Il giudice Arnett 



E vero, concittadini, 
che il mio vecchio registro rimasto lì per anni
sullo scaffale sopra la mia testa 
e la poltrona di giudice, è proprio vero 
che quel registro aveva un bordo di ferro 
e quando cadde mi squarciò la pelata-
(ho idea che a smuoverlo
fu lo spostamento d'aria che scosse la città 
quando il serbatoio della fabbrica di scatolette 
saltò in aria e "Butch" Weldy fu bruciato)-
ma procediamo con ordine, 
e analizziamo il caso attentamente:
innanzitutto è vero che mi spaccò la testa 
ma, in secondo luogo, il peggio fu questo:
i fogli del registro schizzarono fuori sparpagliandosi 
intorno a me come un mazzo di carte
nelle mani d'un prestigiatore. 
E guardai quei fogli fino all'ultimo 
e poi dissi: «Quelli non sono fogli, 
non vedete che sono giorni e giorni 
e giorni e giorni di settant'anni? 
E perché mi torturate con quelle carte e le loro piccole note?».