La vasca dei Ciclidi Africani

 

 

Dopo tanti anni anche in Italia, finalmente, gli acquariofili cominciano a «capire» i Ciclidi. Non sappiamo se il merito per questo fatto spetti in parte alla pubblicità fatta da moltissime riviste acquariologiche, fatto sta che ho ritenuto opportuno dedicare un poco di spazio a questi pesci descrivendo come allestire un acquario speciale per Ciclidi del Lago Malawi (ex Lago Niassa). Se l’allestimento di un acquario per certi pesci d’acqua dolce può essere lasciato, almeno entro i limiti del buon senso, completamente al gusto dell’acquariofilo, nel caso di molti Ciclidi si deve studiare un arredamento che tenga il più possibile conto delle loro abitudini ed esigenze vitali. Per riuscire in questo intento si deve conoscere però un po’ l’habitat naturale di quei Ciclidi che si vogliono allevare. Ciò significa, d’altra parte, anche che non conviene allestire una vasca con Ciclidi che provengono da biotopi molto differenti fra loro. Nel nostro caso abbiamo scelto dei Ciclidi del Niassa, ma questa è una indicazione molto approssimativa, basti pensare che il Lago Malawi, come si chiama oggi il Lago Niassa, ha una superficie che oscilla, a secondo della stagione, fra 27.000 e 31.000 km/quadrati. Alla sua massima estensione ricoprirebbe circa il 10% di tutta l’Italia o quasi completamente il Piemonte e la Liguria. Questo lago, il nono in tutto il mondo per area di superficie, è il quarto se si considera la sua profondità massima di 706 metri. Ovviamente questo lago, circa 100 volte più grade del nostro lago più grosso (il lago di Garda ha una superficie di 370 km/quadrati), non ha un solo biotopo, ma ne offre agli animali acquatici tantissimi diversi. Mi sono orientato sui Ciclidi che provengono da un ben determinato biotopo: quello dei bassi fondali rocciosi. Il lago Malawi, come altri grandi laghi dell’Africa orientale, ha origine tettonica; le «pareti» rocciose solo in alcune zone, per effetto dell’erosione, fanno spazio a bassi fondali sabbiosi. I Ciclidi dei fondali rocciosi vivono generalmente ad una profondità che oscilla da 2 metri ad un massimo di 8-10 metri.

 

Qualche specie, normalmente però non importata per i nostri acquari, vive a profondità maggiori (-20 m). L’ambiente di questi fondali è caratterizzato, come dice il nome, da rocce ed è quasi privo di piante, ma ricco di alghe dei più diversi tipi. I valori fisico-chimici di cui si dispone finora indicano che la conduttività dell’acqua è abbastanza bassa, infatti oscilla fra 210 e 235 microsiemens; il pH è relativamente alto, oscillando fra 7,7 e 8,6. La temperatura dell’acqua, almeno negli strati superficiali, sembra non scenda mai sotto 22°C e il valore medio sia intorno a 23,5°C. L’acqua, soprattutto nelle zone rocciose del lago Malawi, è molto trasparente. In alcuni punti, addirittura, si ha una visione fino a ben 20 metri di profondità.Per la sua stessa conformazione, il Lago Malawi è un bacino d’acqua quasi completamente chiuso e, perciò, gli animali acquatici che qui vivono non hanno comunicazione con altri ambienti acquatici. Questo spiega il fatto che moltissimi pesci del Lago Malawi sono endemici, cioè diffusi solo in questo lago.

