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interno Chiesa
La balaustre lungo il presbiterio,
in pietra calcarea colorata lavorata a S. Andrea di Conza da Francesco D'Angola
di Michelangelo, è del 1913. L'opera, voluta dall'arciprete Angelo Acocella ,
è costata £ 1000 (£ 4.700.866 del 1933). L'altare maggiore, tutto "in
marmi finissimi", sostituisce uno in pietra di Formicoso ritenuto
"ottimo" dall'Arcivescovo Marcello Capano. Fu Padre Agostino Arace a
volere un Altare Maggiore più ricco di quello del SS. Sacramento. L'opera, ai
cui piedi è scritto: "A.D. 1801, sumptibus Universitatis padronae",
costata 900 ducati, è del napoletano Gennaro Cimafonte. Il vescovo non approva
l'operato tanto che, in una visita ad Andretta, rimprovera Padre Agostino per
averlo sostituito. La nicchia dell'Assunta, a cui è dedicata la Chiesa,
sull'Altare Maggiore era anticamente in legno dorato. Padre Alfonso Mauro,
notando "segni manifesti di essere già vecchia" ordina la costruzione
dell'attuale artistico tabernacolo ai fratelli Nicola e Filippo Conforti. La
statua della B.V. Assunta in Cielo, ivi collocata, "de recenti constructa",
è autorizzata al culto nel 1748 da Mons. Giuseppe Nicolai, con le statue di S.
Sabino, S. Pasquale e S. Vincenzo Ferreri. A destra del transetto si trova
l'altra statua dell'ASSUNTA. Il clero e il popolo, dopo la costruzione del
tabernacolo in cui fu situata la prima scultura, acquistano la nuova statua per
la processione nella festa annuale. Era uso accendere, in questa ricorrenza,
"lumi ad olio per tutto il paese, per tre giorni continui". A
sinistra, vi è la statua dell'Immacolata Concezione acquistata dall'Arciprete
Antonio Miele, figura significativa del cattolicesimo liberale meridionale nel
Risogimento. Si tramanda che l'acquisto "derivò dal fatto che il popolo,
per mancanza, appunto, di una statua, raffigurante la Concezione, correva, al
tempo della Novena per la festa dell'8 dicembre, più alla Cappella di Mauro che
alla Parrocchia, dove, per l'occasione, si esponeva il quadretto
dell'Immacolata". A destra dell'Altare Maggiore vi è la Cappella del
Sacramento dove, in passato, operava una confratenita laicale sotto il titolo
"SS. Sacramento". Alla base dell'altare si legge:
" D.O.M. ALTARE SS. CORPORIS XTI PPTUO ET QUOTIDIE PRIVILEGIATUM SERV. SERV. OBTENTUM A PIO VI S.R.P. DIE XI JANUARII A.D. MDCCLXXXII".