CALITRI

                    

Calitrani:6625
m 530 s.l.m.
km 92 da Avellino
Superficie Comunale.100,88 kmq
Patrono:S.Canio-25 maggio

L'antico centro irpino, le cui origini sarebbero da ricercare nell'Aletrium citata da alcuni storici romani, sorge su un colle a 530 metri sul livello del mare, nell'alta valle dell'Ofanto, fiume che caratterizza l'habitat ecologico dell'intero territorio ed è ancor oggi, come in passato, sicuramente un'attrazione ambientale di grande pregio. Visitarlo, con i suoi siti fluviali e naturalistici, può essere l'occasione per conoscere quest'unico paese della nostra provincia ad avere una conformazione urbanistica triangolare. Attraverso I'Ofantina o anche l'autostrada Napoli‑Bari è possibile raggiungere Caiitri seguendo l'indicazione per Bisaccia‑Calaggio. Ai suoi piedi, proprio a pochi passi dall'Ofanto, è la stazione ferroviaria, scalo importante della linea Avellino‑Rocchetta S. Antonio, una tra le più panoramiche dei Sud Italia. Dalla stazione ferroviaria all'abitato vi sono diversi mezzi pubblici di collegamento.

   Originariamente il centro era noto col toponimo di Galestrum. Diverse le famiglie feudatarie che si avvicendarono nel possesso del paese tra cui i Balbano (o Balvano i Gesualdo, i Ludovisi ed i Mirelli.

   Distrutto quasi completamente dal terremoto del 1694, che abbatté proprio il castello allora in possesso della famiglia Mirelli, il vecchio abitato si presenta curiosamente fusiforme, con le suggestive abitazioni ordinate a gradoni. Palazzi signorili del XVIII e XIX secolo, loggette sostenute da colonnine, portali artistici scolpiti in pietra si incontrano lungo le stradine del nucleo basso‑medioevale. Fortemente danneggiato dal sisma del 1980, il centro storico è oggi in via di consolidamento e ricostruzione. Da vedere nella parte più elevata della collina alcuni tratti murari del castello rinascimentale risalente al secolo XV e costruito sui resti del castello medioevale. Di valore architettonico sono anche Palazzo Mirelli,Casa Tozzoli (secolo XIX), Palazzo Zampaglione, Palazzo Berrilli.Di considerevole importanza il complesso dell'ex Monastero delle Benedettine che ospita oggi la Casa Comunale. II monastero fu fondato nella seconda metà del'500 e assunse l'aspetto attuale dopo il sisma del 1930. Distribuito su più piani, vi si conservano alcuni ambienti adibiti a carcere nell'800 e l'oratorio. La presenza di edifici religiosi è notevole anche se molti di essi sono stati colpiti duramente da una frana e dai recenti terremoti. Molto suggestiva la Chiesa della Annunziata (1577), completamente ristrutturata nel 1964. La facciata è caratterizzata da un portale rettangolare in pietra adornato da una lunetta semicircolare. L'interno,anch'esso a pianta rettangolare, conserva tele settecentesche attribuite al Cavallino ed un abside del '600. Non mancano pregevoli stucchi ed un altare con decorazioni tardo‑barocche. Integralmente rifatta dopo il sisma del 1980 è la Chiesa Parrocchiale di S.Canio con l'alto campanile. All'interno sono conservate splendide tele raffiguranti l'Adorazione del SS. Sacramento, la Presentazione al Tempio e la Cascata di S. Canio.

   Altri interessanti edifici religiosi sono la Chiesa delI'Immacolata Concezione, aperta al culto fin dal 1714, la Chiesetta della Madonna della Foresta, risalente al XVIII secolo e la Chiesa di San Bernardino edificata nello stesso periodo.

   II territorio calitrano è costituito quasi da un misto di paesaggio fluviale, vegetazione appenninica e ambiente lucano‑pugliese. Boschi di pioppi, olmi, querce e tanti altri alberi sono presenti nelle sue campagne.

   Di grande interesse è il Lago delle Canne circondato dal Bosco di Castiglione, meta turistica d'obbligo. Nelle zone più interne del territorio sono presenti cinghiali, lepri, volpi e tassi; tra gli uccelli sono numerosi i merli, i falchi, le beccacce, le quaglie. Eden dei pescatori, le sue acque offrono cavedani, barbi, trote e carpe. Dal punto di vista naturalistico, Calitri è dunque di sicuro interesse per l'habitat ecologico. Non mancano sorgenti di acque minerali fredde a poca distanza dall'abitato. Oltre alle sue memorie storiche, culturali, artistiche e ambientali il paese conserva una stimata tradizione artigianale per la ceramica e la terracotta. È inoltre un vivace centro industriale e commerciale. La Fiera Interregionale di Calitri, tra le più importanti del meridione, vi si tiene dall'ultima domenica di agosto alla prima domenica di settembre. Per l'importanza e l'organizzazione essa ha lanciato Calitri sul panorama fieristico nazionale.

   Da segnalare anche la cucina locale. Oltre al piatto tipico "L'acquasala" e al"Baccalà alla perticaregna", tradizionale è il Pane del diavolo, che viene consumato durante la Quaresima. Importante e ben conosciuta la produzione di dolci e biscotti. La produzione agricola locale, essenzialmente legata al grano ed alla vite, è di un livello qualitativo così alto che meriterebbe per il vino un marchio DOC o di garanzia di produzione.

   Calitri è sede di Scuole, Uffici e Comunità Montana e molte sono le occasioni per conoscerla direttamente, come la già nominata Fiera Interregionale o le varie feste religiose che si tengono durante l'anno: San Carlo (25 maggio e 1 °settembre), Santa Lucia (31 agosto), San Vito (7 settembre) e Immacolata Concezione (8 settembre).

   Elemento folcloristico calitrano di grande effetto drammatico è la caratteristica processione del Venerdì Santo, quando durante la notte viene venerato un pezzo di legno della Santa Croce dai confratelli dell'Immacolata, che sfilano per le vie dell'abitato cantando la Passione e fermandosi quattordici volte alle stabilite stazioni della loro Via Crucis.