LE PIANTE NON
CRESCONO BENE COME PRIMA
Questo
grido d'allarme degli acquariofili che hanno appena iniziato con un
acquario lo sento spesso.
Innanzi
tutto si deve sottolineare che una sana crescita delle piante in
acquario è molto importante anche per il benessere dei pesci.
Esse
producono l'ossigeno per i pesci e anche i batteri descritti all'inizio
ne hanno bisogno per il loro lavoro.
Spesso
gli acquariofili preoccupati per la crescita delle loro piante hanno
apparentemente fatto tutto il necessario per ottenere un acquario ben
funzionante: calore, luce, movimento dell'acqua, fertilizzanti,
somministrazione di CO2, tutto è in regola.
E
invece ancora una volta il problema sta nel dettaglio, cioè negli
oligoelementi, detti anche sostanze traccia perchè le piante le
chiedono soltanto in quantità estremamente ridotte.
D'altro
canto le piante li esigono tutti, dal primo all'ultimo: basta che manchi
un solo oligoelemento e la crescita delle piante si arresta.
Nel
volume d'acqua relativamente limitato di un acquario può accadere molto
presto che un qualche oligoelemento manchi oppure sia stato consumato.
E
parecchi di essi hanno un comportamento chimico molto instabile.
I
fisiologi delle piante conoscono oltre 18 oligoelementi di cui le piante
hanno assolutamente bisogno; si tratta, tra l'altro, di manganese,
nichelio, alluminio, zinco, titanio, rame.
L'oligoelemento
più noto è il ferro.
Molte
piante d'acquario però sono in grado di assumere gli oligoelementi
soltanto tramite le foglie direttamente dall'acqua, perciò questi
devono essere presenti in forma disciolta.
Una
serie di oligoelementi tuttavia sono praticamente insoluti in acqua
semmai lo diventano grazie ad un trucco chimico.
E
la cosa più importante: devono essere presenti veramente solo in tracce
minime, altrimenti risultano tossici e danneggiano le piante.
In
acquario può accadere facilmente che gli oligoelementi scompaiano del
tutto, o per via delle piante o a causa di una precipitazione chimica.
CHE
COSA BISOGNA FARE IN QUESTO CASO ?
Innanzi
tutto si può verificare regolarmente tramite un test qual'è la
situazione degli oligoelementi nell'acqua dell'acquario.
Ovviamente
non è possibile misurare ogni singolo oligoelemento. Sarebbe chiedere
troppo persino ai chimici esperti.
Noi
misuriamo un oligoelemento pilota, il ferro.
Il
ferro, come pure i restanti oligoelementi, è legato a dei veicoli di
sostanze nutritive, i cosiddetti chelati, e tutti insieme hanno un
comportamento chimico simile in acquario.
Viene
consigliato un contenuto di ferro di 0,1 mg/l.
Se
un acquariofilo preleva la propria acqua per l'acquario da una tubatura
domestica in rame relativamente nuova (case di recente costruzione,
ecc), sussiste un ulteriore pericolo, in certi casi senz'altro letale
per i pesci, cioè un'intossicazione acuta da rame.
Sopratutto
quando l'acqua è rimasta ferma nella tubatura di rame per un periodo
abbastanza lungo, essa si arricchisce di pericolosi ioni di rame.
Perciò
è importante controllare prima dell'impiego quest'acqua, misurandone il
contenuto di rame mediante il Cu-Test, di facile utilizzo.
Se
si registra una presenza anche bassa di rame, si lascia scorrere l'acqua
finchè tale presenza non scompare.
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