AC Aosta
 

 



SECONDA SETTIMANA

( GLI ESERCIZI DI POTENZIAMENTO )

Sono gli esercizi che rinforzano i muscoli.
Nel nostro cammino questa settimana diamo più spazio alla Parola di Dio (lettura e meditazione)
per rendere più forti e saldi il cuore e l'anima.

Per un duro allenamento bisogna però curare anche l'alimentazione: come ben saprai, è fondamentale per preparare il corpo ad un duro sforzo, e nel nostro cammino abbiamo a disposizione alcuni potenti integratori alimentari: uno di essi, raccomandato nientemeno che da Gesù, è la Parola di Dio: "non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio" (e lo diceva dopo 40 giorni di digiuno!).


Ma come preparare un pasto ben regolato,
che dia nutrimento efficace alla nostra vita spirituale senza risultare indigesto e appesantirla?

Diamo la parola al medico sportivo e al dietologo…


LA DIETA DI TRAINING


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LA DIETA DI TRAINING

Gli ingredienti: 1. La Parola di Dio: brano dell'Antico o del Nuovo Testamento (Bibbia, lezionario, foglio con le letture della Messa).
2. Un tempo e un luogo tranquillo dove nessuno ti venga a disturbare. Quando leggi un biglietto d' amore, vai nel luogo più segreto, pregusti la lettura, divori con avidità le righe, le bevi come acqua fresca nel deserto, le rileggi un numero infinito di volte finché non le sai a memoria, custodisci gelosamente il biglietto e di tanto in tanto lo tiri fuori per rileggerlo furtivamente: alla fine sei talmente impregnato delle parole che ogni tanto ti tornano in mente durante la giornata e ti strappano un sorriso... Ecco, la Bibbia è un'appassionata lettera d'amore che Dio invia ad ognuno di noi!
3. Una penna e un foglio, per annotare le tue riflessioni, i tuoi propositi, i tuoi dubbi.

La preparazione: Trovato il luogo adatto, mettiti comodo, fai un respiro profondo per staccare la spina da tutto il resto e... chiama in soccorso Colui che il Signore vuole donarci per la nostra vita: lo Spirito Santo! In questa settimana troverai ogni giorno un pezzo di un'antica preghiera allo Spirito Santo ("Veni Sancte Spiritus"), ma puoi cercarne altre o crearne con le parole che ti nascono nel cuore.

La degustazione: Per apprezzare ed assimilare il piatto bisogna degustarlo lentamente, leggendo da cima a fondo, assaporando il retrogusto che ogni boccone lascia, rileggendo, soffermandosi sulle frasi che ci hanno colpiti e analizzando il brano (chi sono i protagonisti, che azioni compiono, quali le reazioni). La nostra memoria potrebbe suggerire altri passi simili, o che sembrano collegati:qui scoprirai che, come un contorno o un vino ben scelti esaltano il sapore di un piatto, così una pagina della Scrittura spesso aiuta ad illuminarne un'altra. E' anche utile documentarsi sugli ingredienti e sulle loro caratteristiche: quando si incontrano nomi, personaggi, riferimenti ad avvenimenti di cui non si sa nulla o molto poco, è saggio andare a cercare informazioni, su testi appositi (ne esistono anche per i non plurilaureati in teologia, stai tranquillo!) o chiedendo ad un sacerdote o ad una persona che ha studiato e meditato a lungo le Scritture...in mancanza di meglio anche il tuo misero animatore potrebbe rivelarsi un'insospettata fonte di informazioni!

