Calitrani:6625 |
m 530 s.l.m. |
km 92 da Avellino |
Superficie Comunale.100,88 kmq |
Patrono:S.Canio-25 maggio |
Originariamente il centro era noto col toponimo di Galestrum. Diverse le
famiglie feudatarie che si avvicendarono nel possesso del paese tra cui i
Balbano (o Balvano i Gesualdo, i Ludovisi ed i Mirelli.
Distrutto quasi completamente dal terremoto del 1694, che abbatté
proprio il castello allora in possesso della famiglia Mirelli, il vecchio
abitato si presenta curiosamente fusiforme, con le suggestive abitazioni
ordinate a gradoni. Palazzi signorili del XVIII e XIX secolo, loggette sostenute
da colonnine, portali artistici scolpiti in pietra si incontrano lungo le
stradine del nucleo basso‑medioevale. Fortemente danneggiato dal sisma del
1980, il centro storico è oggi in via di consolidamento e ricostruzione. Da
vedere nella parte più elevata della collina alcuni tratti murari del castello
rinascimentale risalente al secolo XV e costruito sui resti del castello
medioevale. Di valore architettonico sono anche Palazzo Mirelli,Casa Tozzoli
(secolo XIX), Palazzo Zampaglione, Palazzo Berrilli.Di considerevole importanza
il complesso dell'ex Monastero delle Benedettine che ospita oggi la Casa
Comunale. II monastero fu fondato nella seconda metà del'500 e assunse
l'aspetto attuale dopo il sisma del 1930. Distribuito su più piani, vi si
conservano alcuni ambienti adibiti a carcere nell'800 e l'oratorio. La presenza
di edifici religiosi è notevole anche se molti di essi sono stati colpiti
duramente da una frana e dai recenti terremoti. Molto suggestiva la Chiesa della
Annunziata (1577), completamente ristrutturata nel 1964. La facciata è
caratterizzata da un
Altri interessanti edifici religiosi sono la Chiesa delI'Immacolata
Concezione, aperta al culto fin dal 1714, la Chiesetta della Madonna della
Foresta, risalente al XVIII secolo e la Chiesa di San Bernardino edificata nello
stesso periodo.
II territorio calitrano è costituito quasi da un misto di paesaggio
fluviale, vegetazione appenninica e ambiente lucano‑pugliese. Boschi di
pioppi, olmi, querce e tanti altri alberi sono presenti nelle sue campagne.
Di grande interesse è il Lago delle Canne circondato
dal Bosco di Castiglione, meta turistica d'obbligo. Nelle zone più interne del
territorio sono presenti cinghiali, lepri, volpi e tassi; tra gli uccelli sono
numerosi i merli, i falchi, le beccacce, le quaglie. Eden dei pescatori, le sue acque offrono cavedani, barbi, trote e
carpe. Dal punto di vista naturalistico, Calitri è dunque di sicuro interesse
per l'habitat ecologico. Non mancano sorgenti di acque minerali fredde a poca
distanza dall'abitato. Oltre alle sue memorie storiche, culturali, artistiche e
ambientali il paese conserva una stimata tradizione artigianale per la ceramica
e la terracotta. È inoltre un vivace centro industriale e commerciale. La Fiera
Interregionale di Calitri, tra le più importanti del meridione, vi si tiene
dall'ultima domenica di agosto alla prima domenica di settembre. Per
l'importanza e l'organizzazione essa ha lanciato Calitri sul panorama fieristico
nazionale.
Da segnalare anche la cucina locale. Oltre al piatto tipico "L'acquasala"
e al"Baccalà alla perticaregna", tradizionale è il Pane del diavolo,
che viene consumato durante la Quaresima. Importante e ben conosciuta la
produzione di dolci e biscotti. La produzione agricola locale, essenzialmente
legata al grano ed alla vite, è di un livello qualitativo così alto che
meriterebbe per il vino un marchio DOC o di garanzia di produzione.
Calitri è sede di Scuole, Uffici e Comunità Montana e molte sono le
occasioni per conoscerla direttamente, come la già nominata Fiera
Interregionale o le varie feste religiose che si tengono durante l'anno: San
Carlo (25 maggio e 1 °settembre), Santa Lucia (31 agosto), San Vito (7
settembre) e Immacolata Concezione (8 settembre).
Elemento folcloristico calitrano di grande effetto drammatico è la
caratteristica processione del Venerdì Santo, quando durante la notte viene
venerato un pezzo di legno della Santa Croce dai confratelli dell'Immacolata,
che sfilano per le vie dell'abitato cantando la Passione e fermandosi
quattordici volte alle stabilite stazioni della loro Via Crucis.