Ti ricordi, viandante, il sentiero
che tracciai sul terreno dove ora sorge il teatro,
andando al lavoro con passo svelto per tanti anni?
Bada bene:
forse anche tu camminerai fin dove le colline di Miller’s Ford
non paiono più lontane;
molto dopo che le avrai viste a portata di mano,
oltre quattro miglia di prateria;
e quando l’amore della donna tacerà
e non dirà più: «Io ti salverò».
E quando il volto di amici e parenti
sarà divenuto fotografia sbiadita, penosamente muto,
con quello sguardo triste che dice: «Non posso aiutarti».
E quando avrai cessato di rimproverare all’umanità
di far lega contro la tua anima che s’è arresa—
tutti quanti costretti a mezzogiorno e mezzanotte
a guardare con occhio fermo il proprio destino;
quando avrai capito questo, pensa a me
e al mio sentiero, a me che lo percorrevo e sapevo
che né uomo o donna, né fatica
o dovere, oro o potere
possono placare il desiderio dell’anima,
la solitudine dell’anima!
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