di materiale "allo stato dell'arte" di provenienza britannica, sovietica e francese, dimostrarono che il "gigante aveva i piedi d'argilla". Anche a causa dell'isolamento internazionale, progetti indigeni di rilievo non erano mai andati a buon fine ma, a partire dagli anni novanta del secolo scorso, in un contesto internazionale rivoluzionato, la collaborazione con la Russia ha costituito la miccia per la nascita di nuovi ambiziosi progetti. Diverso il discorso per l'India che, pur disponendo di materiale di volo avanzato importato o prodotto su licenza e di contatti con le industrie aeronautiche sovietiche, francesi e britanniche, non è mai riuscita a sviluppare autonomamente moderni aerei da combattimento. Adesso, in presenza di una Russia che vende anche al rivale cinese e della possibilità di quest'ultimo di acquisire il know-how necessario per una produzione indigena ad alto contenuto tecnologico, può risultare assai pericoloso continuare a contare sulle forniture estere, sia perché ciò vincola il paese nelle relazioni internazionali, sia perché in un conflitto di lunga durata potrebbero esserci seri problemi di approvvigionamento rispetto a chi si produce per conto suo i propri velivoli. Da qui nuovi progetti per una nuova generazione di caccia che, se dovessero concretizzarsi, beneficerebbero senza dubbio del know-how acquisito producendo il Flanker. Tutto ciò pone non pochi problemi  ai membri della NATO, soprattutto quelli europei, illusi che con la fine della guerra fredda potessero limitare al minimo le spese militari ed ora costretti ad impegnarsi in un continuo sviluppo tecnologico per contrastare il pericolo di perdere la leadership qualitativa fino ad ora mai venuta meno.

Grazie ai proventi derivanti dalle vendite a Cina e India, la Sukhoi ha continuato su iniziativa privata lo sviluppo del Su-27 monoposto, culminando i suoi sforzi con il primo volo nel 1996 del Su-37 SuperFlanker, derivato dal prototipo Su-35 proposto senza successo all'aeronautica russa. Il SuperFlanker è un aereo eccezionale che surclassa qualsiasi aereo precedente e metterebbe in serie difficoltà anche le nuove generazioni di caccia occidentali come l'F-22, il Typhhon e il Rafale. Gli ugelli orientabili dei suoi motori Ljulka AL-37FU possono orientare la spinta anche verticalmente, conferendo al velivolo doti acrobatiche mai raggiunte prima da un aereo da combattimento. Quattordici punti di attacco per il carico bellico consentono al Su-37 di impiegare qualsiasi arma, compresi i più avanzati missili aria-aria a lungo raggio ed i missili da crociera da attacco al suolo. Il formidabile carico bellico, unito alla grande autonomia di volo tipica dei "Flanker", permette all'ultimo nato della famiglia una straordinaria persistenza in combattimento, potendo svolgere contemporaneamente missioni di superiorità aerea e di attacco al suolo. La sopravvivenza in territorio ostile è assicurata da sistemi ECM allo stato dell'arte, mentre il radar di scoperta è avanzatissimo e consente di individuare anche bersagli provenienti posteriormente all'aereo. Il velivolo non è stato ordinato dalla Russia che non naviga in buone acque finanziarie, ma la sua eventuale entrata in servizio è fonte di forte preoccupazione in occidente.

Non meno ambizioso è lo sviluppo del bombardiere Su-27IB/Su-34 Platypus il cui prototipo ha volato per la prima volta nell'aprile 1990 e, contrariamente agli altri modelli della famiglia, non è stato proposto per le esportazioni ma è stato tenuto a lungo valutato dall'aeronautica russa in gran segreto. L'aereo si presenta piuttosto diverso dai Flanker precedenti, soprattutto causa del muso appiattito per ridurre al minimo la sezione radar frontale. Il posto di pilotaggio presenta una configurazione a due posti affiancati, con una scaletta che conduce alla toilette, un forno per riscaldare cibi precotti ed una cuccetta per consentire il riposo di un membro dell'equipaggio. L'inusuale sistemazione interna ci riporta ai grandi bombardieri strategici del passato e tradisce la vocazione strategica del nuovo bombardiere, in quanto presume un impiego su grandi distanze. Il Platypus è stato sviluppato per sostituire nelle forze aeree russe il Sukhoi Su-24 "Fencer" da bombardamento tattico in servizio dalla metà degli anni settanta. In realtà è un aereo che rompe con qualsiasi schema precedente e pare destinato a sostituire (se verrà prodotto in serie) sia i bombardieri tattici che quelli strategici in servizio in Russia. Il punto di forza del Su-34 Platypus è la sua persistenza in volo, potendo svolgere missioni da bombardamento, anche strategico, difendendosi da qualsiasi minaccia proveniente da cielo e terra grazie ad una formidabile combinazione di apparati elettronici, carichi bellici e prestazioni di volo. A livello di strumentazione, oltre agli avanzati sistemi di contromisure elettroniche ed al radar multiruolo anteriore presenti anche sugli altri membri della famiglia del Flanker, segnaliamo la presenza di un avanzato radar di controllo del terreno per il volo a bassa quota e la presenza nel cono di coda di un radar per il controllo dell'emisfero posteriore. Per quanto riguarda il carico bellico, i 14 attacchi esterni consentono di trasportare qualsiasi arma tattica e serbatoi supplementari di combustibile per le missioni a lungo raggio. Infine, le prestazioni di volo beneficiano della spinta vettoriale delle turboventole Al-35FM, delle alette canard per la stabilizzazione del volo a bassa quota e di una maggiore quantità di combustibile interno per portare l'autonomia di volo a circa 4.500 km. I dati certi sulle prestazioni del velivolo sono ancora pochi, così come le notizie sulla produzione in serie del velivolo. Quello che si sa è che già nel periodo 1996-1998 è stato completato un lotto di preserie di dodici esemplari, ma problemi finanziari del governo russo hanno quantomeno rallentato lo sviluppo dell'aereo e se ne prevede l'entrata in servizio non prima del periodo 2008-2010. Comunque sia, anche in quella data il Su-34 Platypus sarà il più avanzato bombardiere in circolazione, in quanto nel resto del mondo non ci sono ancora progetti ad uno stato avanzato di sviluppo per nuovi aerei da bombardamento. Per concludere, il Su-34 mostra quanto ha ancora da dire un progetto il cui primo volo del velivolo base avvenne nel lontano 1977 e il primo membro della famiglia entrò in servizio nel 1985!