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1947. I primi modelli da Corsa derivati di serie |
Dopo il primo fallimentare prototipo di Vespa chiamato "Paperino", realizzato da Vittorio Casini e Renzo Spolti, il dottor Enrico Piaggio darà subito mandato a Corradino D'Ascanio,
ingegnere abruzzese, di ridisegnare completamente lo scooter.
Corradino D'Ascanio, geniale progettista aeronautico, trovò diverse soluzioni innovative, attingendo proprio
alla sua esperienza aeronautica come ad esempio la sospensione, chiaramente
di derivazione aeronautica, telaio a scocca portante con motore a presa
diretta eliminando la catena e per rendere la guida più agevole pensò di posizionare
il cambio sul manubrio; per facilitare la sostituzione delle ruote escogitò
non una forcella ma un braccio di supporto simile appunto ai carrelli degli
aerei.
E infine ideò una carrozzeria capace di proteggere il guidatore,
di impedirgli di sporcarsi o scomporsi nell'abbigliamento: decenni prima della
diffusione degli studi ergonomici, la posizione di guida di Vespa era pensata
per stare comodamente e sicuramente seduti, anziché pericolosamente in
bilico su una motocicletta a ruote alte.
Dopo i prototipi Mp5 ed Mp6, nel 1946 nacque la Vespa 98, primo scooter di serie della casa di Pontedera
98 Corsa. Nel 1947, viene prodotta la prima Vespa da Corsa dalla Piaggio. Derivata dal modello di serie, ha la particolarità di avere lo scudo ristretto e molto bombato, e il manubrio di ridotte dimensioni. La sella sportiva è in posizione molto arretrata per poter permettere al pilota di potersi allungare e davanti c'è una protuberanza per poter stringere il telaio con le gambe.
Oltre alle inevitabili modifiche strutturali e motoristiche, anche il design viene sensibilmente rivisto: si parte dalle feritoie applicata sui cofani laterali, per permettere un miglior dissipamento del calore, il parafango è rastremato e di dimensioni ridotte. A completare tutto ciò una splendida livrea rossa.
Vespa Sei Giorni. Nel 1953, la Piaggio realizzerà un modello da Corsa rivoluzionario, destinato a diventare un'icona della sportività, ma soprattutto capare di determinare le successive evoluzioni applicate sulla produzione di serie.
Il modello Sei Giorni dal punto di vista meccanico e strutturale porterà una ventata di freschezza sulla Vespa: per la prima volta viene adottata l'alimentazione diretta nel cilindro, i lenti comandi del cambio a bacchetta metallica vengono sostiutuiti dai più pratici cavi, lo scudo anteriore e più bombato ed avvolgente. Queste modifiche influenzano notevolmente anche la linea dello scooter, che risulta più panciuto e muscoloso nel retrotreno e più avvolgente davanti.
Direttamente dal modello Sei Giorni, nel 1955 verrà realizzata la prima Vespa sportiva di serie...la 150 GS!
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