incontro con Luisa MANERI

di Andrea CARPENTIERI (andrea_carpentieri@hotmail.com)

 

Luisa MANERI (2002)Innanzi tutto raccontami qualcosa della tua vita e di come è iniziata la tua carriera di attrice...

Il mio vero nome è Annaluisa Pesce Maineri, ma poi, per diverse ragioni, l'ho cambiato in Luisa Maneri. Sono nata a Roma da una famiglia borghese, e fino a 14 anni ho condotto una vita assolutamente 'normale', quando per una serie di coincidenze strane sono stata scelta per fare un manifesto di jeans. La mia prima agente era un'amica dei miei genitori, e a lei chiesi di farmi fare un pò di pubblicità durante l'estate, perchè mentre facevo il Liceo - andavo all'artistico - avevo bisogno di soldi. Per caso mi trovò dei film, e l'esperienza di girare mi piacque moltissimo... Fino a quando ho fatto 'La Settima donna', comunque, vivevo tutto come un gioco, e non sapevo neanche chi fosse il direttore della fotografia... C'era questo tipo che mi si avvicinava con l'esposimetro... Ma che vuole? Anche perchè, il direttore della fotografia, non essendo l'operatore, lo vedevo molto di meno, lo vedevo a parte... Io consideravo solo l'operatore, per me l'operatore era quello che si occupava della fotografia, mentre il direttore della fotografia l'ho scoperto al terzo film ! Questo ti fa capire la mia enorme concentrazione sul set.

Nei tuoi primi film c'era la piccola Leonora Fani. Conservi qualche ricordo?

Leonora era molto carina. Io come ti ho detto venivo da un ambiente molto borghese e lei mi sembrava una persona abbastanza trasgressiva, ma senza alcun tipo di aggresività. Era una ragazza estremamente simpatica, disponibile... Ma in realtà per me è molto difficile parlarti dei primi film, perchè non c'era la coscienza di essere attrice... Per esempio, la prima scena che dovevo girare, era una scena in cui dovevo stare male e dare di stomaco... Io ero molto emozionata, molto tesa, quindi l'ho fatta benissimo.

Sul 'Conto è chiuso' avevi una scena in topless al bordo di una piscina. Come ti poni nei confronti del nudo al cinema ?

Quando ho fatto 'Il Conto è chiuso' avevo sedici anni... Mio padre è psicanalista, e quindi assolutamente permissivo... Non ha mai impedito nulla a me e mia sorella, pensando che in caso contrario avremmo avuto la classica reazione giovanile di opporsi al genitore. Per cui quando ho detto che volevo fare queste cose, lui mi ha detto di farle senza nessun problema. Ha sempre pensato che prima o poi avrei cambiato idea... Comunque il topless lo porto normalmente al mare, al limite allora non capivo cosa significasse farlo al cinema. Mi considero molto timida per quello che può essere rivelare i sentimenti, ma non nel muovermi normalmente.

'La Settima donna' è una pellicola che definirei 'estrema'...

Avevo letto il copione, ma in realtà ero completamente incapace di leggere un copione... Mi  ricordo che quando ho letto 'Armonica a bocca' non ci ho capito niente, quando ho letto 'Il Vizietto' un pò di più... Non ci sono le descrizioni, ci sono le battute, per cui, se non hai almeno un pò di 'mestiere' non riesci ad immaginarti niente. A quell' epoca se ne facevano tanti di questi film comunque.  C'erano due attori che erano considerati degnissimi: La Bolkan aveva fatto dei successi enormi, Ray Lovelock era un professionista, per cui più o meno mi basavo su queste cose... Il regista era una persona affettuosa, il direttore della fotografia (Cristiano Pogany - n.d.r.) era il figlio di un grande direttore della fotografia, e tutto mi sembrava molto corretto. Non ho mai visto il film finito, ora grazie a te lo vedo, ed è davvero incredibile ! (ride) Devo dirti la verità, io pensavo che fosse uno di questi soliti con i banditi.... Ti farò sapere !

Credi che la violenza iperrealistica di certi film possa avere effetti negativi sullo spettatore ?

