LUCE ARTIFICIALE
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I sistemi per illuminare un acquario con un impianto tecnico sono tre
1) illuminazione con lampade ad incandescenza ILLUMINAZIONE CON LAMPADE AD INCANDESCENZA ILLUMINAZIONE CON LAMPADE FLUORESCENTI L'impianto
con lampade fluorescenti che più precisamente dovrebbero chiamarsi tubi
fluorescenti oggi è il più diffuso in acquaristica. Si basa sulla
capacità di alcune sostanze chimiche organiche ed inorganiche di
emettere radiazioni nel campo visibile, se sollecitate da raggi
ultravioletti. Questa lampade sono costituite da un tubo di vetro
rivestito all'interno di composti chimici fluorescenti e con due
elettrodi sistemati all'estremità, poi il tubo è riempito con vapore
di mercurio a bassissima pressione (qualche mm di colonna d'acqua) o
eventualmente con una piccola quantità di gas (neon, elio, argon,
azoto) secondo il tipo di lampada. Se viene fornita energia elettrica si
ha una differenza di potenziale tra i due elettrodi, che produce un arco
attraverso il vapore di mercurio, questo arco determina una piccola
radiazione visibile ed una grande quantità di radiazioni ultraviolette
alla lunghezza d'onda di 253,7 nm. Queste radiazioni vengono trasformate
dai composti chimici fluorescenti in radiazioni luminose. Da ciò si
intuisce che tra i principali componenti di un tubo fluorescente ci sono
queste sostanze chimiche che prendono il nome di foto-fosfori e che a
seconda delle sostanze usate per la loro fabbricazione determinano per
buona parte lo spettro luminoso e di conseguenza anche il colore della
luce prodotta. Il colore della luce di una lampada è individuato dalla
temperatura di colore e rappresenta la temperatura assoluta in °K a cui
si dorrebbe riscaldare il corpo nero affinché emetta lo stesso spettro
luminoso della luce della lampada presa in considerazione. In base ad
accordi internazionali sono state definite tre tonalità di colore dette
normali per le lampade fluorescenti: ILLUMINAZIONE CON LAMPADE A VAPORE DI MERCURIO Gli
impianti con lampade a vapore di mercurio si stanno diffondendo solo
ultimamente. Si tratta di lampade di forma molto compatta simile a
quella delle lampadine ad incandescenza, riempite con vapori di mercurio
ad alta pressione (circa 1 Kg / cmq) o a sovrapressione. Le prime,
denominate HQL, sono il tipo più adoperato in acquaristica. Il tubo di
scarica di queste lampade è sistemato in un bulbo tubolare privo d'aria
che impedisce la trasmissione di calore per convenzione. Per innescare
la scarica viene adoperato l'argon. Durante la vaporizzazione del
mercurio la pressione del vapore del tubo arriva fino ad una atmosfera.
Il bulbo della lampada è ricoperto internamente da uno strato di
polveri fluorescenti al vanadatoditrio. Queste polveri trasformano
parzialmente le radiazioni ultraviolette, emesse dai vapori di mercurio
in radiazioni visibili, pertanto la luce emessa è bianca ed è molto più
corretta della luce tendente al rosso delle normali lampade al mercurio.
Come per i tubi fluorescenti questo tipo di illuminazione necessita di
uno speciale impianto alimentatore. La loro durata, anche rispetto alle
normali lampade a vapore di mercurio è assai notevole, dopo due anni
perdono soltanto circa il 20% della loro luminosità iniziale. La
potenza varia al variare delle potenze delle lampade; i tipi più usati
in acquaristica sono quelli da 80 e 125 W ed hanno un'efficienza di 40 e
75 lm per ogni watt di potenza. Da sottolineare che lo spettro luminoso
è molto vicino a quello solare soprattutto per quanto riguarda le
necessità vitali delle piante. Il vantaggio principale di questo
sistema è che per illuminare un acquario lungo circa un metro, basta
una sola lampada con relativo impianto. Per quanto riguarda poi il
prezzo, sempre per un acquario da un metro, esso è simile a quello di
un impianto con tubi fluorescenti. Naturalmente ci sono anche degli
inconvenienti: primo tra tutti è la produzione di calore, per cui tali
lampade devono essere applicate ad una certa distanza dall'acqua, circa
40cm, ciò porta all'eliminazione del coperchio della vasca, cosa
discutibile con pregi e difetti. La parte della vasca che di solito è
riservata al coperchio, contiene gli impianti elettrici per
l'illuminazione, viene allontanata dall'acqua, cosa molto positiva, ma
allo stesso tempo non a tutti piace vedere una lampada, abbastanza
grande, appesa sopra l'acquario. La luce è meno uniforme ma più
concentrata di quella dei tubi fluorescenti e l'effetto ottico è molto
simile a quello ottenuto con la luce naturale, inoltre lo spettro
luminoso di queste lampade favorisce particolarmente la crescita delle
piante più delle fitostimolanti e senza coperchio sarà finalmente
possibile vedere la fioritura delle piante fuori dall'acqua. Il difetto
più grande del senza coperchio è l'eccessiva evaporazione specie se la
temperatura esterna è inferiore a quella della vasca. L'acqua che
rimane, se non corretta con l'aggiunta di acqua distillata, aumento
sensibilmente la sua durezza.
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