La digestione: Dipende dall'organismo, dal brano scelto, dalla giornata... A volte può capitare che una parola ti "fulmini": come l'energia dello zucchero che entra subito in circolo e ti dice qualcosa di importante: non farla scappare! Ripetitela, lasciala entrare in profondità dentro di te, chiediti cosa ti dice per la tua vita e custodiscila durante la giornata, perché dia luce e forza ai tuoi passi! Altre volte la digestione è lenta: dovrai rileggere più volte prima che una parola ti parli: non scoraggiarti! Non tutti i cibi si digeriscono rapidamente e si trasformano subito in energia pronta all'uso: a volte devi immagazzinare qualcosa che subito non sembra così significativo, ma che al momento opportuno può saltare fuor, non previsto: è importante fare scorta anche di questo cibo di lunga e faticosa digestione! E se ti sembra che proprio quel passo sia completamente indigesto e che non dia al tuo organismo nessuna energia, non pensare di aver perso tempo! Quando lavi l'insalata, l'acqua scivola via e le foglie non la trattengono, ma alla fine la tua insalata è lavata: la Parola, come seme che cresce di nascosto sottoterra, lavora dentro di te anche quando non ne sei consapevole e porta frutti a suo tempo.

La risposta: Dopo aver digerito la Parola, nascerà in te una risposta: lode, ringraziamento, richiesta di perdono o di aiuto, per te o per altri: è il segno che il tuo organismo sta assimilando le energie del ciboconsumato! Man mano che ti rinforzi con la dieta, ti sentirai desideroso di mettere in pratica nella vita la Parola di cui ti nutri, a partire dalle piccole cose quotidiane, come il rapporto con i compagni o i genitori, l'impegno nello studio, il gestire i risparmi e le attività del tempo libero, fino ad arrivare a scelte più grandi e impegnative: come ben sai, è con l'allenamento costante e con una buona dieta che un atleta può migliorare i risultati, puntare più in alto e chiedere di più al suo corpo. Considera che hai un grande allenatore che non ti chiederà mai uno sforzo per cui non sei pronto; Lui conosce i tuoi punti deboli e i tuoi assi nella manica, e sa come aiutarti a superare i primi e a valorizzare i secondi !

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DOMENICA   9   dicembre     Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce
Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori.

La parola... alla Parola (Is 11, 1-10) In quel giorno, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i poveri e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese. La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento; con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio. Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia, cintura dei suoi fianchi la fedeltà. Il lupo dimorerà insieme con l'agnello, la pantera si sdraierà accanto al capretto; il vitello e il leoncello pascoleranno insieme e un fanciullo li guiderà. La mucca e l'orsa pascoleranno insieme; si sdraieranno insieme i loro piccoli. Il leone si ciberà di paglia, come il bue. Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide; il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi. Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno in tutto il mio santo monte, perché la saggezza del Signore riempirà il paese come le acque ricoprono il mare. In quel giorno la radice di Iesse si leverà a vessillo per i popoli, le genti la cercheranno con ansia, la sua dimora sarà gloriosa.

Alcune parole ... Iesse era il padre di Davide, re che Dio stesso aveva scelto nei tempi antichi per guidare il suo popolo: ogni ebreo conosceva la storia di questo fanciullo divenuto re, dei suoi errori ma anche della sua saggezza e delle sue vittorie; per gli Ebrei erano importanti la discendenza e la famiglia di origine; il fatto di sapere che Giuseppe, lo sposo di Maria, proveniva proprio dalla stirpe di Davide li rassicurava: Gesù era dunque il Messia di cui parlavano le Scritture, quel germoglio spuntato sul vecchio tronco della famiglia di Iesse.

Leggi anche ... - La storia di Davide: nel primo libro di Samuele, a partire dal capitolo 16. Come Davide, il più piccolo dei suoi fratelli, viene scelto dal Signore per guidare il suo popolo, così anche Maria, "umile serva del Signore", è scelta per essere la madre di Dio, e lo stesso Gesù, il Figlio di Dio, sceglie di nascere povero in un paesino insignificante: decisamente Dio non usa il nostro stesso metro di giudizio.
- Gesù afferma che le profezie di Isaia si riferiscono proprio a lui: Lc 4, 14-21. Tutti avevano sentito leggere molte volte quelle profezie, ma quando Gesù afferma di essere il Messia tanto atteso non è facile credergli!

