Bisbigli d'immortalità
Webster fu molto posseduto dalla morte; Sotto la pelle vide sempre il cranio; E sottoterra creature scarne, ripiegate All'indietro in un ghigno senza labbra. Sostituiti ai globi, bulbi di narciso Fissavano dall'orbita degli occhi! Sapeva che il pensiero s'avvinghia a membra morte Serrando ogni sua brama e ogni lussuria. J. Donne, suppongo, fu un altro di quei tali Che non riuscivano a sostituire il senso Per afferrare, adunghiare e penetrare; Vedendo anche più in là dell'esperienza Egli conobbe l'angoscia del midollo, La febbre di malaria dello scheletro; Nessun contatto carnale possibile Leniva la febbre dell'ossa. . . . . . . . . . . . . E Grishkin è graziosa; il suo occhio di russa A sottolinearlo con estrema enfasi; Senza corsetto, il suo busto amichevole Offre promesse di piaceri pneumatici. L'accucciato giaguaro brasiliano Frena la piccola scimmia che fugge Con la sottile effusione del gatto; Grisbkin possiede una piccola casa; Il levigato giaguaro brasiliano Nella sua arborea oscurità non emana Un fetore felino tanto forte Quanto Grishkin ne emana in un salotto. E persino le Entità Astratte Fanno la corte alla sua grazia; ma Il nostro destino s'insinua fra costole aride Per tener calda la nostra metafisica.
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