 

L’arredamento del nostro acquario

Per allevare ed eventualmente anche riprodurre i Ciclidi «Mbuna», nome attribuito a questi pesci dei fondali rocciosi dagli indigeni del luogo, si deve allestire una vasca relativamente grande. Noi sceglieremo un acquario con una capacità effettiva di quasi 250 litri. Tuttavia, il risultato sarebbe ancora migliore, anche dal punto di vista estetico, se si potesse allestire una vasca di maggiore capacità che permette di allevare un numero ancora maggiore di questi Ciclidi. Visto il loro biotopo naturale, per prima cosa mi sono preoccupato di creare dei nascondigli per i futuri ospiti. Credo di aver trovato un’ottima soluzione utilizzando a questo scopo i mattoni forati e le tegole in terracotta chiamate «coppi», nonché dei pezzi di roccia erosa piena di anfratti naturali. Questo materiale, come si vede nella fotografia, è stato disposto sul fondo dell’acquario prima di introdurre la sabbia sul fondo. Nella posizionatura dei vari materiali si è tenuto conto che i nascondigli devono essere predisposti in modo da potersi trovare, in futuro, al centro di un territorio che richiede, di conseguenza, anche la predisposizione di qualche «barriera visiva» e un orientamento delle aperture delle future grotte in direzioni opposte. Una volta sistemati i principali pezzi d’arredamento, ho ricoperto il fondo con ghiaietto policromo di media grana (3-5 mm). La parete posteriore della vasca è stata completamente ricoperta con lastre di ardesia incastrate fra loro in modo tale da offrire ulteriori anfratti e nascondigli per i pesci. In un primo momento avevo intenzione di lasciare così l’arredamento ma poi, preso dal desiderio di «abbellire» un po’ questo ambiente, ho introdotto anche qualche ciuffo di Mycrosorium, pur considerando che questa felce non è tipica per l’ambiente naturale dei Ciclidi. La vasca così allestita è stata riempita d’acqua potabile. Il filtro incorporato funziona con la sola carica di resina espansa in dotazione alla vasca originariamente. La carica del filtro si è rivelata molto funzionale anche a distanza di tre mesi dall’allestimento della vasca per i Ciclidi.Dopo quattro giorni, i valori dell’acqua erano i seguenti: pH 7,5-8; durezza totale 16°, temperatura 24°C. A questo punto ho introdotto i nostri Ciclidi e, precisamente, una coppia di Pseudotropheus zebra, una coppia di P. chamaeleo, una coppia di P. liliancinius, una coppia di P. socolofi (conosciuto anche sotto il nome commerciale Pseudotropheus pindani) e 4 giovani Pseudotropheus auratus in livrea giovanile. Ad esclusione dei P. auratus, gli altri Ciclidi avevano, al momento dell’acquisto, una lunghezza di 5-6 cm: si trattava, cioè, sempre di esemplari giovani. Dopo un giorno circa di completo «smarrimento» degli ospiti, i Ciclidi cominciarono a prendere possesso delle varie grotte costruendosi il loro rifugio a proprio piacimento. L’arredamento della vasca cambiò perciò un po’ d’aspetto. Tuttavia, ho creduto non opportuno intervenire e i fatti mi hanno dato ragione, perché a tre mesi di distanza tutti i Ciclidi stanno bene e sono cresciuti. Se non sbaglio, sembra che la coppia di P. zebra voglia riprodursi. Come mangime somministro Tubifex, gamberetti surgelati e liofilizzati (opportunamente tagliuzzati), pezzetti di carne (cuore di vitello), mangime secco in scaglie per Ciclidi. Non ho mai aggiunto finora dei vegetali anche perché, dopo circa 15 giorni, ha incominciato a formarsi una strato di alghe, che man mano sta aumentando, offrendo così una fonte ulteriore di mangime per questi Ciclidi che, almeno in parte, si nutrono di vegetali (del resto contenuti anche nel mangime secco).Tutta la vasca funziona molto bene e il comportamento dei Ciclidi, ogni volta che mi fermo davanti a questo stupendo acquario, mi affascina nuovamente, perché c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire, qualche fatto curioso, per non dire divertente, da constatare. A dir la verità, questo acquario di Ciclidi dà oggi tanta soddisfazione quanto qualsiasi acquario marino con stupendi pesci corallini. Quando poi, come ci auguriamo succeda presto, assisteremo alla riproduzione, la nostra soddisfazione avrà raggiunto il culmine.

 

Una veduta della nostra vasca per Ciclidi con l'arredamento di tegole, mattoni forati e pietre prima dell'introduzione della sabbia.