Un acquario perfetto da 30 litri

 

 

 

 

Introduzione

Da qualche tempo è in funzione un acquario che è stato allestito per guidare i nuovi acquariofili all'allestimento del loro“primo acquario”. Si tratta perciò di un “acquario per principianti” di cui spesso parla la letteratura specializzata e che agli occhi degli appassionati più "esperti” (o che almeno si ritengono tali) è quasi sinonimo di una cosa di poco conto. Non sono affatto di questo parere; vediamo il perché. Un acquario per principianti deve rispondere a due requisiti ben precisi: essere di facile collocamento e di semplice uso. La prima condizione si spiega con il fatto che molto spesso il principiante vuole ( a ragione, secondo me ) prima fare un po’ di esperienza per poi eventualmente riservare spazi più “impegnativi” per un hobby quasi sempre del tutto sconosciuto. Non va neppure sottovalutato l’aspetto economico: un piccolo acquario richiede una spesa iniziale limitata che si affronta più “a cuor leggero”. Il secondo requisito dovrebbe essere ovvio: il principiante necessita di un accessorio che richiede possibilmente nessuna cognizione specifica. Grazie alla moderna tecnologia oggi è possibile realizzare acquari che rispondono anche a questa seconda esigenza. Una sola cosa va detta chiaramente: non tutti gli acquari di piccole dimensioni sono adatti al principiante, anzi soltanto pochissimi modelli sono di facile uso e manutenzione. Infatti, più limitata è la capacità di un acquario, più instabile è per natura l’habitat acquatico in esso contenuto. Ci vuole pertanto un’attrezzatura perfettamente calibrata per rimediare a questa precarietà e che nel contempo sia anche in grado di sopportare gli inevitabili errori del principiante. Una cosa per niente semplice. Ma se un acquario corrisponde veramente ai due requisiti da me appena abbozzati, allora si tratta di un vero “gioiello” che fa bella figura anche dall’acquariofilo più esperto, magari come acquario supplementare, o per portarsi qualche pesce vicino alla scrivania come ho fatto io!

 

Lo schema di arredamento del nostro acquario.

P=pompa centrifuga   T=riscaldatore

1=Cabomba acquatica. 2=Hygrophila difformis. 3=Rotala macranda. 4=Spathiphyllum piccole. 5=Ammania senegalensis. 6=Hygrophila polysperma. 7=Vallisneria spiralis. 8=Microsorium pteropus sul legno.

