Condizioni
di lavoro
La documentazione offre, anche, un quadro
preciso sulle condizioni di vita e di lavoro della maggior parte della
popolazione. "Quasi ogni giorno io solito allo spuntar del sole andare in
campagna unitamente alla mia moglie, lontano dal paese circa un miglio e mezzo
nel luogo detto Fresone ove ho un fondo vigneto con masseria per accudire ai
lavori campestri e per lavorare la terra".
"A circa 22 ore con mia sorpresa vidi
venire alla mia volta tre persone armate a cavallo che di un tratto mi hanno
aggredito... ", dichiara Pasquale Tellone.
"La mattina del 6 corrente al far del
giorno la mia figlia Maria che aveva dormito in paese mi chiamò dicendomi che
portassi la chiave perché la sera prima nell'entrare in casa trovò la porta
aperta; a tal detto io colla tema fossi stata derubata corsi in paese e chiusa
la porta (preso un tozzo di pane) ritornai in campagna. Giunta al pagliaro feci
colla farina dei cinguli che feci cuocere e quindi partii per i piani lasciando
una piccola porzione alla mia figlia Maria Teresa e giunsi ai piani verso le ore
otto ove trovai il mio marito ed i miei figli che attendevano al lavoro
con loro mangiai i cinguli", afferma Angela Maria Bemuro contadina di
Andretta, moglie di Di Guglielmo Francesco, di anni 37.
"Verso mezzogiorno mentre io stava zappando la
terra vidi uscire dal paglaio di Francesco Di Guglielmo un brigante, chiamato
Pasquale Iennarella il quale venne da me e domandò il perché mi trovava in
compagna sola, dopo soggiunsi sentendo piangere nel detto pagliaro di Francesco
Di Guglielmo: "Chi piange nel pagliaro "ed il brigante rispose: "Vì
si trovano solamente i figli, il padre e la madre sono andati a lavorare",
riferisce Carmina Iacoviello, contadina di Andretta di anni 60.
"Nel giorno undici dell'or caduto novembre (1863),
a circa le ore 22 nel mentre io guidavo all'aratro taluni bovi nel fondo di mia
proprietà, posto in contrada Schiavi di questo lenimento, di un tratto mi vidi
appressare due briganti a cavallo ed armati " racconta Generoso
Cella, calzolaio di Andretta, di anni 25.
Mentre la giovane Serafina Grillo di Senerchia "recavasi in unione di altre donne e del proprio genitore su quella Montagna per rilevare la neve da somministrare a' vari Comuni circostanti, nella contrada Vadoleia era sequestrata da tre briganti bene armati e condotta seco loro in altro sito" si scrive in un rapporto alle autorità.