MALATTIE CAUSATE DA BATTERI

 

 

Corrosione delle pinne

Agente patogeno: un batterio non ancora identificato.

Sintomi: i bordi delle pinne diventano bianchi ed opachi. Nello stadio più avanzato le pinne si decompongono e diventano sempre più corte. Alla fine la malattia interessa anche il muco. Si manifestano dei punti sanguigni sulla parte epiteliale della pelle. Se questa malattia non è arrestata in tempo il muco si distacca a brandelli e appaiono delle ferite profonde con ematomi. A volte il decorso di questa malattia è così rapido che le pinne si decompongono nel giro di 24 ore. Altre volte il decorso può essere molto lento. Il pericolo di contagio è molto limitato.

Come combatterla: nello stadio acuto a decorso rapido, non è quasi possibile guarirla. Se il decorso è lento è consigliabile un trattamento a base di bagni di tripaflavina o streptomicina (questa può anche essere abbinata a penicillina). Nello stadio iniziale questa malattia si può curare con solfato di rame o di zinco.

 

Peste rossa delle anguille

Agente patogeno: Vibrio anguillarum.

Sintomi: ulcere cutanee con tendenza ad emorragia e, nell'ultimo stadio, sfaldamento dei tessuti. Infiammazione ematica dei bordi delle pinne e della zona anale. Più tardi può subentrare un'infiammazione ematica degli occhi. La malattia è molto contagiosa, però si manifesta raramente in un acquario tropicale.

Come combatterla: questa malattia può venire combattuta all'inizio con solfato di zinco o di rame. Più avanti serviranno solo gli antibiotici: aureomicina, streptomicina o sulfamidici. Durante la cura può essere utile nutrire i pesci con del mangime impregnato di aureomicina

 

Dermatosi bianca

Agente patogeno: sconosciuto, probabilmente di origine batterica.

Sintomi: sulla pelle compaiono inizialmente delle chiazze grigio-bianche, che si propagano lentamente. Di solito viene contagiata per prima la pelle delle pinne. Da qui la malattia invade il muco dando un aspetto «ruvido» ed opaco al pesce e provocando quindi il distacco del muco stesso. Anche le pinne si sfaldano. La malattia si propaga in genere molto lentamente; nell'ultimo stadio viene attaccato anche l'occhio che diventa opaco. Si tratta di malattia abbastanza contagiosa.

Come combatterla: trattamento come per la peste rossa delle anguille. A volte è utile un bagno permanente con cloridrato di chinina, eventualmente abbinato a solfato di zinco o di rame. Anche un bagno in tripaflavina è talvolta efficace.

 

Tubercolosi

Agente patogeno: Mycobacterium piscium.

Sintomi: la tubercolosi dei pesci è una malattia che si propaga molto lentamente. Inizialmente diminuisce l'appetito, i colori sbiadiscono e gli animali colpiti dimagriscono lentamente oltre ad apparire in genere svogliati. In uno stadio più avanzato il muco inizia a degenerare, fattore che può portare ad infezioni secondarie causate da altri batteri e da ciliati. La malattia non è contagiosa o lo è solo in parte; comunque il pesce affetto da TBC deve venir isolato al più presto. Gli animali deboli sono particolarmente predisposti mentre quelli sani ne vengono difficilmente contagiati. Gli organi interni, soprattutto il fegato, l'intestino, la milza ed anche gli occhi mostrano dei piccoli noduli grigi. Se i bacilli si insediano negli occhi, questi possono diventare molto sporgenti.

Come combatterla: la guarigione è possibile solo allo stadio iniziale con bagni di streptomicina. Purtroppo all'inizio non se ne può avvertire la presenza e quando i sintomi appaiono chiari, non è più possibile salvare il pesce; è meglio sopprimerlo.

 

Infiammazione intestinale

Agente patogeno: sconosciuto.

Sintomi: la parte posteriore del corpo è gonfia. Gli escrementi sono bianchi e pastosi o sotto forma di piccoli filamenti bianchi. Nello stadio più avanzato presentano tracce di sangue ed anche la zona dell'ano è sanguigna. Le infiammazioni intestinali si verificano soprattutto a causa di mangime troppo tenero ed uniforme, privo di scorie oppure deteriorato per es.: tubifex o polpa di molluschi in decomposizione. L'infiammazione intestinale non è contagiosa.

