********** SIGNORA AQUILONE Francesco De Gregori Do C’era una donna Fa L’unica che ho avuto Do Aveva i seni piccoli Sol E il cuore muto Do Né in cielo né in terra Fa una casa possedeva Do Sotto un albero verde Sol dolcemente viveva Do Sol Sotto un albero verde Sol7 Do dolcemente viveva Legato ai suoi fianchi con un filo d’argento un vecchio aquilone la portava nel vento e lei lo seguiva senza fare domande perché il vento era amico ed il cielo era grande perché il vento era amico ed il cielo era grande io le dissi ridendo “ma signora aquilone, non le sembra un po’ idiota questa sua occupazione” lei mi prese per mano e mi disse “chissà, forse in fondo a quel filo c’è la mia libertà” forse in fondo a quel filo c’è la mia libertà e così me ne andai che ero un poco più saggio con tre soldi di dubbio e due di coraggio e incontrai un ubriacone travestito da santo che ogni sera si ubriacava bevendo il proprio pianto che ogni sera si ubriacava bevendo il proprio pianto e mi feci vicino e gli chiesi perdono ma volevo sapere se il suo pianto era buono lui mi disse fratello è antico come dio ma è più dolce del vino perché l’ho fatto io ma è più dolce del vino perché l’ho fatto io e prima che le stelle diventassero lacrime e prima che le lacrime diventassero stelle ho scritto canzoni per tutti i dolori e forse questa qui non è delle migliori