L'ACQUARIO  OLANDESE

 

 

Questa volta voglio soddisfare le tante richieste che mi sono pervenute negli ultimi mesi da parte dei navigatori riguardante l’allestimento e l’arredamento di un cosiddetto “acquario olandese”. Primo però di entrare nel dettaglio della “spesa” cioè dell’elenco di quanto abbiamo acquistato per allestite questo ipotetico acquario virtuale, vorrei soffermarmi un attimo sulle caratteristiche tipiche dell’acquario olandese. Per chi vede le stupende fotografie di questi acquari a prima vista sembrano semplicemente dei giardini subacquei. L’espressione che lascia intravedere un pizzico di ironia, non è del tutto errata, anche se, per la verità, non rende affatto giustizia a questo tipo di acquario. A volte ho l’impressione che proprio a causa di simili apprezzamenti generici, buona parte degli appassionati non riesce ad allestire e soprattutto a mantenere funzionante il tanto desiderato “acquario olandese”.

Prima considerazione

L’acquario olandese non è solo un giardino subacqueo. È vero che l’accento nell’arredamento è spostato chiaramente verso la scenografia che si può creare con l’aiuto delle piante acquatiche. Però pur intervenendo a volte a mo’ di giardiniere nel proprio acquario, l'acquariofilo deve conoscere veramente vita, morte e miracoli non solo delle piante che vuole coltivare nel proprio acquario, ma anche del funzionamento della vasca stessa e inoltre di certi pesci. Ci vuole una buona preparazione nel campo della biologia e della chimica, per non dimenticare poi la fisica parlando della illuminazione e dell’impianto tecnico, indispensabili per far funzionare un simile acquario. Con il solo “pollice verde” la vasca non può fnnzionare. Dobbiamo perciò prima di tutto affrontare i problemi di biologia, studiando per esempio a fondo le esigenze vitali delle varie piante che si vogliono allevare e scegliere quelle che possono vivere assieme perché hanno le stesse esigenze di sopravvivenza. Inutile introdurre in un acquario un bel gruppo di una determinata Cryptocoryne che predilige acqua tenera e acida insieme con un grande gruppo di un’altra pianta che si sviluppa soltanto quando l’acqua è di media durezza e di pH 7. Indipendentemente da come riusciremo a regolare i valori chimico-fisici dell’acqua del nostro acquario, uno dei due tipi soffrirà.

 

Seconda considerazione

L’acquario olandese non è fatto solo di piante. In tutti gli acquari olandesi è presente anche un certo numero di pesci. Il navigatore che non ha mai potuto osservare di persona uno di questi acquari, ma li ha visti solo sulle riviste del settore, non vede però questi pesci, e ciò si spiega semplicemente con un effetto fotografico: per realizzare queste fotografie i fotografi usano di solito una esposizione a tempi molto lunghi. Con una tale esposizione i pesci eventualmente presenti nella vasca non si vedono quasi più se non a volte come strisce colorate o punti slavati. Inoltre la forte illuminazione artificiale che serve per realizzare la fotografia fa si che nella maggior parte dei casi i pesci, durante il momento della illuminazione per la ripresa fotografica, si ritirino nette zone più scure, cioè fra le piante. Per questo motivo, quasi tutte te fotografie degli acquari olandesi sembrano mostrare dette vasche ricche di piante e senza pesci. I pesci sono invece indispensabili perché solo con loro si riesce a creare un minimo di ciclo vitale che permette di avvicinarsi fin dove è possibile, in un habitat così ristretto come è l’acquario, al cosiddetto equilibrio biologico. Infatti la produzione di escrementi da parte dei pesci è una delle fonti principali del materiale indispensabile per la mineralizzazione da parte dei batteri che così forniscono dei materiali indispensabili per il nutrimento delle piante d’acquario. Si è potuto constatare che acquari completamente privi di pesci, con sole piante, richiedono dei lavori di manutenzione molto più complessi e una particolare e approfondita conoscenza del problema della concimazione con fertilizzanti del tutto particolari. Se nella vasca è invece presente un certo numero di pesci, allora la concimazione si può limitare ad una integrazione con certi fertilizzanti speciali studiati appositamente per l’uso in acquario. Tutto ciò non toglie comunque che il numero dei pesci, la loro grandezza e anche il tipo delle specie da allevare sarà molto diverso da un comune acquario ornamentale. Si scelgono, per ovvi motivi, sempre dei pesci che non danneggiano le piante e che lasciano in pace il materiale di fondo. Ci si orienta su pesci che non diventano troppo grandi, per evitare che anche involontariamente possano danneggiare la vegetazione, su pesci tranquilli e che possibilmente vivono in branchi.

