Avevo suonato tutto il giorno alla fiera del paese.
Ma al ritorno «Butch» Weldy e Jack McGuire,
ubriachi fradici, insistevano che suonassi ancora
la canzone di Susie Skinner, e intanto frustavano i cavalli
finché quelli gli prèsero la mano.
Cieco com’ero cercai di saltar giù
mentre la carrozza precipitava nel fosso
ma restai preso fra le ruote e ucciso.
C’è qui un cieco dalla fronte
grande e bianca come una nuvola.
E tutti noi suonatori, dal più grande al più umile,
scrittori di musica e narratori di storie,
ci sediamo ai suoi piedi,
per sentirlo cantare la caduta di Troia.
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