Non mi piacciono i film in cui la brutalità è fine a se stessa... Trovo che la strumentalizzazione sentimentale comunque sia violentissima, molto più violenta di uno che ti spara. Ad ogni modo Tarantino mi piace, perchè in lui c'è ironia e fa degli ottimi film... Quelli con troppa azione quasi sempre mi annoiano, ma quando c'è all'interno una storia che mi interessa... Ultimamente vedo pochi film italiani, ma in fin dei conti il cinema italiano dov'è ? In Francia producono molto di più che in Italia, ma se vedi troppo cinema francese diventa fastidioso, noioso. Mi capita di vederlo molto più spesso in televisione che al cinema.

E Franco Prosperi ? Nel film ci sono svariate trovate registiche...

Come ti ho detto, Prosperi mi sembrava molto gentile... Ere un signore di una certa età, o forse aveva solo cinquant'anni e a me sembrava vecchissimo, bho? So che confondono spesso con quel documentarista...  Ma forse ero io completamente cretina a non percepire il sadismo del film... (ride) Diciamo che con lui ho avuto un rapporto giusto. Con Ruggero Deodato, che può sembrare più 'truculento', pure ho avuto un rapporto splendido.

Avete girato all'Argentario...

Che vuoi che ti racconti Andrea? (sorride) Era l'estate del 1977, ed è stata una bella vacanza... I ricordi secondo me durano vent'anni, dopodichè, cosa mi ricordo? Mi ricordo il mare, era bello, i balli, le risate, quei colpi di fucile che mi divertivano moltissimo... Dovevo sparare contro la macchina da presa, e davanti a me c'era un armamentario di protezioni assurdo...

Come arrivi a recitare ne 'Il Vizietto' ?

Era una coproduzione... Non parlavo francese e  il regista voleva un'attrice che parlasse francese, magari  una figura non troppo italiana... Mi ha scelta sulle foto, mi ha incontrata, e in un primo tempo mi ha scartata, anche perchè io il francese non lo parlavo... Poi mi ha richiamato... Non ebbi nessun tipo di rapporto con Molinaro, ma solo con Albino Cocco, l'aiuto regista... Con Serrault andavo in macchina, ma ovviamente non potevo parlare... Avevo a che fare con Tognazzi, Carmen Scarpitta, ancora così... Non ci capivo niente, ma era bellissimo, mi divertivo da morire. Normalmente dovevano dare lo stop perchè tutti scoppiavano a ridere... Serrault faceva quello spettacolo in teatro da anni, e il suo personaggio era costruito benissimo, faceva delle tirate enormi, improvvisava anche. C'è una scena in cui io dovevo essere triste, e infatti ho la faccia tritissima... In realtà ero tutta concentrata a cercare di non ridere ! (ride)

Durante le riprese del film conosci per caso una persona che avrà un ruolo molto importante nella tua vita sia professionale che sentimentale...

Si, Piero Natoli. Un mio amico che faceva l'aiuto-regista mi disse che stavano preparando un film. Cercavano una ragazza sul tipo di Maria Schneider in 'Ultimo Tango a Parigi' e io non c'entravo assolutamente nulla: Natoli comunque mi incontrò, e gli piacqui subito. Il provino andò molto bene: fu la prima volta che capii che recitare significava qualcosa... Mi venne chiesto di esprimere delle cose... Cose che prima, magari... Non esisteva proprio da parte mia il concetto di poter esprimere o comunicare qualcosa attraverso un film, una storia. Mi appassionai molto ad  'Armonica a bocca', venni coinvolta dal lavoro di attrice, e capii che recitare mi piaceva... Il film venne girato in due tempi: nell'estate del 1978, e poi nell'inverno del 1979.

Hai condiviso anche la tesi anti-psichiatrica del film ?

In quel periodo 'loro' erano abbastanza su questo tema... La mia posizione sulla psicanalisi tutto sommato era abbastanza aderente a quella del film... Comunque era tutta ideologia, non c'era assolutamente del vissuto, avevo solo 18 anni...  Ad ogni modo, mentre giravo 'Armonica a bocca' avevo una visione del mio futuro molto precisa, quasi integralista... 'Il Vizietto' era stato un film sicuramente più importante per gli altri che per me... Quando uscì me ne vergognai... Nel giro di pochi mesi ero cambiata completamente... Lo trovavo un film commerciale, e io non volevo più fare cose commerciali... Dopo 'Il Vizietto' ho cominciato ad avere tantissime offerte, e le ho rifiutate tutte... E questo perchè per me a quel punto c'erano solo i film cosiddetti 'd'Autore': sentivo di dover raccontare obbligatoriamente cose di un certo tipo... A mio padre non interessò più di tanto quello che 'Armonica a bocca' esprimesse... Il film non è invecchaito per nulla... L'ho rivisto l'anno scorso... Molto valido, bello, mi piace.

