Agusta A-129 "Mangusta" (Esercito Italiano)

Diametro rotore: 11,9 m

Lunghezza: 12,27 m

Armamento: sulla versione base, in configurazione anticarro, alloggiati su 2 semiali laterali 8 missili filoguidati BGM-71 TOW e 2 razziere da 70 mm, ognuna armata con 7 razzi non guidati.

Velocità massima: 315 km/h

Autonomia operativa: 560 km

Descrizione: l'elicottero da attacco e controcarro 129 "Mangusta" fu sviluppato dal 109 "Hirundo" dietro specifica dell'Esercito Italiano, richiedente capacità controcarro e di attacco generico al suolo diurne, notturne e in avverse condizioni atmosferiche. Il primo esemplare di pre - serie volò il 15 settembre 1983 e le prime consegne sono iniziate nel 1988, con 60 esemplari destinati all'Esercito Italiano e 20 a quello olandese (anche se l'ordine di questi ultimi è stato successivamente disdetto, in seguito ad una serie di incidenti occorsi ad alcuni esemplari di 129). L'attuale versione del 129 "Mangusta", che ha come compito primario lo svolgimento di operazioni controcarro, rappresenta una macchina sofisticatissima dal punto di vista avionico e strumentale, anche se è presenta delle limitazioni dal punto di vista dell'armamento trasportato. La strumentazione della cabina di pilotaggio, infatti, comprende un display multifunzione MFD per la gestione dei dati di volo e di attacco, un sistema di riconoscimento e allertamento passivo delle minacce RWR (Radar Warning Receiver), oltre che un avanzatissimo sistema di riconoscimento degli spostamenti della testa del pilota: quest'ultimo apparato, basato su 4 sensori a raggi infrarossi posti dietro il capo del "gunner" dell'elicottero, che dialogano con altri due sensori posti sul casco dello stesso, permette al pilota di effettuare il puntamento degli 8 missili filoguidati TOW direttamente sull'obiettivo solamente spostando la testa e dirigendo lo sguardo sul bersaglio. Tuttavia, anche se l'avionica del 129 è così avanzata, l'armamento di cui dispone è qualitativamente limitato: esso si basa infatti su 8 missili filoguidati TOW, che hanno una gittata effettiva che si aggira intorno ai 4 KM, e 2 razziere, ognuna contenente 7 razzi da 70 mm non guidati, utilizzati prevalentemente per la soppressione del fuoco leggero nemico. I missili TOW, che sono guidati sul bersaglio da un filo che trasmette al missile i dati di ricerca sull'obiettivo, sono piuttosto antiquati, considerando che hanno bisogno dell'attenzione del pilota sull'obiettivo dallo sgancio all'impatto, mentre i moderni missili (come l'AGM-114 "Hellfire" dell'AH-64 "Apache") proseguono autonomamente la ricerca del bersaglio una volta che sono stati indirizzati e lanciati. I razzi invece, che non sono particolarmente efficaci contro i carri armati, vengono utilizzati prevalentemente contro veicoli leggeri non corazzati, contro la fanteria o come fuoco di sbarramento non mirato (in questo caso la gittata supera i 10 KM). Purtroppo le 2 razziere contengono solo 7 razzi ciascuna (e ognuna sgancia i suoi proiettili tutti in una volta), mentre le razziere di nuova concezione portano fino a 14 razzi ciascuna.

Le versioni "Combat" e "Scorpion"

Per migliorare le capacità di carico del 129, la Agusta sta lavorando allo sviluppo di due sottoversioni del  "Mangusta" controcarro originale: una destinata all'esportazione, denominata A 129I (International) "Scorpion", e una, destinata all'Esercito Italiano, denomina A 129 CBT (Combat) "Mangusta". Entrambe le nuove macchine dovrebbero disporre di un'unica turbina RTM.322 al posto delle 2 Rolls-Royce RR.1004 e di un nuovo rotore pentapala, in fibra composita, al posto dell'attuale quadripala. Lo "Scorpion" da esportazione, poi, dovrebbe dimostrarsi maggiormente versatile con i sistemi d'arma adottati dagli altri Paesi, in quanto questa macchina dovrà pienamente adattarsi ai sistemi missilistici in uso negli Stati acquirenti. Si presume che il 129 International disponga della possibilità di adottare i missili aria - terra a guida laser o infrarossa AGM-114 "Hellfire", oltre che i missili aria - aria "Stinger". Sotto il muso verrà installato un cannoncino (presumibilmente a 3 canne rotanti da 20 mm) per la soppressione del fuoco leggero e di fanteria, e sotto le alette laterali verranno montate due lanciatori, ognuno da 14 razzi (al posto dei 2 lanciatori da 7 razzi ciascuno attuali). Non si esclude che il sistema di puntamento attuale venga adattato alla possibilità di montaggio di un radar "Longbow" (quello montato sulle nuove versioni degli AH-64D "Longbow Apache") o di concezione similare. Invece la versione "Combat" sarà dotata di una minore flessibilità nei carichi trasportabili, visto che verrà realizzata su specifica richiesta dell'Esercito Italiano, e quindi con precise caratteristiche di carico. Il sistema missilistico aria - terra rimarrà quello attuale dei TOW, abbinato al sistema di puntamento basato sul movimento della testa dell'armiere; ciò che cambierà, saranno invece le razziere da 70 mm (7 razzi ciascuna) che verranno sostituite da lanciatori più grandi (14 razzi ciascuno), un nuovo cannoncino a 3 canne rotanti da 20 mm ciascuna, che verrà collocato in una torretta mobile sotto il muso del velivolo e soprattutto l'introduzione di 4 missili aria - aria "Stinger", con relativi lanciatori, sulle estremità delle semiali di carico; quest'ultima aggiunta è forse da considerarsi la più importante, in quanto conferisce all'A 129 CBT una capacità aria - aria di attacco e autodifesa di cui nelle versioni precedenti era assolutamente privo.  Una rara immagine di un primo prototipo dell'A 129I "Scorpion" (in questa foto armato con il nuovo cannoncino da 20 mm, 4 TOW e 1 razziera da 70 mm + 4 "Hellfire" e 1 razziera da 14 pezzi) è disponibile nella sezione Immagini.