Luce su ... Su di lui si poserà lo Spirito del Signore": questo elenco di qualità dello Spirito non ti ricorda qualcosa? Per esempio quando ti preparavi alla Cresima e ti parlavano dei doni dello Spirito Santo? Su ognuno di noi si è posato lo Spirito del Signore: a noi il compito di lasciarlo entrare davvero nella nostra vita per aiutarci a realizzare il progetto di amore che Dio ha su di noi.
"giudicherà con giustizia": a volte sembra il contrario! Ma la giustizia di Dio non funziona come la nostra: per noi "giustizia" vuol dire punire i colpevoli, per Dio rispettare ogni persona per quel che è, cioè una creatura fatta a sua immagine! Solo Dio conosce il cuore di ogni uomo, e il suo modo di manifestare la sua giustizia non sono i fulmini che inceneriscono chi ha sbagliato, ma il perdono che rialza chi è caduto e permette a tutti, sempre, di ricominciare.
"perché la saggezza del Signore riempirà il paese"...ovvero: non è che ad un certo punto, per qualche strano fenomeno, gli uomini diventino tutti buoni e santi per loro iniziativa! Il mondo diventa un luogo di pace e di armonia perché gli uomini (e persino gli animali!) lasciano finalmente agire in sé la saggezza del Signore: le promesse di Dio non sono per il futuro, dopo che saremo morti, ma il regno di Dio vive e si realizza già ora, in mezzo a noi, ogni volta che permettiamo all'amore di Dio di trasformarci!

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LUNEDI'   10   dicembre     Vieni, Santo Spirito,
Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto.


La parola... alla Parola (Lc 5, 17 - 26)   Un giorno Gesù sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni   Ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, cercavano di farlo passare e metterlo davanti a lui. Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della stanza. Veduta la loro fede, Gesù disse: "Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi". Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: "Chi è costui che pronunzia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio soltanto?"Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: "Che cosa andate ragionando nei vostri cuori? Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico - esclamò rivolto al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e va' a casa tua". Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e si avviò verso casa glorificando Dio. Tutti rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: "Oggi abbiamo visto cose prodigiose".

Alcune parole ... Guarigioni: Gli Ebrei credevano che le infermità fisiche fossero la punizione per i peccati di una persona o dei suoi genitori, la guarigione fisica diventa un segno evidente e clamoroso che Gesù perdona realmente i peccati
Scribi e farisei, che nel Vangelo fanno sempre la figura dei "cattivi", in realtà erano grandi conoscitori della Parola di Dio, ma erano troppo orgogliosi perché sapevano eseguire i precetti della Legge e finivano per disprezzare tutti gli altri che non erano altrettanto bravi; così non capivano che Dio ama tutti i suoi figli e li vuole recuperare se si sono smarriti, non fare selezione...
Leggi anche ... - Altri miracoli in cui Gesù mostra che la guarigione fisica è il segno visibile della vera guarigione, la conversione del cuore e il perdono dei peccati: Mt 9, 1-8 ; Mc 2, 1-12 ; Gv 9, 1-41- Altre occasioni in cui i farisei non riescono ad andare oltre alla lettera della Legge e si fissano sui più piccoli cavilli senza capire il senso delle prescrizioni: Mt 15, 1-9; Mt 23, 13-32; Mc 2, 23-28; Mc 7, 1-13; Lc 11, 37-52; Lc 13, 10-17
Luce su ... "Veduta la loro fede...": il paralitico non è andato da Gesù, pare, di sua iniziativa, ma altri ce l'hanno portato, fiduciosi che il Maestro avrebbe potuto guarirlo. Quante volte persone che ci sono vicine ci aiutano, ci accompagnano verso Gesù nei momenti in cui siamo talmente immersi nel peccato, nella nostra debolezza che non siamo in grado di andare verso di Lui con le nostre gambe? Chi sono state e sono per me queste persone, che con la loro preghiera, i loro consigli, il loro esempio, il loro sostegno mi aiutano ad avvicinarmi a Gesù, vero medico del corpo e dell'anima? Mi ricordo di ringraziare Dio per la loro presenza e di pregare per loro? E io porto, almeno nella preghiera, a Gesù i "paralitici" che conosco?
"il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati":
anche quando siamo paralizzati dai nostri errori, dal peso del rimorso, dalla nostra fragilità, Gesù ha il potere di perdonare tutti i nostri sbagli, di liberarci dal peso del passato, di rialzarci e di ridonarci la nostra dignità
"Subito egli si alzò":
quando permettiamo al Signore di toccare il nostro cuore, il miracolo dell'amore gratuito e del perdono si manifesta nel riprendere il cammino con nuova forza e gioia, nel diventare capaci di amore nel rapporto con gli altri, nel donare gratuitamente tempo, energie e la nostra persona.