Come spieghi l'inversione registica di Piero dopo 'Armonica a bocca' ?

Secondo me si è sentito costretto... Come hai notato, la sceneggiatura di 'Armonica a bocca' era sì molto bella, ma poco attinente al quotidiano. Era fatta con la testa più che col cuore... Credo che a Natoli  interessasse solamente dimostrare delle cose in quel momento, nient'altro. 'Con...fusione' nacque perciò come una sorta di esigenza: il copione venne scritto in 10 giorni... Lui voleva girare, muoversi... Le sceneggiature che ha fatto dopo vanno in senso opposto ad 'Armonica a bocca': erano libere, molto improvvisate... Voglio dire, si sapeva esattamente tutto, ma mentre per il primo film Piero  aveva tutto chiaro, negli altri ci fu un'elasticità maggiore... 'Armonica a bocca' era fatto tutto in interni con giusto tre o quattro esterni... 'Con...fusione' è girato completamente in esterni. Mi ricordo di una volta, sul set del nostro primo film, quando Piero non avendo a disposizione un dolly si inventò con Tonino Nardi una cosa pazzesca per risolverlo artigianalmente... Nei film successivi se non aveva una cosa avrebbe detto 'Va bene, non importa, la giriamo in un altro modo', e sul momento cambiava.

I personaggi del cinema di Natoli sono sempre insicuri, nevrotici, rassegnati, delusi. C'era qualcosa di autobiografico nelle sue storie ?

Noi ci siamo messi insieme alla fine dell'estate del 1978... In 'Con...fusione' entro in scena come una sconosciuta... Forse Piero voleva raccontare qualcosa che gli era successo prima, può darsi... In 'Chi c'è c'è'' misi qualcosa io stessa nella sceneggiatura, ma niente di che... Facevo la parte  di una 'squinzia', di un'attricetta che non riesce a lavorare, che fa doppiaggio, che si arrangia in mille modi diversi... Ma non c'era niente di me stessa in quel personaggio. Quel film lo scrisse insieme a Paola Pascolini. A Piero interessava solamente rappresentare un certo tipo di ambiente negli anni '80 del pieno socialismo craxiano... In sostanza non c'è niente di autobiografico nei suoi film. Forse in 'Gli assassini vanno in coppia' c'è qualcosa di autobiografico rispetto a una sua storia adolescenziale...

Spesso la critica cialtrona 'legge' cose che in realtà non esistono...

Luisa MANERI (2002)Già... Tante volte hanno scritto di 'Con...fusione' "un film 'fatto in famiglia', con la moglie, la figlia". Io non sono la mamma di Carlotta, nè sono mai stata sposata. Con Natoli sono stata insieme sette anni e mezzo, ma lui non si è mai sposato, nè ha mai avuto una moglie. Piero era una persona vitale, generosa, simpatica, capace di far sentire tutti importantissimi. Infatti dopo la sua morte ci siamo riscoperti tutti pensando di essere il suo più caro amico... Aveva questa capacità incredibile di rendere unica ogni persona con cui stava... Era un tipo creativo, era molto facile vivere con lui. Tra di noi c'erano 16 anni di differenza, ma in fondo è sempre stato un ragazzo.  A un certo punto è finita perchè la vita va così... Lo conoscevo da 24 anni... E' stata una figura sempre presente, molto importante, un punto di riferimento, più di un amico, e adesso sono molto legata alla figlia.

Carlotta oggi è lanciatissima... Cinema, Fiction TV...

Carlotta non è come il padre, ma gli assomiglia molto... Ha anche delle cose totalmente sue, fortunatamente... (ride) Ha i lati buoni del padre, anche certe espressioni del padre, il modo di parlare... E' una bella persona !

Dal 1983 lavori soprattutto al teatro... Lo preferisci al cinema ?

