Elisa Wertman |
Ero una giovane contadina tedesca, occhi azzurri, rosea, felice e forte. Il mio primo lavoro fu da Thomas Greene. Un giorno d'estate che lei non c'era lui s'infilò in cucina e mi prese tra le braccia e mi baciò sulla gola, mentre scostavo il viso. Poi nessuno di noi sembrò accorgersi di quanto accadeva. E piansi per quel che sarebbe stato di me. E piansi ancor più quando si cominciò a vedere il mio segreto. Un giorno la signora Greene disse che sapeva, e non mi avrebbe fatto storie, e, non avendo figli, l'avrebbe adottato. (Per tenerla buona lui le aveva regalato una fattoria.) Così si chiuse in casa e sparse la voce, come se fosse successo a lei. E tutto andò bene e nacque il bambino- Furono tanto buoni con me. Più tardi sposai Gus Wertman, e gli anni passarono. Ma-a un comizio quando gli altri credevano che mi commuovessi per l'oratoria di Hamilton Greene- si sbagliavano. No! Avrei voluto dire: Quello è mio figlio! Quello è mio figlio! |