13. La nonna
Tra tutti quei riccioli al vento,
tra tutti quei biondi corimbi,
sembrava, quel capo d'argento,
dicesse col tremito, bimbi,
sė... piccoli, sė...
E i bimbi cercavano in festa,
talora, con grido giulivo,
le tremule mani e la testa
che avevano solo di vivo
quel povero sė.
Sė, solo; sė, sempre, dal canto
del fuoco, dall'umile trono;
sė, per ogni scoppio di pianto,
per ogni preghiera: perdono,
sė... voglio, sė... sė!
Sė, pure al lettino del bimbo
malato... La Morte guardava,
La Morte presente in un nimbo...
La tremula testa dell'ava
diceva sė! sė!
Sė, sempre; sė, solo; le notti
lunghissime, altissime! Nera
moveva, ai lamenti interrotti,
la Morte da un angolo... C'era
quel tremulo sė,
quel sė, presso il letto... E sė, prese
la nonna, la prese, lasciandole
vivere il bimbo. Si tese
quel capo in un brivido blando,
nell'ultimo sė.
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