Si, perchè al teatro ci sono lunghe prove, e hai l'opportunità di vivere un personaggio, di entrarci davvero dentro. Mi piace moltissimo andare in scena ogni sera, anche per sei mesi, sempre se il personaggio 'c'è' ovviamente... Quello che mi interessa è entrare nella pelle di qualcun altro... E' per questo che faccio l'attrice: non per mostrare, ma per scoprire. Per esempio, nel mio ultimo spettacolo c'erano due atti unici... Nel primo atto ero una prostituta e nel secondo una casalinga attaccata alle cose della casa, maniaca, con i paraocchi, che non riesce a vedere aldilà nel proprio naso. Recitando ho capito quanta poesia ci possa essere sia nella prostituta che in questa donna orribile... Nel cinema invece succede quello che mi succedeva nei film di Piero Natoli. Piero cercava di girare cronologicamente... Molti registi lo fanno in modo da permettere agli attori di entrare meglio nella storia... Ciononostante i momenti magici durano un attimo, al massimo il tempo di un piano sequenza. Il cinema è frammentario, sei limitato dall'accordo continuo con il regista... Poi c'è il montaggio: se non mi monti quell'espressione secondo il mio punto di vista, il mio personaggio non può esprimersi... Spero tu abbia capito... (ride)

Dunque il teatro ti lascia più spazio per entrare nei tuoi personaggi ?

La regia in teatro esiste, ma durante le prove... Nel momento in cui sei scena sei completamente solo. Una buona struttura aiuta, ma poi dipende tutto da te.

Nel 1985 giri 'Camping del terrore', un film d'imitazione divertente, davvero ben fatto...

Davvero molto divertente ! Mi sono divertita tantissimo... Mi chiamò l'aiuto regista un giovedì... Lo avevo incontrato a una festa, credo, dove mi disse che stavano preparando un film e mi chiese di venire a fare il provino. Feci questa scena in inglese con un dialogue coach americano. Nel 1982 avevo cominciato a studiare recitazione con un insegnante americano, secondo il loro metodo, sicchè mi trovai molto bene con questa persona. I produttori e Ruggero Deodato, visto immediatamente il provino, mi chiesero se volevo fare il film. Avevano già scartato due attrici per quella parte. Dato che conoscevo di fama Deodato e sapevo che faceva delle cose 'terribili', gli dissi: 'Lo faccio...'

'Basta che non mi fai mangiare dai cannibali...' (rido)

Esattamente... 'E non mi fate fare scene con animali e di sesso'. Allora mi hanno detto, leggiti il copione, devi dircelo subito se accetti, perchè il film comincia lunedì. Allora mi son seduta là a leggere... C'era questa scena in cui venivo sorpresa dall'assassino sotto la doccia, e a quel punto scappavo fino alla fine del film. Gli ho detto: 'Scusate, ma questa è nuda per tutto il film !' e loro 'No, no, poi si riveste' (ride)... E allora gli dissi di si... Mi piaceva l'atmosfera, mi andava, non avevo mai girato in inglese, e ho scoperto quanto è bello lavorare in un'altra lingua, perchè non ti appoggi sulla parola... Assume un significato completamente diverso la parola...

Lo avete fatto al Parco Nazionale D'Abruzzo...

Con la pretesa che fosse il Colorado ! (ride) Bello, si... Pensare che quel film è stato distribuito in mezzo mondo, ed io ero la protagonista !

Mentre in 'Renegade' lavori con Terence Hill...

Quel film l'ho accettato unicamente perchè mi portavano tre settimane in Arizona, oltretutto molto ben pagata. Mi sono divertita, ho lavorato con una produzione americana, e Terence Hill è una persona deliziosa. C'era anche il figlio... Anzi, io in realtà ero stata scelta per fare la ragazza del figlio... Quando poi hanno scoperto la mia età, si sono scandalizzati tutti moltissimo, perchè questo figlio aveva 16 anni. 'Una così grande non può fare assolutamente la fidanzata di un ragazzo di 16 anni', allora mi hanno fatto fare sua sorella, Petula !

Parliamo del film con Verdone...

Carlo aveva visto 'Chi c'è c'è''e gli era piaciuto moltissimo, per cui convocò quasi tutti gli attori del film perchè avrebbe voluto averne diversi per 'Compagni di scuola'... Alla fine prese solo me e Piero Natoli. Non so perchè mi diede il ruolo di Gloria, non credo ci fosse una motivazione precisa... Credo volesse infilarmi dentro comunque e quello fosse il posto più giusto... Avevo parlato con lui a una premiazione del 'David di Donatello' e mi disse che voleva incontrarmi per il suo film... E' stato fatto un provino, ma in realtà si fece per vederci tutti insieme... Non mi fece un provino sul ruolo, perchè mi aveva già visto in 'Chi c'è c'è'... Forse avrebbe voluto affidarmi un altro personaggio, ma non mi ricordo neanche più quale...

