MALATTIE CAUSATE DA FATTORI AMBIENTALI NOCIVI

 

 

L'inquinamento dell'acqua causato dal contatto con materiali non resistenti all'acqua di mare, può causare nei pesci delle manifestazioni uguali a quelle dovute ai parassiti. A volte è perciò difficile stabilire se il pesce è infetto o se soffre di intossicazione. I pesci reagiscono con una respirazione frequente ed irregolare ad una concentrazione troppo alta di metalli tossici nell'acqua (per esempio: rame, zinco, alluminio); ciò accade perché le leghe metalliche coagulano il muco delle branchie, così da impedire in queste ultime lo scambio di ossigeno e di anidride carbonica. Anche il muco può ispessirsi per la stessa causa. La pelle delicata delle pinne viene attaccata da una forte concentrazione di leghe metalliche e muore. Le intossicazioni da contenuto eccessivo d'ammoniaca nell'acqua, si manifestano invece in maniera un po' diversa. La respirazione dei pesci diventa ugualmente accelerata ed irregolare ma, ad intervalli, può ritornare normale. A periodi di maggior attività anormale, ad esempio movimenti natatori veloci e a scatti, succedono periodi in cui i pesci sono straordinariamente tranquilli e apatici. Se la situazione dovuta ad un alto contenuto d'ammoniaca perdura, essi diventano gradualmente più eccitabili. Colpendo l'esterno dell'acquario si può provocare una reazione improvvisa dei pesci, che di conseguenza cercano di saltare fuori dall'acqua o urtano velocemente contro sassi e pareti, questi rapidi movimenti possono avvenire anche senza una causa definibile, per cui i pesci entrano a tratti in uno stato di paura e si dirigono verso il fondo con le pinne allargate e la bocca aperta. I pesci reagiscono con una maggiore eccitabilità anche all'intossicazione da fenolo, però i sintomi descritti sono di solito segni di intossicazione da ammoniaca. In tal caso, l'acqua deve venire cambiata, per la massima parte, al più presto oppure si devono trasferire i pesci, per un certo periodo, in un altro acquario. Naturalmente bisogna risalire sempre alle cause che portano al una maggiore concentrazione di ammoniaca nell'acqua. I pesci che, pur non morendo a causa della quantità di queste sostanze tossiche, non si trovano più in stato di benessere, si strofinano sul fondo, sui coralli e sui sassi, come se soffrissero di parassitosi della pelle. Inoltre, la loro colorazione può impallidire, il loro appetito diminuisce e la normale attività fa posto a graduale pigrizia. Un lento inquinamento dovuto a piccole dosi di sostanze tossiche presenti nell'acquario, può essere causato da rinnovi d'acqua insufficienti. Il deterioramento graduale dell'ambiente può manifestarsi con danni al muco che portano, in un secondo tempo, ad un attacco di fungosi. I pesci reagiscono ai valori pH troppo bassi con una diminuzione dell'appetito e dell'attività motoria ed anche con uno sbiadimento della colorazione dovuto alla graduale opacità del muco, questa opacità è seguita da ematomi della pelle. Ed infine, una respirazione troppo accelerata può essere causata da valori pH troppo bassi.

Una differenza sicura tra i sintomi di intossicazione e quelli di malattia dovuta a parassiti, non è quindi molto ben definibile dalle condizioni del pesce e dal suo comportamento esteriore. Dopo un cambio parziale dell'acqua, è chiaro che si possono però trarre delle conclusioni basandosi sul comportamento dei pesci.

Se i pesci si rianimano visibilmente dopo l'avvenuto cambio dell'acqua, se il loro comportamento torna normale nel giro di alcune ore, si può senz'altro concludere che si trattava di sintomi di intossicazione. Se succede il contrario, si tratta di sintomi di una vera e propria malattia.

Nel trasferire i pesci da un acquario ad un altro o nel caso di un cambio d'acqua troppo brusco, possono verificarsi delle manifrstazioni che fanno ugualmente pensare ad una malattia. Se ha luogo un cambiamento troppo repentino della densità dell'acqua (in una inferiore), i pesci rimangono spesso adagiati sul fondo, respirando a fatica. Non possono mantenersi sospesi nell'acqua e non di rado galleggiano alla superficie con movimenti oscillanti, obliqui o perpendicolari. Se la differenza di densità è troppo gande, i pesci reagiscono con delle manifestazioni di shock, dirigendosi verso il fondo, con le pinne rigidamente aperte e gli opercoli branchiali pure aperti. In questo caso è consigliabile raccogliere i pesci in una rete fine e morbida ed in questa, farli muovere nell'acqua. I pesci più grandi si possono afferrare sott'acqua, stringere le loro branchie fra pollice ed indice e spingerle in su e in giù, per aumentare i movimenti respiratori. Gli stati di shock possono manifestarsi con l'aggiunta di acqua relativamente pulita all'acqua molto vecchia e viceversa, anche se la densità corrisponde approssimativamente.