IL  FONDO

 

 

Almeno in apparenza si tratta di un problema di notevole importanza, visto che da anni, per non dire da generazioni, si discute sulla utilità del materiale di fondo e sulla sua composizione.

Alcuni appassionati sostengono che il materiale di fondo non ha nessuna importanza per la crescita delle piante in acquario, visto che le piante acquatiche assorbono attraverso le foglie le sostanze nutritive. Secondo questi appassionati basta la sabbia lavata per coltivare le piante in acquario. Altri appassionati invece difendono l'uso di speciali miscele di terriccio come indispensabili per una rigogliosa crescita delle piante nel loro acquario. Ciò sembrerebbe confermare che le piante assorbono le sostanze nutritive attraverso le radici. Chi ha ragione? La risposta non è facile. Senza dubbio esistono delle piante acquatiche che assorbono le sostanze nutritive (minerali) direttamente dall'acqua attraverso le foglie. Queste piante potrebbero sicuramente vivere senza materiale di fondo che contiene sostanze nutritive. D'altra parte tutti gli appassionati avranno già visto delle piante, nel proprio acquario, con grosse radici che sembrano confermare che l'apparato radicale delle piante acquatiche non serva soltanto per "tener ferma la pianta", ma anche per assorbire nutrimento. Soprattutto queste piante con l'apparato radicale ben sviluppato sembrano assorbire esclusivamente sostanze nutritive attraverso le radici. Ciò viene spiegato con il fatto che nella maggioranza dei casi si tratta di piante di origine palustre che solo in acquario vengono coltivate completamente sommerse. Negli ultimi anni, più approfondite ricerche hanno comunque confermato che anche queste piante assorbono probabilmente la maggior parte del nutrimento minerale attraverso le foglie, anche se le radici, lo hanno confermato esperimenti con traccianti radioattivi, hanno un compito non da sottovalutare, in considerazione del fatto che buona parte delle piante usate oggi in acquario sono di origine palustre si deve perciò supporre che le piante dei nostri acquari assorbano il nutrimento minerale sia attraverso le foglie che attraverso le radici. Di conseguenza non è senza importanza se il materiale di fondo contiene sali minerali o meno. Qualcuno ha obiettato che una struttura molto porosa del terreno di coltura (ghiaia grossolana) e una somministrazione di fertilizzanti basta per offrire anche alle radici un sufficiente nutrimento. L'esperienza però insegna che molte piante in un ambiente simile non crescono altrettanto bene come quelle coltivate in un cosiddetto terreno pesante, ricco cioè di particolari materiali nutritivi. Se, la somministrazione di un certo tipo di fertilizzante all'acqua è indispensabile per la crescita delle piante, ciò serve prima di tutto per offrire alle foglie delle piante le sostanze nutritive. Le radici devono invece assorbire il nutrimento attraverso dei processi chimici che si sviluppano nel terreno di coltura. Secondo alcuni esperti infatti, il terreno di fondo funge da catalizzatore per i minerali nutritivi delle piante e un compito non indifferente a questo proposito avrebbe l'argilla. Purtroppo fino ad oggi non si è riusciti a dare una spiegazione del tutto convincente a tutti i più svariati processi chimici e biochimici che garantiscono la crescita delle piante in acquario. Ciò non toglie d'altra parte che nella pratica di tutti i giorni ormai si possano stabilire delle regole abbastanza precise che permettano un risultato soddisfacente nella coltivazione delle piante. In linea dì massima si possono riassumere le nostre attuali cognizioni su un ideale terreno di coltura per le piante d'acquario in quattro punti.

1° - Il materiale di fondo deve essere abbastanza "poroso", non compatto.

Il materiale di fondo deve essere abbastanza "poroso", non compatto. Ciò per garantire una certa circolazione dell'acqua attraverso il terreno di fondo per ovviare ad una situazione di mancanza di ossigeno. Quando viene a mancare una certa quantità minima di ossigeno nel terreno si assiste allo sviluppo di speciali batteri che provocano la produzione di idrogeno solforoso. Caratteristico di questo processo, altamente dannoso non solo per la crescita delle piante ma anche per la vita dei pesci (questo gas è velenoso), è la colorazione nera-bluastra del terreno "colpito". Si può evitare questo processo, utilizzando un materiale di fondo con una granulosità di almeno tre millimetri. Per facilitare inoltre la circolazione dell'acqua, che presenta sempre una certa percentuale di ossigeno libero, si può ricorrere anche ad un rifluitore di fondo o ad un riscaldatore a filo, collocato nel materiale di fondo. Non va dimenticato inoltre che una regolare sifonatura del fondo, con la quale si eliminano depositi organici o sostanze simili (il cosiddetto materiale melmoso), aiuta a mantenere "in equilibrio" il terreno di fondo. Sembra inoltre confermato che un regolare cambiamenio parziale dell'acqua abbia notevole importanza sui processi chimici che avvengono nel terreno di coltura delle piante.