La vasca

Lunga questa introduzione, dirà qualcuno. Ma anche io ho speso molto tempo, prima di realizzare questa scheda. Infatti, dopo aver ponderato a lungo varie soluzioni, ho deciso di scegliere un acquario di produzione industriale, completamente attrezzato. Tra i vari modelli che oggi offre il mercato ho optato per un modello della Askoll che già al momento della sua prima presentazione mi aveva affascinato per alcune sue caratteristiche tecniche. Si tratta di un acquario realizzato completamente in plastica, ma si deve precisare che per la vasca solitamente costruita in vetro non si è ricorso ad una plastica qualsiasi bensì ad un materiale molto particolare, usato anche per la fabbricazione di lenti per occhiali. Questa plastica molto “dura” pertanto non si riga e non perde la sua eccezionale trasparenza durante l’uso. Dall’altra parte questo acquario è molto leggero ed estremamente robusto, quindi può essere collocato veramente da per tutto. Che poi la plastica abbia permesso di dare a questo acquario anche un design nuovo, particolarmente piacevole, mi sembra un “optional” da non sottovalutare. Le misure esterne della vasca sono: 52x26x37,5 cm, con una capacità lorda di 33 litri. L’acquario arredato pesa in tutto soltanto circa 40 kg. Nella parte sinistra della vasca è sistemato uno scomparto sagomato che contiene un riscaldatore termostatato di 50 w ed un filtro interno munito di una pompa centrifuga da 360 l/h. Nel coperchio è alloggiato (ermeticamente chiuso con una guarnizione ad o-ring) l’impianto di illuminazione dotato di una lampada fluorescente a luce del giorno di 15 watt. La luce viene comandata da un interruttore, anch’esso sigillato con un cappuccio in plastica trasparente e posto all’esterno del coperchio. Nella parte posteriore sinistra del coperchio si trova inoltre un largo foro (diametro 3 cm), di solito chiuso con un tappo, da cui si può somministrare il mangime ai pesci manualmente oppure attraverso una mangiatoia automatica. Il coperchio è inoltre munito di un' astina a compasso che permette di tenerlo ben fermo in posizione alzata. Infine alcune particolarità importanti. Il fondo della vasca è praticamente doppio e la base è costruita quasi a mo’ di alveare, il che si rivela particolarmente utile quando la vasca viene poggiata su un supporto non perfettamente piano. Nello scomparto del filtro è stata inoltre praticata una fessura che permette il controllo della spia del termoriscaldatore, a meno che non si chiuda la visuale con qualche pianta, come è successo a me. Da rilevare inoltre il sistema di aspirazione del filtro. Come si vede anche in alcune fotografie, lo scomparto non racchiude il classico filtro laterale a più camere ma un filtro interno nel cui recipiente deve essere sistemato il relativo materiale filtrante (già in dotazione al momento dell’acquisto). L’acqua però non entra da un semplice foro ma da ampie griglie predisposte in modo da garantire un’aspirazione da tutti i vari livelli della vasca; ciò aumenta notevolmente l’efficacia del sistema filtrante. Infine non voglio comunque nascondere che due cose mi hanno lasciato un po’ perplesso. Evidentemente per motivi tecnici, al centro della vasca sono state sistemate a livello dell’acqua due sottili strisce di plastica come "tiranti", purtroppo non removibili. Questo può creare qualche piccolo problema durante la fase di allestimento. Il secondo punto riguarda l’impianto elettrico. Come ormai d’abitudine, anche questo acquario di produzione industriale è munito di un unico filo per l’alimentazione elettrica. Dal punto di vista estetico senza dubbio una bella cosa, ma quando si vuole applicare eventualmente un timer all’impianto di illuminazione ( spesso combinato con la mangiatoia automatica ) si deve necessariamente intervenire sull’impianto elettrico. Per la verità queste due considerazioni sono dettate più da esigenze particolari che non dal normale uso a cui è destinato questo tipo di acquario, e pertanto il principiante non dovrà dare ad esse un peso eccessivo, specialmente tenendo presente gli innumerevoli vantaggi che in compenso offre questo acquario.

 

L’allestimento

Fedele all'idea di base di voler allestire un acquario per principianti, ho deciso di progettare il tutto in modo da ottenere un acquario funzionale, di semplice manutenzione e nello stesso tempo “bello”. Quindi piante e pesci facili. Per ottenere entro il più breve tempo possibile un habitat stabile ho pertanto deciso di acquistare tante piante e non troppi pesci.

L’elenco della mia “spesa” è il seguente:

1 sacchetto di terriccio fertilizzato per il fondo

4 kg (circa) di sabbia policroma fine

1 radice di torbiera

3 piccole rocce

1 confezione da 100 ml di biocondizionatore

Per le piante mi sono orientato su:

7 Cabomba aquatica

2 vasetti Hygrophila difformis

1 vasetto Rotala macrandra

3 vasetti Hygrophila polysperma

1 vasetto Ammannia senegalensis

3 Spathiphyllum piccole

5 Vallisneria spiralis

1 Microsorium pteropus

Per i pesci invece mi sono orientato su:

