“ cos’è successo “ chiese il commissario appena giunto sul luogo del delitto, ma la scena che gli parve davanti fu agghiacciante : una donna completamente nuda con la gola sgozzata e con un braccio mozzato

“ Chi era “ chiese allora al suo assistente. Il quale però scrollò le spalle dicendo “ Non aveva alcun documento con se “. Tornato in caserma si chiuse nel suo ufficio. Non riusciva a capire chi poteva essere quella donna e poi perché avesse un braccio mozzato. Erano troppe le domande a cui non sapeva dare risposta e così pensò che non ci fosse tempo da perdere. Per prima cosa doveva capire chi fosse quella donna e forse dopo avrebbe capito il perché fosse stata uccisa. Mentre pensava a tutte queste cose sentì bussare alla porta.

“ Avanti” disse e entrò Carpi, il suo assistente; che gli disse che c’era una donna che voleva denunciare la scomparsa di sua figlia.

“ Falla entrare”. La donna entrò. Era una signora sulla cinquantina con il viso segnato dalla fatica e dall’età. Il commissario pensò che fosse un viso conosciuto ma non ricordava chi fosse.

“ Mi chiamo Brigitta Gasoli” disse la signora. Anche il nome non gli era nuovo.

La donna continuò dicendo che era da poco che si erano trasferiti in città perché la figlia sognava di fare la modella e lei l’aveva accompagnata.

“ Mi dica il motivo per cui è venuta” l’interruppe un po’ bruscamente il commissario, ma non aveva proprio tempo da perdere

“ Mia figlia manca da casa da due giorni e non risponde al cellulare sono davvero molto preoccupata”. Il commissario allora le disse

“ Non la voglio allarmare ma stamane abbiamo ritrovato un corpo senza vita di una giovane donna. Potrebbe essere sua figlia. Dovrebbe venire all’ospedale per il riconoscimento”. La donna impallidì. Allora il commissario cercò di tranquillizzarla dicendo che non era sicuro che fosse sua figlia. Arrivarono all’ospedale e chiesero di poter vedere il corpo. Alla vista del corpo Brigitta svenne. Quando rivenne tra le lacrime confermò che era la figlia. Fu riaccompagnata a casa per poi essere riportata in commissariato il giorno seguente per una prima deposizione. Il commissario, invece, non andò a casa tanto non c’era nessuno che lo aspettava. Da quando si era lasciato con la moglie non aveva più avuto storie serie. Ritornò al commissariato ripensando al nome della signora quando ad un tratto si illuminò. Brigitta Gasoli era una sua vecchia amica d’infanzia. Il mattino dopo Brigitta si presentò in commissariato.

“ Tu forse non ti ricordi di me “ le disse il commissario “Sono Alfonso Di Giulomaria. Il nome ti dice qualcosa”. Il viso della donna si illuminò e abbracciò il commissario dicendo:

“ Alfonso amico mio da quanto tempo”.

“ Mi dispiace averti rincontrato in queste spiacevole situazione. Ma che fine hai fatto “

“ Mi sono sposata e avuto una figlia che dei bastardi mi hanno ucciso”

“ Vuoi chiamare tuo marito ?”

“ Non è il caso non ci parliamo ormai da 10 anni”

Che rapporti aveva tuo marito con tua figlia ?”

“ Nessuno da quando aveva deciso di andarsene con una puttana russa non ha dato più notizie né a me né tanto meno a Elena”

“ Elena è il nome di tua figlia, non è vero”

Si della mia bambina. Aveva soltanto diciotto anni. Voglio sapere solo il perché.

Anch’io ed è per questo che devi aiutarmi”

“ Farò tutto quello che posso”

“ Prima di tutto devi dirmi chi potesse avercela tanto con tua figlia dall’ucciderla “

“ Non lo so. Era una brava ragazza. Avevamo deciso di trasferirci qui perché voleva sfondare nel mondo della moda”.

“ Non pensi che possa essere stato tuo marito ?”

“ Non lo so ma non posso escluderlo”

Perché

“ Una volta li ho sentiti litigare violentemente per telefono circa una settimana fa”

“ Ma non avevi detto che non avevate più rapporti. Brigitta così non mi aiuti”

“ Scusa me n’ero dimenticata”

“ Sai perché discutevano ?”

“ No”

“ Sicura ?”

“ Si”

“ Va bene. Come si chiama tuo marito ?”

“ Rodolfo Ghini”

“ Carpi “ urlò allora il commissario.

“ Comandi “

“ Convocami subito il signor Rodolfo Ghini”

Si Signore “.

“ Per il momento basta così Brigitta.”

“ Alfonso promettimi che farai di tutto per arrestare l’assassino di mia figlia”

“ Non ti preoccupare Brigitta”. Quando se ne andò pensò insistentemente a lei. Dopo tutto era ancora una bella donna e poi così determinata e fragile allo stesso tempo. Nel pomeriggio decise di andare a casa sua. Brigitta non sembrò sorpresa dalla visita forse se lo aspettava

“ Ci sono novità”

No volevo saper soltanto come stavi ti ho visto molto provata stamattina”. Parlarono per l’intero pomeriggio dei bei tempi andati. La sera decisero di andare a cena fuori. Alle 21 precisa Alfonso suonò al suo campanello.

“ Sei stupenda stasera”

Anche tu”. La portò nel mio ristorante della città. La cena fu perfetta : ostrica e champagne. Voleva stupirla. Finirono per fare l’amore. Il mattino dopo il signor Rodolfo si presentò in centrale. “ Si accomodi”

“ Non capisco il motivo della convocazione”

“ Mi scusi se sarò brutale. Sua figlia è stata uccisa”

“ Elena, la mia bambina ma come è possibile”

“ Questo forse può dircelo lei. Dov’era mercoledì scorso, diciamo, tra mezzanotte e le sei del mattino”.

