42. Il viatico
Là, suonano a doppio. Si sente, qua presso, uno
struscio di gente, e suona suona un campanello sul dolce mezzodì. Si
sente una lauda che sale tra il fremito delle cicale per il sentiero,
ove il fringuello cauto via via zittì. E passa un branchetto... Son
quelli. Son poveri bimbi in capelli, poi donne salmeggianti in coro:
O vivo pan del ciel!... E` un vecchio che parte; e il paese
gli porta qualcosa che chiese, cantando sotto il cielo d'oro: O
vivo pan del ciel!... qualcosa che in tanti e tanti anni, cercando
tra gioie ed affanni, ancora non poté riporre da portar via con sé.
E gli altri si assidono a mensa, ma egli ancor cerca, ancor pensa al
niente, al niente che gli occorre, a un piccolo perché, nel piccolo
passo, ch'è un volo di mosca, ch'è un attimo solo... Quel giorno anche
per me, campane, sonate pur così, quel canto, in quell'ora, s'inalzi,
portatemi, o piccoli scalzi, portatelo anche a me quel pane, sul
vostro mezzodì.
|