30. Il ritorno delle bestie
Non sul pioppo picchia il pennato più,
né l'eco più gli risponde. L'erta sale un uomo celato dal carico folto
di fronde. E il martello d'un legnaiuolo, più lontano, più non rimbomba.
Passa il grido d'un bimbo solo: Turella! Bianchina! Colomba!
Porta in collo l'erba ch'ha fatta, nella sua crinella di salcio. Le
sue bestie al greppo, alla fratta, s'indugiano, al cesto ed al tralcio.
Ei che vede sopra ogni tetto già la nuvola celestina, le minaccia
col suo falcetto: Colomba! Turella! Bianchina! C'è un falcetto
lucido ancora su la Pania, al fior del sereno, dentro l'aria dolce
ch'odora d'un tiepido odore di fieno. C'è silenzio lassù, dov'erra
quel falcetto con qualche stella. Solo il bimbo strilla da terra:
Bianchina! Colomba! Turella!
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