Rocca S.Felice
Km. 58 da Avellino |
S. Felice Martire -14 gennaio |
Rocchesi:1220 |
Superficie:14.28 kmq |
Rocca
S. Felice pur essendo un paese piccolo con poco più di 1000 abitanti ha tutte
le carte in regola per essere una importante meta turistica, archeologica ed
ambientale. Dominante in meravigliosa posizione panoramica la mitica Valle
d'Ansanto,Rocca è circondata dal verde.Il monte Forcuto(899 metri) verso l’Ufita,il
Monte Porrara(768 metri),e
Serra Marcolapone(900 metri)
verso S. Angelo dei Lombardi,fanno da
cornice al suo centro antico,adagiato a 750 metri di altezza.
Le sue origini sono
antichissime. La prima notizia storica risale al 1133 e fa riferimento al
castello situato nel luogo”Sancti Felicis”.In quel perioso il feudo doveva
essere di proprietà dei Gesualdo, dopodicchè passò ai Saraceno, ai Caracciolo
e ai Capobianco.
Numerose le scoperte
archeologiche avvenute fin dal '700 nell'attuale territorio comunale e
soprattutto nella zona del laghetto naturale noto per le sue venefiche
esalazioni.ldentificato dagli antichi popoli italici e dagli stessi Romani come
una delle porte che conduceva agli inferi e ingresso al fiume Acheronte, il
luogo è stato descritto anche da Virgilio nel l'Eneide e citato da altri
scrittori latini.
Il laghetto, visitato ancora oggi da vari studiosi, ha un perimetro di circa 40
metri e una profondità non superiore ai due metri, nel quale l'acqua ribolle
per lo sprigionarsi di anidride carbonica e acido solforico.
Ciò rende pericolosa la
vita dei piccoli animali e impedisce la vegetazione intorno al lago, mentre
coloro che vogliono avvicinarsi al luogo possono evitare i gas mettendosi
sopra vento. Nei pressi della porta dell'Ade è stato scoperto parte del
Santuario di Giunone Mefitide, dea molto venerata in passato da gran parte delle
genti dell'Italia meridionale. Nella stipe votiva del santuario sono state
trovate una grande quantità di statuette, ceramiche, monete ed ex-voto, oggi in
mostra nella V sala del Museo Irpino di Avellino.
All'ombra della Rocca, torre cilindrica imponente del castello medioevale di
epoca longobarda, che domina l'abitato dall'alto di uno sperone roccioso, a 754
metri di altitudine, si può restare per ore come incantati dal panorama e dal
paesaggio. Alla torre, di recente restaurata, si arriva attraverso via Castello,
partendo da piazza S. Felice e passando davanti alla Chiesa Parrocchiale.
L'antico centro storico,
ha conservato la sua tipologia medioevale con vicoli stretti e case basse, con
mura in pietrame e davanzali in pietra scolpita.
Nel vecchio abitato non è raro trovare archi e trappe davanti a suggestive
botteghe artigiane.
Parte del prezioso patrimonio artistico-religioso è andato distrutto, ma Rocca
S. Felice conserva intatte tutte le suggestioni storiche.
Da ammirare la Chiesa di
S. Maria Maggiore, edificata forse già nel XIV secolo, ricostruita nel 1728 e
restaurata nel 1951, oggi mostra un alto campanile quasi completamente rifatto.
All'interno della chiesa sono un crocifisso ligneo del '700, una preziosa tela
di scuola napoletana del '600 rappresentante la Madonna con il Bambino ed un
altare con stucchi policromi di stile barocco opera di Filippo Rossi.
Sempre nel centro antico
è Palazzo Ludovisi con il suo portale settecentesco; Casa Cozza, sempre
adornata da artistico portale, e la monumentale fontana pubblica, in piazza. A
pochi chilometri dall'abitato, nella zona dove si trova il laghetto vulcanico,
sorge il Santuario di S. Felicita.
Di età longobarda, la
chiesetta fu completamente rifatta nel 1926. Veramente suggestive all'interno le
tele (alcune di Ovidio Martino) rappresentanti il martirio della santa e dei
suoi sette figli, la sua flagellazione. In questo stesso luogo, la venerazione
della Santa, sostituisce il culto della dea Mefite.
Rocca
S. Felice potrà inoltre dare molto al turismo locale se inserita nel circuito
termale, con le vicine Terme di San Teodoro, con un itinerario archeologico che
abbracci le zone comprese tra Carife e la Valle d'Ansanto.