“ Non sospetterete mica di me”

“ Risponda alla domanda”

“ Ero a casa”

“ Chi può testimoniarlo”

“ La mia compagna”

“ Sa che non vale come testimonianza. C’è qualche vicino che può asserirlo”

“ Non lo so. Ma perché non interrogate quella troia della madre”

“ Moderi i termini signor Ghini. Comunque è proprio la madre che ne ha denunciato la scomparsa”

E magari vi ha detto pure di interrogarmi”

“ Esattamente”

“ Dovevo aspettarmelo”

Perché

“ Non ha mai sopportato l’idea che avessi scelto un’altra”

“ Mi ha detto che una settimana fa ha litigato con sua figlia”

“ Per caso le ha detto anche il motivo”

“ No ma me lo dica lei”

“ Volevo che mia figlia capisse che persona fosse la madre”

“ Si spieghi meglio”

“ Avevo detto ad Elena che sua madre era una parassita che viveva alle spalle della gente, ma lei non ha voluto credermi ed ha iniziato ad urlare”

“ Per il momento va bene così, ma si tenga a nostra completa disposizione”

“ Carpi accompagna il signor Ghini”. Quando se ne andò ordinò a Lorenzi e Michelori di controllare l’alibi di Ghini. I due parlarono con un paio di vicini che dissero che avevano visto Ghini uscire verso le due. Quando lo dissero al commissario ordinò loro di convocare subito Ghini.

Dove è andato mercoledì verso le due”

“ Da nessuna parte le ho detto che sono rimasto a casa tutta la notte”

“ La smetta Ghini le sembro nato ieri. Ci sono due testimoni che affermano che lei ha lasciato la sua casa verso le due”

“ E va bene ho visto Elena ma non l’ho uccisa io”

“ Allora le dico io come sono andate le cose. Lei ha rivisto sua figlia. Avete litigato e poi l’ha uccisa. E poi ha gettato i panni sporchi. Mi dica solo perché le ha mozzato il braccio”

“ Non sono stato io”

“ Carpi arresti il signor Ghini”

“ Non avete prove contro di me”

“ Le troveremo non si preoccupi” Mentre soddisfatto pensava di aver risolto il caso ecco la doccia fredda.

“ Capo è stato ritrovato il corpo di un’altra donna nuda con la gola sgozzata e il braccio mozzato”

“ Forse Ghini aveva ragione. Non è stato lui, ma siamo di fronte ad un serial killer”. La cosa non lo fece dormire la notte. Doveva fare in fretta prima che il killer avesse ucciso ancora. Intanto aveva iniziato a frequentare Brigitta, ma non riusciva a viver il rapporto in modo sereno poiché pensava sempre al serial killer. Brigitta se ne accorse e cercò di rincuorarlo dicendo che l’avrebbe preso, ma Alfonso temeva di rovinare tutto come già aveva fatto con la prima moglie. Non potè pensare troppo ai suoi problemi personali perché il killer colpì ancora. Pensò che avrebbero dovuto trovare un’esca. Tutte le vittime volevano sfondare nel mondo della moda. Katia si propose come volontaria. Era una bellissima ragazza appena arrivata in commissariato. Alfonso si oppose: era troppo inesperta. Katia insistette e poi se non l’avrebbe fatto lei chi l’avrebbe potuto fare. E in effetti non c’erano altre donne nel commissariato. Fu preparato tutto a puntino. Katia si finse un’aspirante modella. Dopo un paio di giorni fu avvicinata da un uomo misterioso che molto probabilmente doveva essere l’assassino. L’incontro era previsto per il sabato sera successivo. Ma qualcosa andò storto e Katia rimase uccisa. Alfonso non potè perdonarselo e si ripromise che avrebbe fatto di tutto per arrestare quel bastardo. Ma il killer lo anticipò. Rapì Brigitta.  Ora era diventata una sfida personale tra lui e il killer e Alfonso lo sapeva bene. La richiesta del killer non si fece attendere. Voleva 1.000.000 £ altrimenti avrebbe ucciso prima Brigitta e poi continuato con la sua “ missione “ di ripulire il mondo dalle modelle. Alfonso pensò che non poteva cedere ad un simile ricatto. Bisognava, però, agire con prudenza perché non si sarebbe perdonato un altro errore. Riecheggiavano ancora nella sua mente le urla di disperazione della madre di Katia quando aveva saputo della sua morte. Decise, quindi di agire in prima persona. Quando il killer chiamò per la seconda volta gli disse che non aveva intenzione di pagare.  Sapeva che questa mossa era molto rischiosa, ma non poteva fare altrimenti. Brigitta, intanto, riuscì a scappare. La gioia di Alfonso fu immensa nel rivederla ma la sua gioia durò poco perché la sua mossa di  far innervosire il killer così da fargli commettere un errore dette i suoi frutti. Sulla sua nuova vittima fu trovato un suo capello. Quel D N A però non coincideva con nessuno di quelli in possesso della polizia. Ma Alfonso non si arrese. Doveva arrestare quel figlio di puttana prima che avesse ucciso ancora.  Andò nella casa di moda e incontrò per caso un signore che gli ricordava vagamente la persona che aveva visto con Katia. Gli offrì da bere e dopo portò ad analizzare il bicchiere. Il D N A coincideva con quello dell’assassino. Il caso era finalmente risolto. Andarono ad arrestare il pomeriggio stesso. Il killer dopo parecchie ore di interrogatorio crollò e confessò. Così Alfonso e Brigitta poterono finalmente iniziare la loro storia d’amore.