Il giudice Arnett |
E vero, concittadini, che il mio vecchio registro rimasto lì per anni sullo scaffale sopra la mia testa e la poltrona di giudice, è proprio vero che quel registro aveva un bordo di ferro e quando cadde mi squarciò la pelata- (ho idea che a smuoverlo fu lo spostamento d'aria che scosse la città quando il serbatoio della fabbrica di scatolette saltò in aria e "Butch" Weldy fu bruciato)- ma procediamo con ordine, e analizziamo il caso attentamente: innanzitutto è vero che mi spaccò la testa ma, in secondo luogo, il peggio fu questo: i fogli del registro schizzarono fuori sparpagliandosi intorno a me come un mazzo di carte nelle mani d'un prestigiatore. E guardai quei fogli fino all'ultimo e poi dissi: «Quelli non sono fogli, non vedete che sono giorni e giorni e giorni e giorni di settant'anni? E perché mi torturate con quelle carte e le loro piccole note?». |