Forse 'Compagni di scuola' rimane a tutt'oggi il suo film più maturo e riuscito. Dirigere diciotto attori bravi certamente non deve essere stato facile...

Non so come sia lui 'in generale', ma almeno su quel film come regista è stato bravissimo... Non mi ricordo ci sia stata mai nessun tipo di tensione da parte sua per chicchessia... Verdone è valido anche tecnicamente, è uno di mestiere, non è un improvvisato, per niente...

Hai legato con qualcuno degli interpreti in particolare durante la lavorazione?

C'è stato un rapporto bellissimo con tutti... Per il resto li considero dei colleghi... Al limite si lega un pò più nel teatro, perchè si fanno delle turnè lunghe, anche di sei mesi, per cui lì ho degli amici che son diventati dei 'veri' amici.

Dove si trova esattamente la villa in cui avete girato ? Me lo son sempre chiesto, non so perchè!

Sull'Appia Antica. Le scene al mare invece erano girate a Torvaianica. E' una splendida villa che se stai attento puoi riconoscere anche in altri film... Abbiamo girato 'Compagni di scuola' tra luglio e agosto del 1988... E' magnifico girare a Roma in agosto... Mi ricordo benissimo che la macchina passava a prendermi la mattina, e arrivavamo sul set in dieci minuti, a volte sette... Per fare le ultime scene, che girammo verso i primi di settembre, ero là in mezz'ora.

In 'Casablanca Express'  sei a fianco di Glenn Ford...

Avevo conosciuto il regista Sergio Martino tempo prima, sul set di un film per la televisione che non ho mai visto. Avevo deciso di aprirmi un pò di più, di lavorare... A quel punto della mia vita cominciai a pensare che un'attrice per essere considerata tale dovesse fare tutto, sempre nei limiti del decoroso, ovviamente... C'era questo film pieno di comici, di star televisive, che io non conoscevo, perchè non vedo molto la televisione... Così andai a fare questa cosa a San Benedetto del Tronto. Mi son trovata benissimo con Martino, è un uomo molto simpatico. Anni dopo mi chiamò per fare questa coproduzione con il Marocco e altri paesi in cui dovevo lavorare con Glenn Ford... Vedere Glenn Ford dal vivo, recitare, accettai solo per questo... Quando poi mi sono trasferita a Parigi ho capito che sbagliavo... Posso benissimo fare l'attrice facendo solo quello che mi interessa fare... Adesso non dico che faccio solo quello che mi interessa, quello che voglio spesso non me lo fanno fare, però non mi sento più 'obbligata' ad accettare tutto... Forse c'è stata qualche altra 'piccola cosa' che ho fatto per ignoranza, ma molto poco...

Prendi parte anche al quarto film di Natoli, 'Gli assassini vanno in coppia'...

In realtà quello è un ruolo non esisteva, doveva farlo un ragazzo... Piero non scrisse un ruolo adatto a me: credo che in quel periodo fosse interessato a cimentarsi con altre attrici. Ci dispiaceva comunque non lavorare più insieme... Così trasformò questo piccolo ruolo di prestigiatore in prestigiatrice e me lo fece fare... Ho preso lezioni da un mago... Comunque  è un ruolo piccolissimo, un cameo, non ha neanche battute... Sono in un ristorante e faccio questi giochi di prestigio (ride) Dopo la prova ho svelato i trucchi a tutta la troupe... Si fecero neri dalla rabbia ! (ride)

'Cattiva' pure è un film sul ruolo della psicanalisi...

La depressione o certe forme di traumi un tempo venivano curati solo attraverso l'elettroschock e le medicine... 'Cattiva' è la storia di uno dei primi casi di psicanalisi. Mi piaceva la storia, mi piace l'introspezione umana, credo sia anzi l'unica cosa che mi interessi davvero... Ecco perchè il teatro... Nel teatro hai più mezzi per sviluppare un personaggio. Lizzani lo avevo conosciuto a Venezia ai tempi di 'Con...fusione'... Lui mi aveva detto che gli sarebbe piaciuto lavorare con me, e appena ha potuto l'ha fatto, il che è avvenuto dopo molti anni...

