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Nel 1945, nel primo dopoguerrra, Enrico Piaggio per riconvertire la sua industria aereonautica
di tipo militare, decide di mettere in produzione la Vespa.
Lo scooter disegnato
con grande sapienza formale da un progettista inventore come Corradino D'Ascanio,
fu il primo a 'carrozzeria strutturale', un'idea tanto geniale da resistere
fino ai nostri giorni. Il motore è completamente racchiuso, per evitare
di sporcare i vestiti del pilota e del passeggero, la posizione di guida è
la più comoda possibile, le ruote sono facilmente sostituibili, c'è,
infatti, la possibilità di alloggiare a bordo quella di scorta, si può
finalmente salire con la massima facilità e l'operazione di parcheggio
non comporta sforzi.
L'Innocenti inizia a produrre la Lambretta ideata da Cesare Pallavicino nel 1947, un anno dopo il trionfale debutto della Vespa, progettata da Corradino D'Ascanio. I due scooter si differenziano nel dettato morfologico: la Vespa è a "carrozzeria portante", la Lambretta a "struttura tubolare portante", ridefinita in seguito da Pier Luigi Torre. "Questa differenza morfologica" precisa Renato Di Fusco, "si deve principalmente alle due tendenze progettuali dominanti nel campo dell'ingegneria aereonautica. Sapendo che D'Ascanio era, alla Piaggio, fra i sostenitori delle strutture a guscio portante, mentre Pallavicino, alla Caproni, perseguiva la via del traliccio tubolare metallico, si comprende che la sostanziale diversità fra i due scooter ha dirette origini aereonautiche. Nè l'una nè l'altra configurazione sarebbero mai venute in mente a un progettista di motociclette...solo a due ingegneri aereonautici.
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