Lockheed-Martin F-35 (JSF) Joint Strike Fighter

Velivolo in fase di sviluppo

Motori: 1 turboreattore a doppio flusso Pratt & Whitney JSF-119-611 da 11.800 Kg di spinta a secco e 19.050 Kg di spinta in postcombustione al decollo.

Apertura alare: 10,70 metri

Lunghezza: 16,84 metri

Armamento: si presume 1 cannone monocanna Mauser BK-27 da 27 mm, più bombe a guida INS/GPS del tipo JDAM o missili aria - aria avanzati AIM-120B AMRAAM e AIM-9 Sidewinder

Velocità massima: presumibilmente intorno ai 1600 Km/h

Autonomia operativa: presumibilmente intorno ai 1110-1400 Km

Descrizione: il JSF (Joint Strike Fighter, caccia - bombardiere interforze) rappresenta il programma in cui sono confluiti, negli ultimi anni, i progetti di ammodernamento dei velivoli dell'US Air Force, dell'US Navy e dell'US Marine Corps. Il programma per un velivolo ASTOVL(Advanced Short Take Off Vertical Landing, velivolo avanzato a decollo corto e atterraggio verticale) con  con il quale sostituire gli Harrier II dei Marines era già nato negli anni 1979 - 1982 ed era stato più volte abortito e ripreso. Un ulteriore requisito, che riguardava capacità supersoniche del velivolo, originò il programma di nome SSF (STOVL Strike Fighter, caccia - bombardiere a decollo ed atterraggio corto). Parallelamente allo sviluppo dell'SSF, la US Air Force aveva emanato una specifica per un caccia leggero multiruolo, denominato ALF (Affordable Lightweight Fighter, caccia leggero economico). Nei primi mesi del 1993, i due programmi si fusero, originando il progetto per un velivolo che potesse dimostrarsi valido per tutti i "services" degli USA. Tale caccia fu denominato inizialmente JAF (Joint Attack Fighter, caccia da attacco interforze) e successivamente JSSA (Joint Stealth Attack Aircraft, velivolo interforze da attacco stealth). Il programma definitivo nacque il 27 gennaio 1994, e fu denominato JAST (Joint Advanced Strike Aircraft, velivolo interforze da attacco avanzato). Tra tutti gli iniziali concorrenti, si scelsero come finalisti il Boeing X-32 ed il Lockheed - Martin X-35. Il 26 ottobre 2001, il Department of Defense degli Stati Uniti ha annunciato che la gara per la costruzione del JSF è stata vinta dalla Lockheed - Martin, con il suo velivolo X-35, il quale verrà sviluppato come F-35. Dal punto di vista tecnico, l'F-35 (per il quale è ancora in corso l'assegnazione del nome) è un caccia bombardiere multiruolo, con capacità stealth, sviluppato in 3 configurazioni - base, ognuna con caratteristiche specifiche per la Forza da cui sarà impiegato. L'architettura comune presenta un impianto propulsivo costituito da un turboreattore a doppio flusso a basso rapporto di diluizione, Pratt & Whitney JSF-119-611. La cellula vera e propria, sviluppata con tecnologia almeno parzialmente stealth, si rifà all'esperienza dell'F-22 Raptor ( che potremmo considerare il suo "fratello maggiore") e presenta un'ala dritta, priva di canard anteriori, con evidenti richiami ad altri progetti Lockheed, Mc Donnel Douglas e Northrop. Il fabbisogno dell'US Air Force è stato indicato in 1763 F-35A.

F-35B, il JSF dei Marines

La versione F-35B, destinata ai Marines e probabilmente all'esportazione, presenta alcune sostanziali differenze rispetto all'F-35A (destinato all'US Air Force), la più evidente delle quali è una grossa ventola dorsale, con i relativi portelli, impiegata per gli spostamenti orizzontali a velocità zero ("hovering"). Per compiere tali manovre di volo stazionario, l'F-35B si avvale anche di un ugello posteriore orientabile, in grado di spostarsi di 90° e dirigere il flusso del motore verso terra. Un'altra differenza è rappresentata dalla sonda retrattile per il rifornimento in volo (l'F-35A presenta il ricettacolo dorsale fisso, impiegato dalle aerocisterne USAF) e una stiva interna che, opzionalemnte, può essere ingrandita, consentendo così il trasporto di ordigni come le JDAM GBU-31 o le LGB GBU-24 da 900 Kg. Il fabbisogno dei Marines è stato indicato in 609 F-35B.

F-35C, il JSF imbarcato

Le caratteristiche aerodinamiche delle versioni F-35A ed F-35B non consentivano il decollo mediante l'utilizzo della catapulta (impiegata sulle portaerei) e l'appontaggio su navi per trasporto dei velivoli. Data questa incongruenza con le specifiche della richiesta del Pentagono, i progettisti hanno studiato un versione dell'F-35, denominata C, compatibile con le tecniche di decollo e atterraggio dalle portaerei USA. Tale versione presenta un'ala notevolmente ingrandita, con un'apertura aumentata di 2,40 metri e una superfici maggiorata di ben 14,9 metri/quadrati. la stessa ala presenta le estremità ripiegabili per la riduzione dello spazio occupato. Anche gli impennaggi sono stati ingranditi e naturalmente sono stati aggiunti gli attacchi per la catapulta, la sonda retrattile per il rifornimento in volo e il gancio d'arresto impiegato per l'atterraggio. Il fabbisogno della US Navy è stato indicato in 480 F-35C.