Elaborato da Eccher Antonio |
Gazzetta Ufficiale n. 19 del 25- 01- 2000
CIRCOLARE
7 gennaio 2000, n.1
Legge
3 agosto 1999, n. 265 - Adeguamento statutario.
Come e' noto, la legge n. 265/1999 ha modificato in gran parte la
legge n. 142/1990 sull'ordinamento delle autonomie locali ed ha
ridefinito aspetti essenziali del sistema amministrativo locale.
La riforma e' diretta ad ampliare l'autonomia degli enti locali
in ordine alle scelte attinenti la propria organizzazione, quali
l'assetto del territorio, l'organizzazione delle funzioni, il
funzionamento degli organi; viene riconosciuta, in sostanza, la
possibilita' di adottare soluzioni differenziate in relazione
agli interessi localmente presenti e l'abbandono di modelli
organizzativi precostituiti destinati ad operare ugualmente in
tutti i casi.
Alla maggiore autonomia attribuita agli enti locali (che assume
gli specifici contenuti indicati nell'art. 2, comma 4, nuovo
testo, della legge n. 142/1990), si ricollega necessariamente
l'ampliamento dei contenuti statutari e regolamentari ma anche, e
soprattutto, una diversa collocazione dello statuto nel sistema
delle fonti di produzione normativa.
Infatti, il comma 2-bis, dell'art. 4, della legge n. 142/1990,
nel testo modificato dall'art. 1, comma 2, della legge n. 265
citata, prevede che la legge statale indichi "espressamente
i principi che costituiscono limite inderogabile per l'autonomia
normativa dei comuni".
Per effetto di questa previsione le norme locali sono vincolate
alle leggi dello Stato che contengono i principi inderogabili in
materia di ordinamento degli enti locali, ma non sono subordinate
alle altre leggi statali in materia.
Si tratta di innovazioni di particolare rilievo che attribuiscono
allo statuto ed al regolamento comunale un ruolo centrale nella
attivita' normativa di ambito locale, in aderenza al principio di
sussidiarieta', rece-pito nella legge n. 59/1997 e nel decreto
legislativo 112/1998 sul conferimento di funzioni e compiti
amministrativi dello Stato alle regioni ed enti locali.
Viene ampliato il contenuto precettivo degli statuti e dei
regolamenti, a cui il legislatore affida la disciplina di aspetti
essenziali per lo svolgimento della vita amministrativa e
democratica dell'ente.
Allo statuto sono affidati poteri decisionali sulla forma di
governo dell'ente, attraverso la definizione del numero degli
assessori (art. 33, nuovo testo), la disciplina sulla decadenza
dei consiglieri per mancata partecipazione alle sedute del
consiglio (comma 6-bis dell'art. 31 della legge n. 142), la
scelta sulla figura del presidente del consiglio nei comuni con
popolazione fino a 15.000 abitanti (cfr. art. 31, comma 3-bis,
della legge n. 142/ 1990).
E' rafforzato il ruolo del consiglio, ed e' rimessa alla potesta'
decisionale dell'ente la definizione dei rapporti
politico-amministrativi tra il consiglio comunale e gli altri
organi
di governo dell'ente, con la previsione di forme di vigilanza e
modi di partecipazione del consiglio alla definizione ed
attuazione delle linee programmatiche proposte dal sindaco o dal
presidente della provincia (cfr. art. 34, comma 2-bis, della
legge n. 142/1990).
Risulta, inoltre, valorizzata la posizione delle minoranze
all'interno del consiglio ed all'interno dell'ente locale,
attraverso il riconoscimento di nuove forme di garanzia delle
minoranze (cfr. art. 4, comma 2, nuovo testo, legge n. 142/1990),
ed e' riconsiderato, in una visione piu' ampia, il ruolo dei
cittadini alla partecipazione alla vita amministrativa dell'ente,
con l'introduzione del principio di sussidiarieta' orizzontale
(cfr. art. 2, comma 5, nuovo testo della legge n. 142/1990) e con
la previsione di nuove disposizioni in materia di consultazione
popolare e di referendum (cfr. art. 6, nuovo testo, legge n.
142/1990).
Si richiamano, infine, tra le altre, le innovazioni in materia di
riordino territoriale ed in materia di decentramento (cfr. la
disciplina sui municipi e sulla forme di decentramento)
(cfr.articoli 12 e 13 della legge n. 142/1990, come sostituiti
rispettivamente dall'art. 6, comma 2, e dall'art. 8 della legge
n. 265/1999).
Per garantire l'attuazione della riforma introdotta dalla legge
n. 265 e la realizzazione del nuovo sistema di governo degli enti
locali, nonche' il corretto svolgimento dei poteri locali, e'
necessario quindi che gli enti locali provvedano al piu' presto
ad adeguare le proprie disposizioni statutarie ai nuovi principi
introdotti dalla legge.
Si tratta di un impegno fondamentale che gli enti locali sono
chiamati ad assolvere per rendere sempre piu' pieno e concreto il
ruolo istituzionale a loro assegnato dalla legge.
Le SS.LL. sono invitate a richiamare l'attenzione di tutte le
amministrazioni locali sulla necessita' di provvedere al
segnalato adempimento, assicurando alle stesse - ove richiesta -
la massima collaborazione e consulenza anche da parte di questa
amministrazione.
Il Ministro: Bianco