Daniel M'Cumber |
Quando andai in città, Mary McNeely, volevo ritornare da te, sì te l'assicuro. Ma Laura, la figlia della padrona di casa, non so come si insinuò nella mia vita, e mi trascinò via. Poi qualche anno dopo non mi vado a imbattere in quella Georgine Miner di Niles-un virgulto del libero amore, di quei giardini alla Fourier che fiorirono in tutto l'Ohio prima della guerra. Quel suo amante da strapazzo s'e ra stancato di lei, e lei si rivolse a me in cerca di forza e conforto. Era una di quelle creature lacrimose che tu prendi fra le braccia, e poi tutto a un tratto ti sbavano il viso col loro naso sgocciolante, e ti rovesciano addosso i loro effluvi; poi ti mordono la mano e scappano via. E resti lì sanguinante e puzzi da morire! Sì, Mary McNeely, io non ero degno di baciarti l'orlo della veste! |