Come combatterla: lasciar digiunare i pesci malati due o tre giorni. Somministrare poi del mangime che sia ricco di scorie come per es.: Mysis, gamberetti, dafnie. Dare infine dei tubifrx o della polpa di molluschi impregnati di tetraciclina o di cloramfenicolo. La temperatura dell'acqua durante il trattamento deve salire fino a 28°C.

 

Foruncolosi

Agente patogeno: sconosciuto.

Sintomi: foruncoli e gonfiori di aspetto diverso, dovuti forse a diversi agenti patogeni. A volte si manifestano inizialmente piccoli bubboni sottocutanei che dopo un certo tempo si aprono, lasciando nella pelle delle ulcere che guariscono solo molto lentamente. Altri tipi di foruncoli si manifestano sotto forma di bubboni più grossi coperti dal muco. Se si aprono, cosa che non succede sempre, si formano delle ferite profonde a forma di cratere, difficilmente guaribili. A volte la malattia ha un decorso velocissimo, altre volte i foruncoli diventano cronici. Nelle protuberanze aperte si insediano non raramente dei funghi o altri agenti patogeni. I foruncoli causati da batteri sono molto poco o per niente contagiosi. Si consiglia comunque di togliere dall'acquario i pesci affetti da foruncolosi e di trattarli separatamente.

Come combatterla: all'inizio della malattia, bagni con solfato di zinco o di rame portano spesso alla guarigione. In casi più difficili i foruncoli diventano veicolo conduttore di altre malattie; il trattamento con solfato di zinco o di rame può venire intensificato con mangime impregnato di antibiotico (Aureomicina, tetraciclina, streptomicina o cloramfenicolo.

 

Distacco dell'epidermide

Agente patogeno: sconosciuto, ma forse non batterico.

Sintomi: i pesci contagiati da questa malattia infettiva soffrono di un distaccamento dell'epidermide dal corpo, questa si arrotola inizialmente e poi si stacca. Le manifestazioni iniziano dalla testa, in particolare intorno alla bocca e si propagano poi su tutto il corpo. Il decorso può essere molto rapido o molto lento. La malattia è contagiosa; attacca soprattutto quei pesci che sono in precarie condizioni di salute. Sembra che si manifesti di preferenza in acquari poco curati.

Come combatterla: il mezzo è sconosciuto a chi scrive, perché non possiede personalmente esperienze in merito. Si può provare con bagni permanenti di solfato di zinco o di rame, di antibiotici o di sulfamidici e soprattutto di tetraciclina.

 

Sollevamento delle squame

Agente patogeno: non ancora descritto, forse una Pseudomonas.

Sintomi: le squame si sollevano in certi punti della cute che può risultare rigata di sangue. La malattia inizia a volte vicino alla base della coda e si propaga generalmente in tutto il corpo. Molto spesso il sollevamento delle squame è accompagnato da idropsia, i cui sintomi ricordano quelli dell'idropsia dei pesci d'acqua dolce. La malattia si propaga molto velocemente e può diventare mortale nel giro di 24 ore. Per fortuna non è contagiosa o lo è soltanto poco; è comunque consigliabile isolare gli individui malati.

Come combatterla: il tempestivo trattamento con un bagno di solfato di rame, può portare spesso alla completa guarigione, se la malattia è individuata per tempo. Un trattamento con streptomicina è senz'altro piu sicuro.

 

Infiammazione della vescica natatoria

Agente patogeno: non ancora descritto.

Sintomi: in seguito alla malattia della vescica natatoria, a causa della quale l'organo non può funzionare in modo soddisfacente, si manifesta un comportamento natatorio anormale. I pesci colpiti stentano a mantenersi in equilibrio nell'acqua e faticano a tenersi sospesi, quando cercano di rialzarsi dal fondo, compiono movimenti a salti. Alla fine non si rialzano più. La malattia non è infettiva. Non bisogna confondere i pesci così malati con i pesci di fondo i quali, spesso privi della vescica natatoria, si spostano con il tipico movimento a salti. Le variazioni della salinità possono portare spesso a dei movimenti natatori anormali che però durano poco.

Come combatterla: poiché malattie di questo tipo vengono spesso causate da una temperatura molto bassa (ad es.: durante il trasporto), si consiglia di isolare il pesce malato e di portare la temperatura della vasca di trattamento a 28-30°C. A volte è utile somministrare del cibo impregnato di un antibiotico, per esempio di aureomicina.