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MARTEDI'   11   dicembre     O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza forza..


La parola... alla Parola (Is 40, 1 - 11)  "Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che è finita la sua schiavitù, è stata scontata la sua iniquità, perché ha ricevuto dalla mano del Signore doppio castigo per tutti i suoi peccati"Una voce grida: "Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura. Allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà, poiché la bocca del Signore ha parlato" (…) Sali su un alto monte, tu che rechi liete notizie in Sion; alza la voce con forza, tu che rechi liete notizie in Gerusalemme. Alza la voce, non temere; annunzia alle città di Giuda: "Ecco il vostro Dio! Ecco, il Signore Dio viene con potenza, con il braccio egli detiene il dominio. Ecco, egli ha con sé il premio e i suoi trofei lo precedono. Come un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce pian piano le pecore madri"

Alcune parole ... Sion, Gerusalemme: il monte Sion è l’altura che si trova a Gerusalemme, e viene usato per indicare la città santa, che è il simbolo di tutto il popolo degli Ebrei, con cui Dio ha stretto la sua alleanza. Per noi cristiani Gerusalemme è come dire la Chiesa intera, il popolo di Dio. Anche il Paradiso viene raffigurato come la Gerusalemme celeste, la città dove finalmente Dio abiterà in eterno in mezzo al suo popolo nella pace e nella gioia.
Le città di Giuda: quella di Giuda era una delle dodici tribù del popolo di Israele, derivate dai dodici figli di Giacobbe (Gen 35, 22b-26), il patriarca a cui Dio aveva dato il nuovo nome di Israele dopo aver lottato con lui (Gen 32, 23-33). Geograficamente, Gerusalemme si trovava nella regione che prese il nome appunto dalla tribù di Giuda: la Giudea. Davide, da cui discendeva come abbiamo visto Giuseppe, apparteneva alla tribù di Giuda, quella da cui sarebbe nato il Messia, come annunciavano i profeti.

Leggi anche ... - I profeti annunciano l’avvento del Messia e il regno di Dio: in Avvento si leggono brani profetici: di Isaia, Geremia, Sofonia, Malachia, che parlano del Messia discendente di Davide, che porterà un regno di giustizia e di pace.
- Dio è un pastore per il suo popolo: è un’immagine presente già nell’Antico Testamento (Is 49, 8-10; Ger 23, 1-6; Ez 34, 11-16), che Gesù riferisce a sé: Lc 15, 4-7; Mt 18, 12-14; Gv 10, 1-18). Quando egli affida a Pietro il compito di guidare gli apostoli, utilizza la stessa immagine: Gv 21, 15-19.
- Una voce grida…E’ Giovanni Battista che dice questo di sé: si riconosce nell’immagine usata dal profeta Isaia e si attribuisce il ruolo di preparare la venuta del Messia: Mt 3, 1-12; Mc 1, 1-8; Lc 3, 1-18; Gv 1, 6-15.19-34.
Luce su .. " Nel deserto preparate la via al Signore": a volta il nostro cuore è più arido del deserto del Sahara, oppure è ingombro di preoccupazioni materiali che ci distolgono dall’essenziale, o ancora è come un grande specchio che riproduce sempre e solo la nostra bella faccia, impedendoci di vedere gli altri…è proprio in questo cuore malridotto che il Signore vuole venire ad abitare: non sarebbe male preparargli un ambiente un po’ più ospitale!!
"Alza la voce": e noi sappiamo dire parole di speranza nelle situazioni difficili? Annunciare, a noi stessi e agli altri, che il Signore viene ancora, oggi e sempre, a condividere gioie e dolori della nostra condizione umana, che Egli si fa presente e vicino in ogni situazione, soprattutto nelle più difficili, che come un pastore premuroso non si stanca di cercare finché non riesce a ritrovare ognuna delle sue pecorelle vagabonde?

