La carriera
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Quando gli inglesi inventarono il calcio, probabilmente avevano ancora in mente il rugby. Un gioco basato sulla velocità, la forza e la tecnica. Adriano sembra condividere in pieno queste caratteristiche. Gli manca un centimetro per arrivare al metro e novanta e pesa sui novanta chili eppure la sua stazza non gli impedisce di avere uno scatto fulmineo e una velocità stratosferica che gli permette di seminare i difensori rivali e fondarsi sulla porta avversaria.
Come tanti campioni brasiliani Adriano ha delle origini modeste. Nasce a Rio de Janeiro nel 1982. Sin da piccolo la sua grande passione è il calcio e tra i vicoli di Rio impara a tirare i primi calci seguendo le orme del suo grande idolo: Zico. Con la tenacia che lo contraddistingue riesce presto ad emergere ed è ancora un ragazzo quando con la nazionale brasiliana vince il campionato del mondo under 17. E' il 1999. Viene poi il momento del Flamenco dove alla partita d'esordio conquista tutto il pubblico con delle giocate da fuoriclasse, un goal e tre assist che permettono al club di vincere la partita.
La sua popolarità ha ormai superato i confini nazionali. Molti club europei se lo contendono, ma alla fine è l'Inter, con il suo presidente Moratti, già scopritore di altri talenti come Recoba e Zanetti, ad avere la meglio. Con la maglia dell'Inter esordisce nel mitico stadio Bernabeu. Ancora una volta Adriano stupisce tutti con una punizione folgorante che permette all'Inter di battere il Real Madrid.
Le speranze sul giocatore sono tante ma la giovane età e lo spogliatoglio affollato inducono i dirigenti nerazzurri a cederlo in prestito al Parma. Qui passa due stagioni trascinando la squadra verso vittorie memorabili segnando 24 goal in 37 partite. Nel gennaio del 2004 tornerà all'Inter dove si è conquistato una maglia da titolare.
L'avventura di Adriano continua come il suo sogno di diventare un grande campione del calcio brasiliano e potete scommettere che ci riuscirà, a suon di goal.
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