La seduzione del colore, particolari d'affresco di Giambattista Tiepolo - Accademia di Belle Arti di Venezia - 29/03/13
… talvolta viene indicato come affresco solo ciò che corrisponde ad una descrizione desueta … forse per la diffusione di un testo piuttosto che altri … soprattutto all’estero … e, di riflesso, anche in Italia.
Cennino Cennini, Il libro dell'arte, 1390 ca., diffuso da Giuseppe Tambroni (1821) tradotto in inglese (1844) e in francese (1858)
CAPITOLO LXVII. - Il modo e ordine a lavorare in muro, cioè in fresco,
Quando vuoi lavorare in muro (ch'è 'l più dolce e il più vago lavorare che sia), prima abbi calcina e sabbione, tamigiata bene l'una e l'altra. E se la calcina è ben grassa e fresca, richiede le due parti sabbione, la terza parte calcina. E intridili bene insieme con acqua, e tanta ne intridi, che ti duri quindici dì o venti. … Quando se' per ismaltare, spazza bene prima il muro, e bagnalo bene, ché non può essere troppo bagnato; e togli la calcina tua ben rimenata a cazzuola a cazzuola; e smalta prima una volta o due, tanto che vegna piano lo 'ntonaco sopra il muro. Poi, quando vuoi lavorare, abbi prima a mente di fare questo smalto bene arricciato, e un poco rasposo. Poi, secondo la storia o figura che de' fare, se lo intonaco è secco, togli il carbone, e disegna, e componi, e cogli bene ogni tuo' misura, battendo prima alcun filo, pigliando i mezzi degli spazi. … . Poi piglia un pennello piccolo e pontìo di setole, con un poco d'ocria, senza tempera, liquida come acqua; e va' ritraendo e disegnando le tue figure, aombrando come arai fatto con acquerelle quando imparavi a disegnare.
Giambattista Tiepolo 1696-1996. Quaderno attivo ad uso delle scuole medie superiori in occasione della mostra nel Museo del Settecento Veneziano ca' Rezzonico. Introduzione informativa a cura di Ivo Mattozzi, Rosalia Burzotta, Monica Da Cortà Fumei. SKIRA editore 1996.
La tecnica dell’affresco. Nella pittura a fresco i colori, ottenuti mescolando terre ed acqua, vengono applicati sull’intonaco fresco e ancora umido. La calce dell’intonaco combinandosi con i gas carboniosi dell’acqua si trasforma in carbonato di calcio divenendo una superficie compatta che chiude in sé il colore. L’umidità è il peggiore nemico dell’affresco perché se penetra nel muro provoca lo sbriciolamento dell’intonaco e della pittura. Sul muro destinato all’affresco viene applicato un primo intonaco detto arriccio o arricciato. Sull’arriccio viene steso l’intonaco destinato a ricevere il colore. Esso è chiamato tonachino. Il tonachino è di solito composto di sabbia fine, polvere di marmo e calce in parti quasi uguali e viene applicato sull’arriccio che deve rimanere umido per tutta la fase della coloritura. Per questo motivo esso viene steso solo sulla superficie destinata ad essere dipinta nel corso della giornata.