Creonte è pentito della sua caparbietà,
comprende di aver commesso imperdonabili errori contro gli dei e contro gli
uomini, e piange il proprio figlio. Anche se spesso, nelle varie interpretazioni
dell'Antigone, si tace questo particolare, nel frattempo anche Euridice,
regina di Tebe, moglie di Creonte e madre di Èmone, nell'apprendere la notizia
del suicidio del figlio si è tolta la vita.