FUNGIA SPECIES
|
|||
|
|
||
Del genere Fungia, assai multiforme, da più di 15 anni vengono continuamente importate varie specie. Fungia actiniformis, molto simile all'Anemone di mare (per questo chiamata "forma ad Attinia"), dovrebbe essere la più comune e si trova regolarmente soprattutto nelle barriere dello Stretto di Malacca. Gli scheletri calcarei rotondi o lievemente ovali con i loro setti radiali e spesso dentati sono molto utili per la classificazione e hanno portato alla descrizione di un gran numero di specie. Qui in linea di massima vogliamo limitarci a Fungia actiniformis, descritta da Quoy e Gaimard nel 1833. Le Fungia, salvo poche eccezioni, vivono su fondali sabbiosi e ciottolosi della piattaforma corallina e della barriera subeostiera. Sono dei cosiddetti coralli solitari, ciò significa che l'Antozoo consiste in un unico grande polipo. Insieme ad alcune Sclerattinie, per esempio Trachyphyllia, sono in grado di prosperare in acque molto inquinate da sostanze organiche e con un grosso carico di sedimenti. Così si trovano spesso nelle acque portuali esterne del Singapore, che quasi sempre hanno una visibilità inferiore a 1 m. Per via dell'intenso traffico navale, soprattutto però a causa di dragaggi, molti coralli di Fungia vengono parzialmente frantumati. Se non si rovesciano sulla parte dei polipi, sovente anche frammenti piccoli si rigenerano sviluppando nuovi coralli spesso di forme strane. Ciò nonostante questa Sclerattinia non è molto resistente in acquario. Di rado si può tenere per più di 2 anni nella vasca dei coralli, sebbene i polipi siano voraci e si possano facilmente cibare con piccoli bocconi di polpa di bivalve e di pesce, con Mysis e piccoli gamberetti. Purtroppo fino ad oggi non siamo ancora riusciti a scoprire perché proprio questo corallo solitario assai decorativo sia tanto difficile da tenere. Malgrado un'alimentazione regolare e nemmeno esagerata, il polipo lentamente rimpiccolisce e a un certo punto si stacca dallo scheletro oppure si decompone formando un ammasso gelatinoso. Anche tentativi in acqua praticamente priva di nitrati e fosfati e con una regolare aggiunta di acqua calcarca non hanno portato ad una maggiore longevità. In questo le Fungia, per niente sensibili al trasporto, somigliano in maniera sorprendente ai coralli del genere Goniopora. Anche esperimenti con l'illuminazione non ci hanno avvicinato alla soluzione del mistero. Paragonando le condizioni "penose" dell'ambiente naturale di questa Sclerattinia con quelle assai migliori in un acquario ben curato, in cui persino le Acropora crescono per anni, la difficile allevabilità è incomprensibile. Proprio le Fungia sono egregiamente adattate all'acqua ricca di sedimenti nei loro biotopi naturali. Infatti, grazie alle loro ciglia sono in grado di pulirsi in breve tempo da quasi tutti i sedimenti, inclusa la sabbia fine sollevatasi dal fondo. Si allevino le Fungia su ghiaietto corallino grosso oppure su frammenti di madrepore morte, che devono essere lambiti dall'acqua da tutte le parti. Fungia actiniformis e alcuni suoi parenti un po' più resistenti, riconoscibili dai tentacoli più corti, non vanno tenuti insieme a pesci del genere Amphiprion, che spesso dopo poco tempo considerano i polipi del corallo come degli Anemoni simbionti. Le Fungia non sopportano luce diretta di HQI. Oltre al cibo già menzionato si somministri anche del finissimo surrogato di zooplancton. Fungia actiniformis non di rado compare in splendide varietà di colorazione. Così esistono spesso polipi con strisce concentriche verdastri, i cui tentacoli presentano alle estremità dei punti rosso vino, giallastri o verde veleno.
|
|||
|
|||