2° - Il terreno di coltura dovrebbe essere il più possibile privo di calcio.

Il terreno di coltura dovrebbe essere il più possibile privo di calcio. Un elevato contenuto di sostanze calcaree nel terreno di coltura non ha solo effetti negativi sul chimismo dell'acqua ma, lo dimostrano esperienze di tanti anni, inibisce certi processi che permettono la crescita delle piante.

3° - Terreno di coltura ricco di sostanze organiche.

Con la presenza dei pesci nell'acquario e il loro nutrimento attraverso la somministrazione di mangime è inevitabile che l'acquariofilo continui ad introdurre nell'acquario delle sostanze organiche. Perciò il terreno di coltura delle piante non deve essere, già fin dall' inizio, troppo ricco di sostanze organiche. Per questo motivo un'incontrollata somministrazione di terreno pesante (per esempio terriccio per la coltivazione di piante terrestri, terra da giardino o altro) è assolutamente sconsigliabile. Una sovrabbondanza di sostanze organiche presenti nel terreno di fondo dell'acquario provoca entro poco tempo processi di fermentazione e una incontrollata decomposizione.

4° - Il terreno di coltura deve cedere le sostanze nutritive.

Il terreno di coltura nell'acquario deve liberare lentamente, secondo le differenti necessità delle varie piante coltivate, le sostanze nutritive. Queste sostanze di conseguenza devono essere presenti nel terriccio di coltura sotto forma di "deposito". Particolarmente indicata a questo proposito l'argilla, che, con l'aiuto del carbonato di calcio presente nell'acqua, permette una regolare diffusione delle sostanze nutritive legate ai colloidi dell'argilla.

Conclusione

Concludendo, posso descrivere il materiale di fondo ideale per un acquario dove dovranno crescere svariate specie di piante come segue: il materiale principale è costituito da sabbia con una grana di 3-5 mm che permetta una struttura sufficientemente porosa fin quando l'altezza del materiale di fondo non supera 8 cm circa. A questa ghiaia (povera di calcio, come si è detto precedentemente) si può aggiungere una limitata quantità di sostanza argillosa. Per evitare una somministrazione incontrollata e troppo elevata di argilla che renderebbe il terreno troppo pesante, si deve ricorrere a speciali terricci, studiati appositamente per l'acquariofilia. Particolarmente indicato il prodotto "Aqualit" o simili, molto poroso e costituito da argilla trattata con uno speciale procedimento. A questo terreno si dovrebbero poi aggiungere dei catalizzatori contenenti anche sostanze organiche. A questo proposito va ricordato che la maggioranza delle piante deve assorbire una certa quantità di sostanze ferrose (sotto forma di ossido di ferro) che sarà opportuno somministrare al terreno. Per rispondere a queste particolari esigenze confermate da studi effettuati nei biotopi naturali di molte piante acquatiche e palustri, l'industria del nostro settore ha sviluppato uno speciale "aggiuntivo" che si trova in commercio sotto i più svariati nomi, delle case che lo producono. Questo materiale poroso contiene, oltre a sostanze organiche, soprattutto ossido di ferro, particolarmente trattato in modo da non essere tossico per i pesci ma utilizzabile dalle piante d'acquario. La percentuale di somministrazione di queste due sostanze alla sabbia può essere stabilita seguendo le istruzioni dei produttori di questi prodotti o di quelli similari. Un superdosaggio, anche di questi prodotti studiati appositamente per uso in acquario, potrebbe avere degli effetti collaterali negativi, sia per la crescita delle piante che per la sopravvivenza dei pesci. Con un buon terreno così composto e ovviamente rispettando tutti gli altri criteri sulla coltivazione delle piante, non si dovrebbero più avere dei problemi con il nostro "giardino subacqueo".