PROTOCOLLO SU POLITICA DEI REDDITI
INFLAZIONE E COSTO DEL LAVORO
luglio 1992
INDICE
1. Interventi su prezzi e tariffe
2. Politica fiscale e contributiva
3. Interventi per loccupazione e per il mercato del lavoro
4. Politiche a favore degli investimenti
5. Procedure di verifica e controllo
A seguito dell'accordo tra Governo e Parti sociali del 6 luglio 1990 e delle trattative avviate il 2 giugno 1992 in applicazione del Protocollo tra Governo e Parti sociali del 10 dicembre 1991, e sulla base del comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 23 luglio 1992 è stato definito il seguente protocollo.
In una situazione economica e finanziaria che rischia di aggravarsi ulteriormente, accentuando elementi già forti di debolezza e di instabilità, il Governo ritiene essenziali una immediata azione di freno dell'inflazione e una significativa riduzione del disavanzo statale. L'obiettivo non è solo quello di riconvergere verso i parametri del trattato di Maastricht. E' - ed appare oggi - quello di salvare le nostre potenzialità di sviluppo, di non cadere in una spirale incontrollabile che metterebbe a repentaglio, per lungo tempo, quanto ha costruito in questi decenni il lavoro italiano e le prospettive di sicurezza economica di larga parte della comunità nazionale.
Appaiono dunque necessarie, e non eludibili, coerenti politiche del Governo e comportamenti degli operatori economici e sociali che consolidino l'efficacia della scelta da compiere per uscire dalle difficoltà attuali, riprendere un sentiero di consolidato sviluppo economico e occupazionale, recuperare piena credibilità sul piano internazionale, in un clima di certezze.
In nome di questa prospettiva ardua, ma ancora possibile, il Governo assume gli impegni che seguono e rivolge alle parti sociali un fermissimo e responsabile appello.
L'azione di politica dei redditi sarà correlata ai parametri di riferimento per la politica economica e di bilancio, approvati nel Documento di programmazione economico-finanziaria per il triennio '93-'95 e, in particolare, ai seguenti:
ANNO |
PRODOTTO INTERNO LORDO |
PREZZI AL CONSUMO |
1993 |
1,6% |
3,5% |
1994 |
2,4% |
2,5% |
1995 |
2,6% |
2,0% |
Il Governo ha inoltre ritenuto necessario attivare misure immediate di risanamento economico-finanziario ed abbassare quanto più possibile il tasso tendenziale di inflazione alla fine del 1992. Auspica, pertanto, che le intese tra le parti abbiano anch'esse immediata efficacia e risultino coerenti con tali indirizzi.
Il Governo ritiene che, per conseguire apprezzabili risultati nell'abbattimento dell'inflazione, rafforzare la competitività dei nostri prodotti sui mercati internazionali e garantire la stabilità del cambio, occorra rendere coerente la dinamica delle retribuzioni unitarie e del costo del lavoro con l'inflazione programmata.
Le parti sociali prendono atto delle dichiarazioni del Governo sulle scelte di politica economica e condividono l'obiettivo di ricondurre l'inflazione al 2% a fine 1994.
Le parti esprimono consapevolezza della necessità che le imprese recuperino competitività; assumono l'obiettivo di un adeguato rilancio occupazionale con particolare riguardo alle aree del Mezzogiorno.
Le parti riconoscono il valore determinante dei loro comportamenti rispetto all'attuazione di una politica di tutti i redditi che assuma come obiettivo centrale la drastica riduzione del tasso di inflazione.
Tale valore determinante è altresì ricondotto dal Governo - così com'è scritto nel Programma su cui esso ha avuto la fiducia del Parlamento "all'obiettivo del mantenimento del valore reale delle retribuzioni e dei trattamenti pensionistici".
Conseguentemente, al fine della gestione delle dinamiche salariali per il 1992 ed il 1993, le parti concordano sui seguenti punti:
Il Governo e le parti sociali, a seguito degli incontri tenutisi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ritengono che il negoziato sulla revisione degli asseti contrattuali a regime e sulla riforma del salario possa concludersi, come indicato nel comunicato della Presidenza del 23 luglio 1992, entro il prossimo 15 settembre.
Il negoziato si svolgerà intorno ai seguenti principi guida, bisognosi di approfondimenti sia nei loro contenuti sia nelle loro reciproche relazioni:
Il Governo svolgerà un ruolo attivo al fine di portare le parti alla positiva conclusione del negoziato.
In relazione all'obiettivo concordemente assunto di produrre gradualmente l'omologazione formale e sostanziale del lavoro pubblico con il lavoro privato (secondo i principi convenuti nell'ambito delle intese del 29 gennaio 1992) si conviene di promuovere le condizioni più idonee per un'ampia disciplina contrattuale dei rapporti di lavoro riferiti alle Pubbliche Amministrazioni.
A tal fine il Governo promuoverà dal mese di settembre una sede di confronto e negoziazione con le confederazioni sindacali maggiormente rappresentative avente quali obiettivi la disciplina dei tempi e dei modi di transizione alle regole del diritto comune, la delegificazione funzionale alla apertura di spazi contrattuali, la struttura delle retribuzione, l'organizzazione dei livelli della contrattazione in relazione anche alle componenti della retribuzione stessa.
Contemporaneamente a quanto sopra, la ripresa o l'avvio delle trattative relative ai diversi comparti assumerà l'obiettivo di definire, oltre gli aspetti retributivi in coerenza con i vincoli posti dalla politica dei redditi, con riferimento anche ai tempi di erogazione, contenuti di ammodernamento delle pubbliche amministrazioni - con particolare riguardo alla essenziale riqualificazione della gestione delle risorse umane - in linea con gli obiettivi generali individuati nella sede avente ad oggetto il complesso delle Pubbliche Amministrazioni.
