Edmund Pollard |
Vorrei aver immerso le mie mani di carne nei fiori del disco gremiti di api, nello specchiante cuore di fuoco della luce della vita, il sole della gioia. A che servono petali o antere o aureole? Illusioni, ombre del cuore del fiore, la fiamma centrale! Tutto è tuo, giovane viandante; entra nella sala del banchetto con questa certezza: non avanzare timoroso come se dubitassi d'essere il benvenuto - è tua la festa! E non prendere solo un poco, rifiutandone ancora con un timido "grazie", quando hai fame. E' viva la tua anima? Allora che si nutra! Non lasciarti alle spalle balconi da scalare; né bianchi seni di latte su cui riposare; né teste dorate con cui dividere il guanciale; né coppe di vino quando il vino è dolce; né estasi del corpo o dell'anima, tu morirai, certo, ma morirai vivendo in profondità di azzurro, rapito nell'amplesso, baciando l'ape regina, la vita! |