 

Terza considerazione

L’acquario olandese non è in nessun caso un acquario che ricostruisce un biotopo naturale. Si tratta necessariamente di un misto di piante, originarie più o meno da tutto il mondo, con un gruppo di pesci provenienti anch’essi spesso da diverse zone del globo. Non per questo però l’acquario olandese offre meno possibilità all’acquariofilo incuriosito, di studi e ricerche che non acquari speciali, dedicati a determinate specie di pesci o a determinati biotopi. Nell’acquario olandese si possono quasi sempre ammirare delle riproduzioni spontanee di molte specie di pesci, frequentemente anche di specie molto delicate. Inoltre la coltivazione delle piante in un acquario olandese riserva sempre delle piacevoli sorprese.

 

Quarta considerazione

L’acquario olandese richiede, nella manutenzione, molta pazienza e un maggiore dispendio di energia, probabilmente più di qualsiasi altro tipo di acquario. L’acquario olandese richiede mesi di lavoro, prima che il suo aspetto sia veramente quello desiderato. So di appassionati olandesi che solo dopo due anni di continuo lavoro sono riusciti ad ottenere quell’acquario che si erano prefissati di allestire. Tutto ciò è dovuto principalmente al fatto che si deve aspettare che le piante crescano e raggiungano le toro dimensioni “naturali”. Non va dimenticato che nella maggior parte dei casi le piante acquistate nei negozi sono giovani e piccole, per cui, per formare un tappeto completo di verde ci vuole parecchio tempo e solo dopo innumerevoli interventi da parte dell’appassionato si otterrà l’aspetto desiderato. L’acquario olandese non può inoltre essere lasciato da solo, perché certi effetti estetici si ottengono soltanto se l’appassionato continua a polare le piante, a togliere le foglie troppo grandi che magari creano ombra a piante piccole vicine e tanti altri lavori di manutenzione. Chi allestisce un acquario olandese e vuole andare in ferie per un mese di seguito troverà, al suo ritorno, un acquario che necessiterà di lunghi e pazienti lavori di “giardinaggio”.

 

Ultima considerazione

L’acquario olandese è molto economico, confrontato con altri tipi di acquari ornamentali, cioè allestiti con il concetto di abbellire il proprio soggiorno o qualsiasi altra stanza si voglia della casa. A qualcuno può sembrare che il costo iniziale per una grande quantità di piante sia esagerato. Una volta però affrontata la spesa iniziale per l’allestimento di questo tipo di acquario non si dovranno più spendere tanti soldi. Se la vasca veramente funziona come si deve, e ciò dipende principalmente dal primo lavoro di allestimento, quasi mai si dovranno introdurre delle nuove piante, anzi, nella maggior parte dei casi, dopo un po di tempo si incominciano a regalare piante eccedenti ad amici e conoscenti. Strano ma vero, anche i pesci sopravvivono più a lungo, sono più sani, non richiedono costosissime cure per medicinali e spesso si riproducono dando un’altra volta la possibilità di far felice qualche amico con esemplari provenienti da questo allevamento. Sotto questo punto di vista, un acquario olandese, pur riehiedendo all’appassionato maggiore tempo per la manutenzione che non altri acquari,è probabilmente l’acquario più economico che oggi si possa realizzare.

