4. Il compagno dei taglialegna
I Nel bosco, qua e là, lombardi
sono taciti al lavoro. Dall'alba s'ode sino a tardi sci
e sci e sci e
sci... E` oltre mare l'Alpe loro, mare, donde nasce
il dì.
II A due a due: l'uno tra il vento, l'altro,
inginocchiato in faccia. Da basso il vecchio bianco e scento, in alto la
gioventù. E forza con le forti braccia! Su e giù, e su e giù.
III Con loro c'è il pittiere solo, ora in terra, ora sul ramo.
Fa un salto, un frullo, un giro, un volo; molleggia, più qui, più lì:
e fa sentire il suo richiamo tra quel sci e
sci e sci...
IV Il Santo aveva
da piombare un bel toppo di cipresso. Maria restava al focolare che
dava latte a Gesù. Ora il pittiere era li presso. Disse il Santo: - Vien
qui tu! -
V Tuffò la spugna il Santo, ed ecco tinse di sinopia
il filo. - Un capo tieni tu col becco - disse al pittiere: - costì! -
Maria non più dal dolce asilo ora udiva sci...
sci... sci...
VI E' sdipanava
col girello, zitto, il filo per la trave. L'aveva teso già bel bello,
stava per batterlo su... Ma ecco si sentì: AVE! Era Maria con Gesù.
VII Il pittiere si voltò netto... Torto venne il segno rosso.
La spugna gli gettò nel petto San Giuseppe; e fu così che, diventato
pettirosso, quando sente sci... sci...
sci...
VIII vien sempre, gira intorno al toppo,
guarda e frulla, guarda e vola; ma ora non s'accosta troppo, ch'ora
non si fida più: e col suo canto ti consola, povera esule tribù!
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