Chi è Federica Martino?

Luisa MANERI (2002)E' la figlia di Sergio. Me l'aveva presentata il padre. In quel periodo era in partenza per fare una scuola di cinema in America., e aveva vinto l'articolo 28 con questa sceneggiatura. E' la storia di tre donne che si ritrovano in una casa di campagna con i loro figli. Tutte sono più o meno in crisi con i loro rispettivi uomini: una perchè è vedova, una perchè è separata, la terza perchè ha scoperto di essere tradita...

E cos'era 'Donne al centro di una periferia'?

Quello è un film documento scritto da due sceneggiatori-registi a cui interessava svolgere un'indagine sulle donne della periferia romana. Non volevano una giornalista, ma una persona normale, di estrazione sociale borghese, che cercasse di capire attraverso i suoi occhi quella difficile realtà. Secondo loro ero il prototipo di quel tipo di donna... C'è stato un enorme lavoro di preparazione, dovevo mettere queste donne a loro agio davanti alla macchina da presa... E questo a discapito mio, perchè mi sono un pò dimenticata di essere un'interprete... Scelsero Tor Bella Monaca, che era  un mondo a parte. Ho intervistato delle donne che non sono mai state a Roma... Ti rendi conto... Ragazze di 17 anni che non sono mai state a Roma? Per loro Roma era come poteva essere l'America agli inizi del secolo per gli emigranti... E sono solo a tre fermate di metropolitana... C'erano quartieri che sembravano bombardati, i residenti avevano bruciato tutti i citofoni perchè non volevano essere identificati... Allucinante.

Quale reputi la tua migliore interpretazione ?

Quella in 'Armonica a bocca' (ride) In quel film si è creata la magia tra regista, storia e attori. Nessuno di noi aveva la sensazione di girare un film, l'impresssione era quella di vivere un bel momento della nostra vita... C'era una troupe ridotta, era estate, e stavamo sempre tutti insieme. In quel caso, forse anche perchè ero molto giovane, ebbi una simbiosi totale col personaggio senza però subire un'identificazione, quindi non ho sofferto di alcun tipo di crisi di identità, nè di depressione, nonostante la sceneggiatura parlasse di queste cose. 'Armonica a bocca' è l'unico dei miei film in cui riesco realmente a diventare spettatrice. Il film di Natoli riesce a coinvolgermi nella storia, mentre quando guardo le altre cose che ho girato comincio a pensare al set. C'è un bambino che parla con me e non si vede mai... Io ricordo perfettamente questo bambino, l'ho visualizzato... Ma questo bambino non esisteva, c'era solo l'aiuto regista che mi dava le battute... Faccio questa strana confusione enorme tra il film finito e quello che ho girato. E' la mia interpretazione migliore, non ci sono dubbi.

E il film che ti è piaciuto di più girare ?

Girare con troupes ridotte è bellissimo. Quando giri con una troupe tradizionale è tutto molto dispersivo, è anonimo, è lavoro... La concentrazione diventa molto più difficile... Ci sono cento persone sul set. Tutti i film 'piccoli' che ho fatto, tipo gli ex articoli 28, mi son piaciuti... Però non c'è neanche mai stato un film che mi abbia fatto pensare 'Mio Dio, che incubo !'

Da qualche anno abiti in Francia... Hai trovato differenze lavorando là ?

I francesi pagano un pò di più... Lì ho fatto molto teatro e un pò di televisione, per cui non ho un termine di paragone preciso. Ho chiaro comunque il fatto che ci siano più soldi... Una piccola produzione loro equivale a una media produzione nostra.

Perchè la Francia ?