 

La vasca

Per allestire il nostro acquario olandese abbiamo optato per una vasca di produzione industriale, pur tenendo conto che spesso l’appassionato che si decide a realizzare un acqaario così particolare come è appunto quello olandese, ricorre volentieri alla vasca su misura. D’altra parte non voglio neanche nascondere ai miei navigatori che l’acquario di produzione industriale comporta innumerevoli vantaggi che secondo me devono essere tenuti in alta considerazione, non solo da persone come noi che abbiamo sempre una certa urgenza nell’allestimento e nella realizzazione di un servizio fotografico, ma anche da parte di un appassionato privato. Il maggior vantaggio consiste nel fatto di trovare già una attrezzatura tecnica completa e di perfetto fanzionamento. Infatti una volta arredata la vasca e riempita d’acqua non si deve fare altro che mettere la spina nella presa di corrente e tutto funziona. Solo in casi particolari l’impianto tecnico previsto dal produttore deve essere modificato, però solo in minima parte per l’acquario olandese come si vedrà più avanti. L’acquario scelto è un acquario che ha le seguenti misure: 100x45x55 (h) cm. La capacità lorda è di 186 litri. La vasca è dotata di un filtro incorporato (capacità di circa 15 litri) azionato da una pompa ad immersione con una resa regolabile da 300 a 480 litri/orari. Il filtro è caricato in origine con resina espansa (spugna sintetica). Io ho deciso di regolare la pompa sulla portata massima (circa 480 litri) e di caricare il primo scomparto del filtro, di solito vuoto (secondo il produttore), con lana sintetica per il prefiltraggio. Ho inoltre tolto una delle grate che chiudono i fori di aspirazione del filtro, ciò per aumentare la potenza di aspirazione del filtro. Questa operazione si è dimostrata particolarmente utile nei periodi immediatamente dopo l’allestimento della vasca, quando inevitabilmente una certa quantità di piccole foglie e residui di radici galleggiavano nell’acqua e avrebbero altrimenti ostruito facilmente le grate che chiudono i fori di aspirazione del filtro. Con il mio adattamento del filtro abbiamo la possibilità di pulire inizialmente ogni 8 giorni il materiale di pre-filtraggio, eliminando anche tutte le sostanze più grossolane eventualmente aspirate (fogliame, ecc.). L’acquario è inoltre dotato di un riscaldatore termostatato da 100 watt, più che sufficiente per garantire una temperatura di circa 24°C all’acqua. L’impianto di illuminazione, in origine, prevede due lampade fitostimolanti di 30 watt cadauna. Io ho aggiunto una terza lampada da 30 watt, arrivando così ad un fattore di illuminazione di circa 0,5. A questo proposito ricordo che è diventata ormai una tradizione esprimere per gli acquari la potenza di illuminazione con questo fattore che si basa su un calcolo matematico abbastanza semplice, cioè, il totale del wattaggio delle lampade usate diviso la capacità lorda della vasca (nel nostro caso 90 watt : 186 litri = 0,484). Il fattore di illuminazione di 0,5 è sufficiente per coltivare la maggior parte delle piante, anche se dobbiamo rinunciare a specie particolarmente esigenti di luce che richiedono fattori di illuminazione fra 0,7 e 1. In aggiunta agli accessori previsti dal costruttore ho applicato anche un diffusore di CO2.

 

Il materiale di arredamento

Per l’arredamento di questa vasca mi sono limitato ad un minimo di materiale usando circa 30 kg di sabbia policroma di media granulosità e 3 sacchetti di Hobby Aqualit. Oltre a questo materiale per il fondo ho usato solo un’unica grossa roccia erosa di particolare bellezza (si trattava di un pezzo lungo circa 60 cm e alto 25). Lo strato di sabbia sul fondo è stato disposto in modo da avere uno spessore verso il vetro anteriore di circa 5 cm e verso la parete posteriore di circa 8 cm, con un ulteriore rialzo dietro la roccia erosa.

