L’ateo del villaggio |
dell’immortalità dell’anima, io che giaccio qui fui l’ateo del villaggio, loquace, polemico, versato nelle dispute dei miscredenti. Ma durante una lunga malattia mentre la tosse mi uccideva lessi le Upanishad e la poesia di Gesù. Ed esse accesero una fiaccola di speranza e intuizione e desiderio che l’Ombra, guidandomi rapida per le caverne di tenebra, non poté estinguere. Ascoltatemi, voi che vivete nei sensi e pensate soltanto attraverso i sensi: l’immortalità non è un dono, l’immortalità è una conquista; e solo coloro che lottano allo stremo la possederanno. |