Vinsi il premio per il miglior tema scolastico del villaggio,
e pubblicai un romanzo a meno di venticinque anni.
Andai in città in cerca d’ispirazione e per arricchire la mia arte:
sposai la figlia del banchiere,
e poi divenni presidente della banca-
sempre augurandomi un po’ di tranquillità
per scrivere un romanzo epico sulla guerra.
Intanto ero amico dei grandi, e amante delle lettere,
e ospite di Matthew Arnold e di Emerson.
Oratore conviviale, scrivevo saggi
per circoli locali. Alla fine mi portarono qui-
il luogo della mia infanzia, sapete-
neppure una piccola lapide a Chicago
che ricordi il mio nome.
Oh la grandezza di scrivere questo solo verso:
«Rotola, profondo e cupo oceano azzurro, rotola!».
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