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MERCOLEDI'   12   dicembre     Vieni, Santo Spirito,
lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato.

La parola... alla Parola (Is 40, 25 - 31)   A chi potreste paragonarmi quasi che io gli sia pari?" dice il Santo. Levate in alto i vostri occhi e guardate: chi ha creato quegli astri? Egli fa uscire in numero preciso il loro esercito e li chiama tutti per nome; per la sua onnipotenza e il vigore della sua forza non ne manca alcuno. Perché dici, Giacobbe, e tu, Israele, ripeti: "La mia sorte è nascosta al Signore e il mio diritto è trascurato dal mio Dio?". Non lo sai forse? Non lo hai udito? Dio eterno è il Signore, creatore di tutta la terra. Egli non si affatica né si stanca, la sua intelligenza è inscrutabile. Egli dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato. Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono; ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi.

Leggi anche ...

- Dio creatore che regge il mondo: sono infiniti i passi in cui Dio è presentato come Colui che fa sorgere e tramontare il sole e gli altri astri, governa il mondo e gli eventi della natura con la sua saggezza talmente grande che l’uomo non è in grado di comprenderla. Eccone alcuni: Baruc 3, 32-35; Sal 147, 4; Sir 42, 15-43, 33; Gb 9, 1-12.
- Perché dici…: ti è capitato un sacco di volte di pensare che Dio si fosse dimenticato di te, che non gliene importasse nulla? Sappi che non sei il primo: già nell’Antico Testamento un sacco di pii ebrei si lamentano e se la prendono con Dio perché li trascura! Puoi trovare molti compagni di lamentele nei Salmi, ad esempio Sal 6; Sal 9, 22-34; Sal 12(13), 1-5; Sal 20(21), 1-9 (quello che ha gridato Gesù sulla croce); Sal 43(44), 24-25; Sal 73(74); Sal 87(88); Sal 93(94), 1-7…insomma, sei davvero in buona compagnia!!

Luce su ...

"Levate in alto i vostri occhi": a volte invece, soprattutto quando abbiamo qualche peso sulla coscienza, gli occhi li teniamo fissi a terra, oppure ben puntati sul nostro amatissimo ombelico! Ma come potremo riconoscere e contemplare la bellezza di Dio se non alziamo gli occhi verso di Lui? Come potremo scoprire che le sue braccia sono aperte e ci stanno aspettando, se non vediamo altro che noi stessi e le nostre magagne?
"Anche i giovani faticano e si stancano": niente illusioni, anche i più santi tra gli uomini hanno i loro momenti di stanchezza, di debolezza, le loro cadute per non dire capitomboli, ma questo non deve essere motivo di scoraggiamento, né una scusa per gettare la spugna dicendo "tanto prima o poi cadrò e mi fermerò"! Tendiamo la mano al Signore e allora sì che riacquisteremo forza e potremo rialzarci dopo le peggiori cadute e riprendere il cammino con le ali ai piedi

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GIOVEDI'   13   dicembre     Vieni, Santo Spirito,
dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano, i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.

