McDD/BAe Harrier II

 

 

 

L'US Marines Corp apprezzò, sin dal suo sviluppo, il potenziale che un velivolo come l' Harrier poteva offrire. L' Harrier originale (il velivolo sviluppato dalla British Aerospace) era un velivolo molto maneggevole e versatile ma aveva scarsa autonomia, cosa che limitava il suo raggio d'azione. La McDonnell Douglas cerco con la collaborazione inglese di migliorare e aggiornare il velivolo per farne un aereo più potente e che potesse giocare un ruolo attivo in ogni conflitto. La Gran Bretagna con la sua ditta, la British Aerospace, nel Marzo del 1975 si ritirò dal progetto e vi rientrò circa 6 anni dopo. Il primo Harrier, designato AV-8B, ebbe il battesimo dell'aria il 5 Novembre del 1981. Tale velivolo aveva una nuova ala supercritica realizzata in fibra di carbonio, una cabina più grande che disponeva di un moderno sistema di navigazione ed attacco, comandi HOTAS, schermi multifunzione e il posto di pilotaggio rialzato di circa 30 cm. Il nuovo Harrier poteva portare circa il 50% in più di combustibile e il 70% in più di armamento. Il nuovo motore Mk 105 'Pegasus' venne realizzato dalla Rolls-Royce in collaborazione con la Dowty e la Smiths Industries. Tale motore venne provato in volo per la prima volta il 23 Aprile del 1985. Quando l'Inghilterra rientrò nel progetto, sviluppò un modello dell' Harrier, che designò GR.Mk5, diverso dall' AV-8B dell' USMC. I velivoli britannici erano destinati ad operare a bassissima quota sul campo di battaglia e così gli Harrier inglesi avevano i bordi d'attacco alare e il parabrezza irrobustiti ed erano spinti da un motore Pegasus Mk 105 regolato in modo differente. Per poter operare a bassa quota il velivolo venne dotato di uno schermo a mappa mobile, con un sistema Ferranti. Nella coda l'aereo aveva un sistema d'allarme per l'avvicinamento di missili e contenitori di chaff nelle carenature dove erano alloggiati i ruotini laterali. Per l'armamento la RAF decise di installare gli AIM-9 Sidewinder all'interno della carenatura dei ruotini laterali e gli altri 6 piloni utilizzati per le armi offensive. Il primo GR.Mk5 volò a Dunsfold per la prima volta il 30 Aprile del 1985. Il 1‹ squadron inglese venne dichiarato operativo con gli Harrier GR.Mk5 alla fine del 1989. L' Harrier ha caratteristiche STOVL (decollo corto, atterraggio verticale), cosa resa possibile dal motore Rolls-Royce Pegasus Mk 105 che dispone di 4 ugelli che orientano la spinta fino ad una rotazione degli stessi di 98,5‹. La sequenza di decollo corto prevede che il motore si trovi al 55% della sua potenza massima e gli ugelli ruotati di 10‹, appena l'aereo è allineato il pilota spinge il motore alla massima potenza e rilascia i freni. La portanza alare e la spinta ascensionale fornita dal motore permette all'aereo di staccarsi da terra, il pilota ruota gli ugelli ad un angolo intermedio di 55‹ e gli ipersostentatori si abbassano automaticamente. Dopo che il velivolo si è staccato da terra, il pilota controlla l'assetto del velivolo e con gli ugelli ruotati completamente all'indietro inizio il volo, come su un normale velivolo convenzionale. Questa tecnica permette all' Harrier di decollare da tratti stradali o da ponti di portaerei di modeste dimensioni (esempio 'Garibaldi' della Marina Militare Italiana). Una più potente versione dell' Harrier è il GR.Mk7 che è l'equivalente del sofisticato AV-8B statunitense. Il velivolo ha un cruscotto nell'abitacolo compatibile con gli occhiali per visione notturna e monta un sistema di contromisure elettroniche Marconi Zeus che collegato ad un sistema d'allerta d'avvicinamento missili attiva le appropriate contromisure. Oltre ai 6 piloni per ermi offensive e ai due per i Sidewinder, l' Harrier GR.Mk7 ha un attacco alla mezzeria della fusoliera oltre che ad un cannone ADEN da 25 mm. Il pilota siede su un sedile eiettabile Martin Beker Mk 12 zero-zero modificato dopo un incidente che costò la vita ad un pilota collaudatore della BAe. I primi Harrier di serie di nuova generazione vennero consegnati alla Gran Bretagna alla metà del 1990. La versione biposto d'addestramento dell' Harrier Gr.Mk7 è designata T.Mk 10. Gli HArrier hanno partecipato a vari conflitti tra cui l'operazione NATO in Iugoslavia "Deliberate Force" in cui svolgevano compiti di supporto tattico ravvicinato ed effettuarono circa 3000 sortite attaccando depositi di munizioni e fabbriche d'armi. Altre missioni, oltre all'operazione 'Desert Storm', con la Marina Italiana in Somalia in missioni di copertura e di ricognizione. L'Harrier attualmente è utilizzato da: Inghilterra, USA, Italia, Spagna e Thailandia (venduti dalla Spagna).

 

 

SCHEDA TECNICA
Tipo Velivolo da appoggio tattico ravvicinato
Nazione USA
Costruttore Mc Donnell Douglas/BAe
Primo volo 1981
Versione AV-8B Harrier II Plus
Motore Rolls-Royce Pegasus F402-RR-408A  (106,00  kN)
Prestazioni velocità massima 1065 km/h  (Mach 0,88)
Autonomia 1130 km
Peso  6740 kg (a vuoto);  8600 kg (a pieno carico)
Dimensioni lunghezza 14,55 m; altezza 3,55 m; sup. alare 22,61 m 
Armamento Un cannone ADEN da 25 mm, missili aria-aria AIM-9 Sidewinder, bombe a grappolo BL755 e CBU-87, bombe a guida laser GBU-16 e bombe a caduta libera da 245 kg e 454 kg.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella foto un Harrier II Plus della Marina italiana appartenente al 1° Grupaer di base a Grottaglie.

 

 

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