NUSCO

Il giorno 9 maggio 1863 Tommaso Cenato, falegname, e Battista Chieppo ritornano a Bagnoli, loro paese natio, provenienti da Nusco. In località Acquabianca vengono aggrediti da tre briganti armati di fucili e derubati, il primo, di un paio di scarpe usate, di un paio di calze di lana, sette braccia di mussolina e 68 centesimi, e, il secondo, di un cappotto usato di lana e 85 centesimi. Più tardi, nello stesso luogo, viene commesso un altro furto di £ 4.25 nei confronti di Francesco Panante e di ~ 2.55 dell'intimatore fondiario Francesco Cione, entrambi di Bagnoli.
Un drappello di guardie nazionali e i carabinieri reali che si trovano in perlustrazione nella zona, vengono avvertiti dell'accaduto dagli stessi derubati. Subito i militi inseguono i malfattori e li attaccano nel Vallone detto d'Italia, spingendoli fino alle alture di quelle montagne e disperdendoli nei boschi attigui.
La sera del 14 il negoziante Arace Luca viene rilasciato dai briganti mediante il pagamento della somma di £ 2550.
Il maggiore dei carabinieri reali, con rapporto dello stesso giorno, riferisce che, il 1° del mese corrente, sono stati sequestrati dai briganti, "senza aversene alcuna notizia", i possidenti Vincenzo e Luigi Pepe e i contadini Michele Prudente e Antonio Donato di Nusco.

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