 

Le piante

Basandomi sul concetto che la nostra vasca dovrebbe essere osservata principalmente attaverso il vetro frontale ho studiato un arredamento che prevede una traiettoria visiva da sinistra verso destra. Qui di seguito dò l’elenco completo delle piante da me usato per il primo allestimento indicando anche la quantità e fra parentesi il numero riportato nello schizzo di arredamento. Tali indicazioni permetteranno ai navigatori di ricostruire più o meno fedelmente questo esempio. Va però sottolineato che alcune Cryptocoryne sono state integrate a distanza di 15 giorni con nuovi esemplari perchè le prime piante introdotte non avevano attecchito bene. Queste specie sono contrassegnate nel presente elenco con un asterisco.

 

Disposizione delle piante nell'acquario visto dall'alto

La lista delle piante

8 Bacopa amplexicaulis (1), 7 vallisneria spiralis (2), 5 lilaeopsis nuovazelandae in vasetti (3), 3 althernantherna variegata in vasetti (4), 10 cryptocoryne lingua (5)*, 3 cryptocoryne pontederifolia (6), 10 cryptocoryne wendtii (7), 2 nymphaea stellata (8), 5 cryptocoryne balansae (9), 10 cryptocoryne lucens (10), 10 cryptocoryne wallisii (11)*, 3 lilaeopsis nuovazelandae in vasetti (12), 3 cryptocoryne pontederifolia (13), 2 aponogeton ulvaceus (14), 5 echinodorus amazonicus (15), 5 limnophila acquatica (16), 3 echinodorus maior (17), 4 echinodorus bleheri (18), 6 myriophyllum hipporoides rosso (19).

 

I pesci

A dimostrazione del fatto che l’acquario olandese non è privo di pesci dò quì di seguito anche l’elenco completo dei pesci che vivono in questo acquario: 10 Phenacogrammus (Micralestes), interruptus; 10 Aplocheilus day; 6 Nannostomus trifasciatus; 2 Otocinclus species. A questo proposito va ricordato che avrei preferito al posto di Aplocheilus day la specie lineatus molto più appariscente per quanto riguarda la sua livrea. Purtroppo questo pesce non era disponibile sul mercato al momento dell'allestimento della nostra vasca. Questi pesci sono stati introdotti nell’acquario 8 giorni dopo il suo attestimento.

 

Caratteristiche dell’acqua

Una volta tanto fui fortunato con l’acqua per l’allestimento di un acquario. Infatti potevo disporre di un’acqua proveniente da un pozzo che aveva le seguenti caratteristiche chimiche: durezza totale 7°; pH 6,5-7; conduttività circa 650 microsiemens. Come si vede si tratta di un’acqua, per così dire, quasi ideale per la maggior parte dei pesci e delle piante. A qnest’acqua non ho aggiunto finora nessun prodotto chimico e neanche qualche fertilizzante. A distanza di un mese dal funzionamento della vasca ho provveduto ad un cambio parziale dell’acqua (circa 20%) senza però intervenire con dei fertilizzanti. Sono infatti convinto che le sostanze nutritive presenti nell’Hobby Aqualit e nella sabbia policroma non lavata (!) siano più che sufficienti per nutrire le piante, assieme con le sostanze mineralizzate provenienti dal ciclo biologico all’interno della vasca, per almeno tre mesi. Praticamente solo con il terzo cambio parziale dell’acqua (che secondo le mie intenzioni avviene mensilmente) provvederemo alla somministrazione del fertilizzante. La temperatura dell’acqua è costantemente di 24°C. L’illuminazione funziona per circa 13 ore al giorno, dopo che nella prima settimana seguente l’allestimento la luce è rimasta accesa giorno e notte (i).