3 Platy corallo

5 Brachydanio

1 coppia Colisa rosse

1 piccolo Ancistrus

Vista la documentazione fotografica, e la facilità di allestimento mi sembra superfluo addentrarmi nei dettagli, ma vorrei fare alcune annotazioni sulla scelta del “materiale vivo”. Ho comperato delle piante di facile coltivazione e di rapida crescita. Come si vede dall’elenco, in proporzione ho speso più per le piante che non per i pesci ( normalmente il principiante procede in maniera opposta ). Niente di più sbagliato: sono le piante che garantiscono a lungo il perfetto funzionamento dell’acquario. Una buona norma, anche se molto empirica, dice infatti che circa il 70-80% della superficie di fondo della vasca deve essere coperto dalle piante. Non spaventatevi, ne resta di spazio per i pesci! Per quanto riguarda invece la sistemazione delle piante rimando l'appassionato alla piantina di arredamento. Sui pesci c’è poco da dire: specie semplici che grazie alle loro livree differenti vivacizzano l’ambiente acquatico. Abbiamo pesci che vivono vicino alla superficie (Colisa), altri che formano un branco al centro (Brachydanio), altri che si muovono un po’ da per tutto (Platy). Infine l’Ancistrus: una scelta obbligata, visto che non sono riuscito a trovare un altro pesce che bruca le alghe. Purtroppo il più indicato Epalzeorhynchus siamensis in certi periodi diventa una vera rarità. Tra qualche tempo dovrò sostituire il nostro Ancistrus; si tratta di una specie che diventa decisamente troppo grande per la nostra vasca. Ma piuttosto di rinunciare all’obbligatorio inserimento di un nemico naturale delle alghe, mi sembra una soluzione accettabile.

 

 

Conclusioni

Il mio acquario funziona ormai da diverso tempo senza inconvenienti: le piante crescono e non ci sono problemi di alghe; i pesci stanno veramente bene e mi sembra che tra poco la femmina dei Platy voglia partorire i primi piccoli. Resta soltanto qualche appunto da fare a proposito della manutenzione. Come mia abitudine, cambio ogni 15 giorni parte dell’acqua. Viste le particolari caratteristiche biologiche di un piccolo acquario, ho optato per una percentuale del cambio piuttosto elevata, cioè circa 8-10 litri. Utilizzo sempre acqua potabile con l’aggiunta di un biocondizionatore. L’evaporazione dell’acqua è insignificante e pertanto non si rendono mai necessari rabbocchi d’acqua. Inoltre ho “potenziato” il filtro aggiungendo del carbone non attivo. Dall’altra parte la speciale cartuccia filtrante viene sciacquata ogni 15 giorni, ma alternativamente con il cambio parziale dell’acqua per non cambiare troppo bruscamente la situazione dei batteri “fiItranti” nell’acquario. Finora non ho mai aggiunto all’acqua un qualsiasi prodotto chimico (al di fuori naturalmente del biocondizionatore), ma credo che dopo circa 2 mesi di funzionamento della vasca dovremo cominciare ad aggiungere un po’ di fertilizzante liquido per le piante. Per quanto concerne la manutenzione della vasca vera e propria va menzionata la pulizia dei “vetri” da effettuarsi con una calamita. A questo proposito una costatazione interessante: sulla plastica di questo acquario sembra che non si attacchino quelle alghe incrostanti che molto spesso sono di difficile rimozione dai vetri degli acquari. Inoltre, circa ogni settimana pulisco con un panno la lastra trasparente che copre la lampada, ma una volta è stata anche tolta dal coperchio e pulita più “a fondo” da alcune incrostazioni calcaree. Una volta, nel giro di 2 mesi, è stata anche pulita la girante della pompa, più per scrupolo in quanto operazione consigliata dal produttore che non per effettiva necessità.

Il mangime

Somministro due volte al giorno (la mattina poco dopo aver acceso la luce e nel primo pomeriggio) del cibo in piccole dosi. Uso mangime secco in scaglie a base vegetale, diversi cibi liofilizzati e Artemia e Chironomus surgelati, alternandoli ogni due, tre giorni. In questo modo il mio “acquario per principianti” è diventato per me una gioia di tutti i giorni.