Volevo andare via da Roma... Non ne potevo più, facevo moltissimo teatro, ed ero sempre in giro... Che poi non era andare via da Roma, perchè a Roma non ci stavo mai... Era più che altro fuggire dalla piccola turnè fatta di Bitonto, Polignano a mare, Lamezia Terme... Tre giorni in un posto, poi in un altro, magari venti giorni in una grande città... Erano diversi anni che facevo questo tipo di vita e non ce la facevo più... Poi andai a Parigi in vacanza per un mese, e mi piacque talmente tanto che decisi di restarci. C'ero stata altre tre volte per lavoro... Un pomeriggio avevo visto una scena molto bella, questo ponte sulla Senna... Così alla prima occasione che ho avuto, un buco durante una turnè, sono andata a viverci... Lo spettacolo che avevo ottenuto lì poi non si è ripreso, e sono rimasta altri tre mesi, poi quattro, cinque, sei... Dopo due anni volevo tornare, ma sono rimasta. Ora sono di nuovo a Roma e voglio cercare di restarci il più possibile per ricominciare a lavorare. Ho vissuto in Francia per nove anni... Nei primi tempi tornavo spesso per fare teatro, poi neanche più quello... Sono rimasta per gli ultimi 5 anni ferma a Parigi, e ora voglio stare qui. Mi piacciono più gli italiani dei francesi... I francesi sicuramente sono delle persone molto interessanti, ma li trovo profondamente tristi... Non è l'arroganza, non è la presunzione, quanto la tristezza... La risata non esiste, esiste il sorriso, la risata ironica, ma non è mai una vera e propria risata, non sanno nemmeno cosa sia... Oltretutto il tempo a Parigi è quasi sempre brutto, tanto che a un certo punto pensavo di essere depressa, e invece semplicemente mi mancava il sole... Ho riscoperto l'Italia e gli italiani vivendo all'estero. E' un davvero bel popolo.

(Roma, 25 maggio 2002)

 

Filmografia

1975 - 'Lezioni Private' di Vittorio De Sisti [accreditata come 'Anna Luisa Pesci'] (ppp: 03/11/1975)  1976 - 'Il conto è chiuso' di Stelvio Massi [accreditata come 'Annaluisa Pesce' - Lisa] (ppp: 30/12/1976)  1977 - 'La Settima donna' di Franco Prosperi (Francesco Prosperi) [accreditata come 'Annalisa Pesce' (nei crediti) 'Annaluisa Pesce' (nei manifesti) - Matilde] (ppp: 20/04/1978)  1978 - 'Il vizietto' ['La cage aux folles'] di Edouard Molinaro [Andréa Charrier], 'Armonica a bocca' di Piero Natoli [Elisa] (Con alcune scene girate nel 1979 - ppp: 23/04/1980 - Ha partecipato nel 1979 ai Festival di Sorrento, Hyères e Valladolid - Premio speciale della critica come migliore attrice al Festival Jeune Cinéma Hyères/Candidata al Nastro d'argento)  1979 -  'L'Enigma delle due sorelle' di Mario Foglietti (sceneggiato televisivo in 4 puntate trasmesso dal 27/01 al 17/02/1980)  1980 - 'Con...fusione' di Piero Natoli [L'autostoppista] (ppp: 21/11/1980 - Anche aiuto-regista)  1982 - 'Il Figlio perduto' di Maurizio Rotundi (sceneggiato televisivo in 4 puntate trasmesso nell'aprile 1983)  1983/'84 - 'Orazio' di Paolo Pietrangeli [Giusy]  (sit-com all'interno del programma televisivo 'Buona Domenica')  1985 - 'Camping del terrore' di Ruggero Deodato [Carol] (ppp: 14/05/1987)  1986 - 'Ferragosto OK' di Sergio Martino [La sposina ninfomane]  1987 - 'Renegade - Un osso troppo duro' di E.B. Clucher (Enzo Barboni) [Petula], 'Chi c'è c'è' di Piero Natoli [Chiara] (Premio 'De Sica' al festival del cinema di Sorrento/ Miglior attrice al festival del cinema neorealista 'Pier Paolo Pasolini')  1988 - 'Poliziotti' di Tommaso Sherman (film televisivo trasmesso nel 1991), 'Compagni di scuola' di Carlo Verdone [Gloria Montanari], 'Casablanca Express' di Sergio Martino [Balia]  1991 - 'Cattiva' di Carlo Lizzani [Marta], 'Gli assassini vanno in coppia' di Piero Natoli [La prestigiatrice]  1992 -  'Prima le donne e i bambini' di Martina D'Anna (Federica Martino) [Fiammetta]  (Mediometraggio in 16mm distribuito nelle sale nel novembre 1992)  1994 - 'Donne al centro di una periferia' di Christian Angeli/Stefano Mignucci (Documentario in video di 30', TV) [Donna borghese]  1997 - 'Le Vrai Journal' di Carl Zerò (Programma televisivo, Canal+ France)  2000 - 'La Squadra' (TV) di Gianni Leacche.