LE CAUSE

Questo è solo un episodio del brigantaggio in Alta Irpinia ma è molto significativo perché evidenzia i rapporti tra le varie pubbliche amministrazioni, fa intravedere le condizioni socio-economiche dei cittadini altirpini, fa intuire la relazione tra abitanti e istituzioni e il ruolo di queste comunità.
Il brigantaggio è una piaga endemica tradizionale che si manifesta particolarmente nell'Italia meridionale, scaturisce da una secolare arretratezza e povertà delle campagne e s'inasprisce ad ogni mutamento politico-amministrativo, nelle difficili congiunture economiche e in occasione di forti tensioni sociali (132). Le crisi demografiche e l'eccessivo fiscalismo alimentano i fuorilegge. Dal feudalesimo in poi (133), l'attività brigantesca è rivolta a vendicare le ingiustizie che i prepotenti arrecano spesso ai deboli e sostiene gli aspiranti della libertà. Per la plebe meridionale, per dirla con Nitti, il brigante è il vendicatore e il benefattore. A volte è la giustizia stessa. Ciò ovviamente costringe i militanti a porsi manifestamente contro le forze legittime e contro le leggi.
La temerarietà e d coraggio dei fuorilegge esaltano il popolo.
I nomi e le loro imprese sono citati di più degli uomini che si distinguono per meriti e per cultura. Il popolo mostra entusiasmo al racconto degli atti ferocissimi e delle crudeltà inaudite dei banditi. Spesso li aiuta con viveri, denaro e notizie.
I briganti conoscono bene i luoghi dove operano. Spaventano, con sanguinose e immancabili vendette, coloro che collaborano con la giustizia. Premiano invece quelli che li aiutano nelle imprese criminali, che deviano la vigilanza del potere costituito con false indicazioni o con un ostinato invincibile silenzio. La paura dei primi e il desiderio degli altri di un turpe guadagno sono stati gli ostacoli che hanno impedito l'estirpazione di questo flagello che ha portato tanti gravissimi danni.
II reclutamento nelle schiere brigantesche avviene tra i renitenti leva, gli evasi dalle carceri, i disertori e tra quelli che aversano il lavoro ma con disposizione d'animo crudele. Spessa questi sono vili e lerati, scaltrì e brutali. Da guerra di popolo o moto reazionario ai malgoverni il brigantaggio, per queste ragioni, si tramuta in un fenomeno contadino-delinquenziale spesso alimentato e strumentalizzato da movimenti politici avversi (es. filoborbonici). A S. Andrea di Conza si scopre una bandiera borbonica con lettere ricamate " <Viva Francesco II>.Si eseguono alcuni arresti. Dalle rivelazioni rilasciate dai fermati si apprende che i congiurati miravano a massacrare i liberali.
I briganti sfuggono alla forza legìttima e si rinselvano nelle fitte boscaglie, rubano un poco di pane a qualche povero contadino o una pecora al pastore.
Le cause predisponenti al brigantaggio sono numerose. Le principali sono la miseria e l'oppressione del popolo tanto che, come sostiene Nitti, "le rivolte dei briganti ebbero il carattere di vere e selvagge ri proletarie".
A queste ragioni si aggiungono i terreni montuosi, le valli impervie; difficili e boscose, le scarse e malagevoli comunicazioni per insufficiente viabilità, la sete di immediati e disonesti guadagni, l'ignoranza, le superstizioni e la povertà dei luoghi. E' facile comprendere come il funesto flagello trovi in ogni circostanza pronti e volenterosi cittadini .

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