La signora Kessler


Il signor Kessler, vedete, era stato nell’esercito,
e riceveva sei dollari al mese di pensione,
e se ne stava all’angolo di strada a parlare di politica,
o in casa a leggere le
Memorie di Grant;
mantenevo la famiglia facendo la lavandaia,
e imparavo i segreti di tutti
da tendine, copriletti, camicie e sottane,
perché le cose nuove diventano vecchie a lungo andare,
sono rimpiazzate da migliori o non lo sono affatto:
la gente o fa progressi o va indietro.
E gli strappi e le toppe s’allargano col tempo;
non c’è ago o filo che possano frenare la rovina,
e ci sono macchie che sfuggono al sapone,
e ci sono colori che stingono vostro malgrado,
però è voi che rimproverano di rovinare il vestito.
Fazzoletti, tovaglie, hanno i loro segreti-
la lavandaia, la Vita, li conosce tutti.
E io, che andavo a tutti i funerali
che c’erano a Spoon River, giuro che mai
ho visto la faccia d’un morto senza pensare
a qualcosa di lavato e stirato.