Alenia G.222

Il G.222 fu sviluppato intorno agli anni sessanta poiché l' AMI aveva la necessità di un aereo da trasporto tattico a medio raggio con caratteristiche V/STOL. La G nella sigla di designazione sta per Giuseppe Gabrielli, capo progettista della FIAT (poi Alenia). Il ' Mini Hercules italiano ', così è stato definito per la sua somiglianza con il veicolo americano, ricevette subito 44 ordini da parte dell' AMI, inoltre il veicolo è stato anche acquistato da Argentina, Dubai, Libia, Nigeria, Somalia, Thailandia e Venezuela. Il G.222 ha un'ala alta e dritta, rampa posteriore utilizzabile sia per il carico che lo scarico e un carrello d'atterraggio molto robusto che gli permette di operare da piste improvvisate. Il velivolo inoltre ha notevoli capacità polivalenti: trasporto paracadutisti ( ne può portare fino a 32), addestramento, traino bersagli, designazione degli obiettivi al suolo, ricognizione e missioni sanitarie. Le versioni presenti in Italia di tale veicolo sono un G.222VS (Versione Speciale) equipaggiato con particolare sistemi da guerra elettronica e quattro G.222RM (Radio Misure) con apparecchiature per la calibrazione delle radioassistenze. Quando l' Alenia si unì alla Lockheed Martin nacque la Lockheed Martin Alenia Tactical Transport Systems (LMATTS) che progettò  il C-27J, cioè una copia del G.222 con avionica avanzata e motori più potenti. L' AMI ha ordinato subito 12 C-27J, mentre anche l' USAF utilizza i G.222 per incrementare la sua capacità di trasporto nei teatri di operazione. Anche oltre nazioni come Australia, Svizzera e Grecia hanno mostrato interesse per il C-27J.

Nella foto Un C-27 Spartan dell'USAF.