Morresi:2358 |
Metri 820 s.l.m. |
km 56 da Avellino |
Superficie:30,20 kmq |
Patrono:S.Rocco-23 Agosto |
Percorrendo la Valle dell'Ofanto, a 60 Km da Avellino, è
l'abitato di Morra Irpina, dal 1937 Morra de Sanctis, in onore dei suo
concittadino più illustre, Francesco de Sanctis(1817-1883), uomo politico,
patriota, critico letterario.
Dotata di un moderno, nucleo industriale Morra si presenta circondata da
campagne piuttosto urbanizzate. Nel suo territorio i torrenti Isca, S. Angelo,
Bocca Nuova, Fiumicello si sposano dolcemente con il grande Ofanto, creando una
zona di alto valore turistico e paesaggistico.Salendo verso l'abitato moderno,
posto su di un altopiano a 820 metri di altitudine, si ha l'impressione di
essere come spiati dai due colli Toppo Guardiola (670 metri) e Monte Calvario
(902 metri); quest'ultimo rappresenta la vetta estrema dei paese.
Nel suo territorio, nelle località Piano di Cerasuoli e laganzana
reperti archeologici e tombe ricche di corredi funebri testimoniano l'antichità
deì luoghi, già abitati, quasi stabilmente, tra VIII e VI secolo a.C. . Anche
i Sanniti Irpini vi impiantarono un villaggio incontrala Selvapiana dove sono
state scoperte tracce della loro presenza. Non mancano consistenti testimonianze
di epoca romana, provenienti dalle località Bosco Nuovo, Selvapìana e Feudo.
Il paese nasce però durante í! dominio dei Longobardì,quando Morra
apparteneva al gastaldato di Conza. Certamente un consistente sviluppo urbano si
ebbe solo tra XVI e XVII secolo (agli inizi del '500 dimoravano 816 persone).
Feudataria del luogo fu la nobile famiglia omonima, che lo tenne praticamente
dal XII secolo al 1806, anno dell'abolizione dei diritti feudali. Del castello,
dove i principi Morra dimorarono, resta l'impianto cinquecentesco,anche se
l'edificio ha ricevuto importanti rimaneggiamenti tra 1799 e 1911, anno in cui
subì gravi danni a causa di un incendio. Importante la Chiesa Madre dei SS.
Pietro e Paolo, in stile romanico, rifatta nel '700 e danneggiata gravemente nel
1980. Essa conserva l'impianto a croce latina. Visibile anche parte della Chiesa
di S. Rocco, con tre navate interne a cui corrispondono tre artistici ingressi
con portali in pietra scolpita della seconda metà dei '700. Interessante anche
l'Obelisco dedicato al patrono San Rocco, noto come "Guglia di San
Rocco", opera del 1852, decorato con uno splendido bronzo dello scultore
Cali’. Prima dei terremoto Morra de Sanctis era caratterizzata da un dedalo di
stradine dalle caratteristiche tipicamente medioevali, un tessuto urbano
antichissimo portato via purtroppo dalla furia degli eventi. A pochi chilometri
dal paese sono due laghetti artificiali, ricchi di fauna ittica e circondati da
boschi rigogliosi. Una grande quantità di sorgenti d'acqua (ben 55) è
distribuita nel territorio comunale.
Interessanti esperienze di geologia possono esser fatte anche da turisti
poco esperti di questa scienza. Infatti, nei banchi di arenaria dei luogo è
possibile trovare molti reperti fossili, soprattutto conchiglie.Da visitare nel
centro storico la casa natale di Francesco de Sanctis, che non fu comunque
l'unico personaggio illustre nato a Morra de Sanctis Una lapide, tra i ruderi
dei vecchio abitato, ricorda anche Suor Maria Gargani fondatrice delle Apostole
del Sacro Cuore, istituto religioso famoso in tutto il mondo, particolarmente
amato da Padre Pio da Pietralcina.
In estate una intensa vita culturale e ricreativa fa di Morra de Sanctis
uno dei paesi più frequentati dell'Alta Irpinia.