Il Governo conferma la decisione di dare effettivo corso ad una politica di tutti i redditi mediante le seguenti aree di intervento.
1. INTERVENTI SU PREZZI E TARIFFE
Nei limiti consentiti dalla normativa comunitaria, il Governo indica la necessità di impostare una politica tariffaria per i pubblici servizi coerente con gli obiettivi di disinflazione, predeterminando, in un quadro di recuperi di produttività e miglioramento della qualità dei servizi offerti, la dinamica delle tariffe su base pluriennale, anche attraverso specifici contratti di programma.
Ulteriori misure di contenimento e di controllo saranno assunte per il complesso dei prezzi pubblici anche per quanto riguarda quelli sottoposti a competenza regionale e locale.
Quanto ai prezzi liberi, il Governo promuoverà d'intesa con le categorie interessate alla formazione dei prezzi, un programma di monitoraggio e autoregolamentazione. Impartirà inoltre le opportune direttive alle Amministazioni dello Stato in modo da evitare l'acquisto di servizi e beni i cui incrementi di prezzo non siano in linea con i tassi programmati di inflazione.
Per conseguire con maggiore facilità l'obiettivo indicato, dovranno essere rimossi tutti gli ostacoli alla concorrenza tra i fornitori, anche in coordinamento con l'Autorità anti-trust. Anche le autorità locali saranno impegnate in una politica diretta ad accrescere la concorrenzialità nel settore dei servizi, attraverso snellimenti delle procedure, garantendo il prioritario ruolo degli operatori presenti sul mercato.
Per questi compiti il Governo si avvarrà della Segreteria del C.I.P. che, opportunamente riordinata, predisporrà mensilmente, e renderà pubblica, una relazione sull'andamento dei prezzi. Nel caso in cui i fenomeni osservati siano ritenuti di carattere eminentemente speculativo, il C.I.P. ne informerà il C.I.P.E. per eventuali proposte di passaggio del bene o servizio in argomento dal regime libero a quello di sorveglianza e, nei casi più gravi e in via eccezionale, all'amministrazione del prezzo per un periodo di tempo limitato.
2. POLITICA FISCALE E CONTRIBUTIVA
Il Governo intende mantenere nel suo insieme costante la pressione fiscale, a parità di servizi erogati, nel 1993 e opererà per il recupero della base imponibile evasa o erosa. L'intervento normativo sarà finalizzato alla semplificazione e al riordino in pochi T.U. di quella che appare una vera e propria giungla fiscale; ad una drastica riduzione del numero e dei livelli delle agevolazioni fiscali, secondo scale di priorità che terranno ovviamente conto della diversa rilevanza e qualità degli interessi coinvolti; alla maggiore responsabilizzazione di Regioni ed Enti locali sotto il profilo delle entrate.
Il processo di razionalizzazione del sistema tributario deve subire, pertanto, una decisa accelerazione per il raggiungimento dei predetti obiettivi, nel quadro di una equa distribuzione del prelievo sulla generalità dei cittadini, espungendo dal sistema stesso aree di elusione e contrastando efficacemente i comportamenti evasivi.
Linee di forza di questo processo sono:
Il sistema contributivo sanitario dovrà subire una profonda ristrutturazione prevedendo, ad esempio, l'armonizzazione delle aliquote entro una ampia fascia di reddito eguale per tutti i lavoratori pubblici, privati ed autonomi; nell'ambito di tale ristrutturazione potrà trovare ulteriore sviluppo il processo di revisione degli oneri impropri di malattia.
Il sistema fiscale e contributivo sarà anche utilizzato per la correzione di andamenti dei redditi difformi dagli obiettivi antinflazionistici.
Il Governo, per affrontare la nuova fase di ristrutturazione dell'economia italiana e le negative ripercussioni sul mercato del lavoro, intende adottare un programma accelerato di piena e mirata attuazione della recente legge n. 223/1991 riguardante la cassa integrazione e la mobilità, anche apportando ad essa eventuali necessarie integrazioni.
Le linee guida di tale programma, con la partecipazione attiva delle parti sociali, saranno le seguenti:
Il Governo ritiene inoltre che sia indispensabile porre mano alla riforma del sistema di formazione professionale, in modo che esso sia effettivamente posto in grado di realizzare un servizio di formazione permanente, non ripetitivo dellistruzione di base, bensì capace di sintonizzarsi con le innovazioni organizzative e tecnologiche.
Infine, nellambito della Presidenza del Consiglio, sarà creata una apposita "task-force" per interventi a sostegno delloccupazione e a tutela del patrimonio professionale nelle aree più toccate dalla crisi. Nel quadro dei suoi compiti, che saranno messi a punto di conerto con le parti sociali, la predetta struttura dovrà realizzare il coordinamento e leffettivo utilizzo integrato delle risorse e delle agenzie disponibili a livello nazionale per la creazione di posti di lavoro.
4. POLITICHE A FAVORE DEGLI INVESTIMENTI
Il Governo richiama gli impegni già assunti nel programma a favore di una più diretta e diffusa canalizzazione del risparmio verso gli investimenti, promuovendo il ricorso al capitale di rischio e adottando a tal fine gli strumenti necessari a dare maggiore solidità e respiro alla Borsa: più elevato pluralismo, promozione di investitori istituzionali quali i fondi pensione, fondi chiusi, borse locali, in vista di più ampie possibilità di accesso diretto al risparmio soprattutto per le piccole e medie imprese.
Nellambito delle future allocazioni di bilancio avranno carattere prioritario gli stanziamenti per linnovazione tecnologica, la ricerca e lo sviluppo.
5. PROCEDURE DI VERIFICA E CONTROLLO
Le parti concordano di stabilire: