Abel Melveny |
Compravo tutti i tipi di macchine esistenti- macine, scorzatoi, piantatrici, falciatrici, spremitori, sarchiatrici, aratri e trebbiatrici- e stavano tutte alla pioggia e al sole, finendo arrugginite, contorte e scassate, perché non avevo una tettoia per metterle al riparo, e per lo più non sapevo che farne. E verso la fine, quando ci ripensai, accanto alla finestra, vedendo più chiaro in me stesso, mentre il mio polso rallentava, e guardavo una macina che comprai- senza averne alcun bisogno, come poi si dimostrò, e non feci mai funzionare- una bella macchina, un tempo smaltata a lucido, e smaniosa di fare il suo lavoro, ora con la vernice sbiadita- mi vidi anch'io come una buona macchina che la vita non aveva usato. |