1964. La Svolta Stilistica
1964. Nel 1961 D'Ascanio va in pensione ma continua a collaborare con la Piaggio delineando la progettazione della Vespa 50, la prima con motore 50cc. E' il mitico "vespino" che ha rappresentato il sogno di intere generazioni di quattordicenni. Nel 1964, dopo la progettazione della Vespa 50, si chiude la sua fortunata esperienza di collaborazione con la Piaggio. Questa separazione si ripercuoterà immediatamente nel design dei nuovi modelli prodotti. Infatti, a partire dalla metà degli anni '60, il design della Vespa subisce una radicale trasformazione, passando dalle linee morbide ed affusolate proprie dei modelli anni '50 e primi '60, ad un vero e proprio "irrigidimento" della linea, caratterizzata dall'abbondanza di spigoli e dall'aspetto più accattivante.
180 SS. Prodotta dal 1964, è in assoluto una delle Vespe più performanti mai realizzate dalla Piaggio. Direttamente derivata dal modello 160GS, conserva la caratteristica del carburatore montato direttamente sul cilindro, ciò va ad influenzare notevolmente l'estetica del retrotreno, che ne risulta così più muscoloso e accattivante. Questa particolare caratteristica sarà sostituita dal successivo modello 180 Rally.
Il Design di questo modello, sicuramente traccia una netta linea di demarcazione con i modelli precedenti. Scompaiono le linee rotonde ed affusolate, che hanno caratterizzato i precedenti modelli anni 50 e 60, per far posto ad una linea più squadrada che da questo momento in poi, determinerà tutta la produzione vespa. Tra le prindipali modifiche ricordiamo il faro anteriore a forma trapezoidale, i cofani laterali e il "naso" sullo scudo dalla linea squadrata.
La 180 Super Sport è attualmente tra i modelli più ricercati dai collezionisti.
90 SS. Il modello 90 SS dove SS sta per Super Sprint, è una versione prodotta dal 1965 al 1971 in circa 4.000 esemplari ed è stata l'icona dello scooter sportivo di un'intera generazione. Però si preferiva all'epoca la versione 50 (per la mancanza di patente) o la 125 (per la maggiore potenza). Fu perciò un fallimento in quanto pochissimi modelli furono venduti e tutt'oggi è una tra le Vespe più ricercate.
Caratteristico lo scudo anteriore rastremato, il manubrio sportivo con leve inclinate verso il basso, la ruota di scorta montata centralmente sul ponte e sovrastata da un finto serbatoio con sopra una specie di cuscino utile per raggiungere la posizione sdraiata da pista. Veniva prodotta per il mercato italiano in due colori, il rosso e il blu pavone, il primo in due tonalità, per i mercati esteri venne prodotta anche in livrea bianca
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