Vestiti

   Il modo di vestire dei briganti si desume dagli elenchi dei beni sequestrati o dalla descrizione che ne fanno i testimoni: "...Vestivano pressa a poco di giacca di panno colore oscuro, gilè due di essi rosso e tre oscuro, calzoni due oscuro, e due colore cecere e uno bigio, stivaletti di vitellino con molle e con sotto le suole le centrelle situate a due giri al contorno e nel vuoto (in) figura di una X. Due avevano coppole alla Nazionale colore blu con fascia amaranto, due coppole alla italiana colle penne nere, e l'ultimo cappello col bordo rivoltato ornato di fettucce blu con varie globetti di ottone laminette simili a corda rossa"; " ....una comitiva brigantesca composta di sei o sette individui con cappello cervone in capo, a lunghi fiocchi, bottoniera bianca alle giacche e gilet, armati tutti di due colpi pistole alla cinta e pugnale..." ; "...due abiti con pantaloni di felpa ... cappello.... Giacchetta, il gilè ed i calzoni ... due giacchette di bordiglione, due paia pantaloni... Stivali, le calze di lana e la camicia... un gilè di castoro... borsa di pelle di gatto... ventriera di pelle bianca..." "...una quantità di panno detto di Monaco..."; "...cappello all'italiana, una coppola, un calzone, un paio di stivaletti ed un fazzoletto di seta..." ; "una giacchetta di panno da gabbano un pantalone di panno nero e un cappello nero... pantalone lacero di cotone color cecere..." ; "lo non conobbi i due malviventi, sia per timore, da cui fui compresa, sia per l'oscurità della notte. Posso dire soltanto che uno di essi .... può contare circa 30 anni, e di statura bassa, complessione robusta con giacca di panno (plametta) e calzoni corti dello stesso panno, con cappello di lana a foggia di quello dè viaticali".

   "L'altro era avanzato negli anni, potendo avere circa 50 anni, ed avvolto in un cappotto".

  " ...Tutti sono ugualmente vestiti di panno di castoro nero ed il loro capo porta in testa un berretto da ufficiale del nostro esercito avente in mezzo una croce d'argento".

Nella cattura di Angelantonio Pennella di Morra, di Francesco Rainone e del sessantaduenne proprietario Rocco Gallo, i briganti non nascondono le loro generalità:"per loro detto dissero uno chiamarsi Pasquale Callarulo del Comune di Andretta e l'altro Antonio (vivolo) di Anzano" al secondo rubano: "una cappotta del valore di carlini 15, una patroncina del valore di carlini 12 vuota, un paio di bisacciotte di lana di varii colori del valore di carlini 13, una camicia del valore di carlini 7 oltre ducati sissanta".

   "Verso mezzogiorno si presentò nel pagliaro un individuo senza fucile con in testa un capello fine in rosso una giacchetta cacciatora e pantaloni lunghi con righe e mi parve che fosse un brigante osservo ancora che questo individuo portava la barba all'italiana e si mangiò un poco di quei cinguli che lasciò mia madre".

    "La mattina del giorno 6 corrente luglio ad un'ora del giorno mi recai in campagna in Fresone, giunta nel mio fondo fui sorpresa di vedere un individuo vestito in bianco con berretto alla militare che poi mi fu detto essere brigante. Il mio spavento fu tale che mi misi a chiamare ad alta voce un mio parente; a queste grida si presentarono altri due briganti che io riconobbi essere Pasquale Di Tore detto Callarulo e Pasquale Iennarella ambedue di Andretta; il primo mi disse di non aver paura e che non predassi chi andasse a lavorare che loro se ne sarebbero subito partiti".

 Anche i vestiti, ovviamente, i briganti se li procurano dai cittadini.

 Il brigante Innarella, rivolgendosi ad un andrettese, dopo il sequestro, lo ammonisce: "tu sei stato proprio ignorante, noi non volevamo prenderti, si pretendeva solo da te due mutande ossia abiti, poiché dobbiamo vestire due persone che ci sono venute a noi e che sotto il capitano Callarulo devono essere ben trattati e ben vestiti tutti quelli che fanno parte della sua banda".

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