I VIAGGI DELLO SCRIVENTE NELL’IRPINIA
TERREMOTATA E IL DIARIO DI IZZO
Non nascondo che spesso rileggo i due miei viaggi in Irpinia dopo il terremoto del 1980[1] e rivivo quei tragici momenti con la stessa commozione di allora; ma, credo che, anche chi non ha vissuto quelle dolorose esperienze, leggendoli, possa avere un quadro esaustivo di quelle tristi circostanze.
Interessante ho trovato anche il diario del viaggio e la documentazione dell’emigrante Izzo negli Stati Uniti[2] in cui si trovano, oltre la corrispondenza con la fidanzata dalla quale emerge lo stato d’animo dell’autore, identico a qualsiasi altro emigrato costretto a vivere lontano dalla patria e dai suoi affetti, notizie sull’imbarco, il tipo di imbarcazione, la gente che viaggiava e le loro condizioni psicofisiche e il diario della traversata: il tutto descritto con una minuzia di particolari interessanti[1] “Fra i lutti e le macerie ancora fumanti dell’Irpinia” e il “Ritorno nelle zone terremotate dell’Alta Irpinia, Sotto le macerie briciole di cultura ancora da salvare” in: Ziccardi C., Aspetti storici di vita andrettese, Poligrafica Irpina, Lioni, pagg. 133-143;
[2] Ziccardi C, L’emigrazione transoceanica: il lungo viaggio della speranza, L’Eco di Andretta, Gennaio-dicembre 2002, anno XI n.1-2, pagg. 18-21. Purtroppo, per problemi di spazio lamentati dal Direttore della Rivista, il lavoro non è stato pubblicato interamente. Il testo completo, ha assicurato il gen. Di Guglielmo, Direttore dell’Eco e curatore degli atti del Convegno sull’emigrazione tenutosi ad Andretta nel 1996, sarà pubblicato con gli Atti;