 

Le varie fasi di allestimento dell’acquario

Per prima cosa ho completato l’attrezzatura tecnica dell’acquario con una terza lampada e introdotto il materiale filtrante in aggiunta a quello già previsto dal produttore. Dopo ho fatto uno schizzo in grandezza quasi naturale per la disposizione delle piante (vedi schema riprodotto in questo articolo). Al termine di questi preparativi mi sono premunito di ordinare le piante al mio abituale fornitore, cosa indispensabile perché tutte le piante previste per un simile acquario devono essere introdotte contemporaneamente. La prima fase del vero e proprio arredamento è incominciata con la disposizione della roccia erosa, secondo il disegno di massima, e la introduzione della sabbia. Per prima cosa ho disposto sul fondo uno strato quasi uniforme di Hobby Aqualit che poi è stato coperto non la sabbia policroma. Dopodichè ho disposto sul fondo della vasca un telo di plastica della dimensione di circa 30x50 cm (ricavato da una busta di plastica usata per il trasporto dei pesci), appesantita con qualche piccolo sasso. Su questo telo ho diretto poi il getto dell’acqua al momento del riempimento della vasca. Una volta riempita d’acqua la vasca fino a circa 5cm dal bordo, ho tolto il telo di plastica e i sassi superflui e messa in funzione tutta l’attrezzatura tecnica. Dopo circa mezza giornata, l’acqua aveva la temperatura prestabilita di circa 24°C. A questo punto è iniziato il lavoro più importante e più delicato, quello cioè della introduzione delle piante. Ho cominciato con le piante più grosse, disposte lungo le pareti laterali e lungo quella posteriore, per arrivare progressivamente alle piante previste per il centro e per il primo piano. Dopo l’introduzione di ogni specie di pianta ho controllato l’effetto ottico e, via via che l’allestimento procedeva, ho anche interrotto il lavoro ad intervalli sempre maggiori per poter controllare con calma ed attenzione il risultato estetico. In questo modo ci sono volute quasi 6 ore per allestire la vasca, però dopo questo tempo ho ottenuto veramente l’effetto desiderato. Per ultimo ho aggiunto alla vasca l’acqua mancante procedendo con molta cautela in modo da non sollevare qualche pianta appena introdotta nella vasca. Il diffusore di CO2, applicato subito dopo aver riempito la vasca con l’acqua, è stato messo in funzione dopo due giorni, mentre fin dal primo momento sono rimasti in funzione tatti gli altri accessori. Come già detto, la luce è rimasta accesa nei primi 8 giorni ininterrottamente. Inizialmente il consumo di CO2 è stato minimo, trascorso però circa 10 giorni mi sono acconto che il consumo giornaliero di CO2 si è stabilizzato intorno ad una carica completa circa il tubo di diffusione. Al termine dei primi 8 giorni di funzionamento ho di nuovo messo mano all’acquario, togliendo alcune foglie di Cryptocoryne marcite nel frattempo e aggiungendo, come già elencato precedentemente, alcune Cryptocoryne nelle zone dove queste piante avevano lasciato del vuoto a causa di qualche esemplare marcito. Terminato questo primo lavoro di manutenzione ho introdotto tutti i pesci elencati precedentemente.

 

Conclusione

Per il momento tutto funziona veramente bene. In alcune zone la nostra vasca sembra aucora un pò “spoglia”, però si deve tener presente che molte delle piante introdotte dovranno svilupparsi ingrandendosi notevolmente, perciò solo a distanza di circa due mesi avremo una visione definitiva del nostro acquario olandese e soltanto in quel momento potremo decidere dove eventualmente intervenire con qualche cambiamento di arredamento. Per il momento mi è di grande conforto vedere che tutte le piante crescono molto bene e che finora non si è presentato nessun tipo di alghe infestanti.