La parola... alla Parola (Is 41, 13 - 20)   Io sono il Signore tuo Dio, che ti tengo per la destra e ti dico: "Non temere, io ti vengo in aiuto". Non temere, vermiciattolo di Giacobbe, larva di Israele; io vengo in tuo aiuto - oracolo del Signore -, tuo redentore è il Santo di Israele. Ecco, ti rendo come una trebbia acuminata nuova, munita di molte punte; tu trebbierai i monti e li stritolerai, ridurrai i colli in pula. Li vaglierai e il vento li porterà via, il turbine li disperderà. Tu, invece, gioirai nel Signore, ti vanterai del Santo di Israele. I miseri e i poveri cercano acqua ma non ce n'è, la loro lingua è riarsa per la sete; io, il Signore, li ascolterò; io, Dio di Israele, non li abbandonerò. Farò scaturire fiumi su brulle colline, fontane in mezzo alle valli; cambierò il deserto in un lago d'acqua, la terra arida in sorgenti. Pianterò cedri nel deserto, acacie, mirti e ulivi; porrò nella steppa cipressi, olmi insieme con abeti; perché vedano e sappiano, considerino e comprendano a un tempo che questo ha fatto la mano del Signore, lo ha creato il Santo di Israele.

Alcune parole ... Il vermiciattolo, la trebbia ben affilata, i monti stritolati... avrai notato che nei brani dell'Antico Testamento le immagini sono spesso piuttosto forti, concrete, quasi "grezze"; del resto, quando un popolo (o una persona!) non vuol capire le cose, bisogna dirgliele in un modo molto concreto e vicino alla sua esperienza: se il Signore può trasformare un popolo che è molle come un vermiciattolo un uno strumento capace di stritolare i monti, beh, allora chissà cosa può fare con un cuore un minimo disponibile!!
Hai notato quanta insistenza sul contrasto tra il deserto, l'arsura e l'acqua che il Signore promette, che dà vita e fa crescere ogni sorta di piante? A noi "montanari" non dice molto, ma prova ad immaginare come dovevano suonare queste promesse alle orecchie di un popolo abituato al deserto, alla sete, alla mancanza d'acqua e di vegetazione.
Leggi anche ... - Dio non abbandona i suoi poveri è un leit motiv di tutta la Bibbia: io ti segnalo qualche passo: Is 49, 14-15; 1Sam 2, 6-9; Sal 68(69), 33-34; Sal 33(34), 1-11- Il contrasto tra il deserto e l'acqua: Ger 17, 5-8; Sal 1; Is 32, 15-20; Is 35, 1-10; Ger 31, 8-14

Luce su ...
Non temere: è il messaggio che traspare da tutte le Scritture, e che Gesù ha più volte ricordato ai suoi discepoli. Dio non si stanca di ripeterci che non si diverte ad osservare dall'alto del suo trono le nostre disavventure, ma è in ogni momento vicino a noi per aiutarci a superare le prove, a volte durissime, che la vita ci mette davanti. Non sapendo più come fare a farcelo entrare in zucca una buona volta, si è fatto materialmente uomo, perché toccassimo con mano quanto egli partecipa realmente alle nostre vicende: è questo il senso del Natale!
Pianterò cedri nel deserto: ci risiamo, in questo periodo tornano sempre gli stessi ritornelli. Il Signore ci conosce e sa che siamo un po' lenti di comprendonio! Ti sta dicendo e ripetendo che vuole far fiorire un meraviglioso giardino proprio in quel deserto senza vita che è a volte il tuo cuore, se appena gliene dai la possibilità! Oltretutto non sarebbe più carino anche per te essere un giardino pieno di vita piuttosto che un'arida distesa di sassi?

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VENERDI'   14   dicembre Feu et lumière qui resplendissent sur la face du Christ, Feu dont la venue est parole, Feu dont le silence est lumière, Feu qui établis les cœurs dans l'action de grâce, Nous te magnifions.
Toi qui reposes en Christ, Esprit de sagesse et d'intelligence, Esprit de conseil et de force Esprit de science et de crainte, Nous te magnifions.
Toi qui scrutes les profondeurs de Dieu, Toi qui illumines les yeux de notre cœur Toi qui te joins à notre esprit, Toi par qui nous réfléchissons la gloire du Seigneur, Nous te magnifions.

La parola... alla Parola (Is 48, 17 - 19)
Così dice il Signore tuo redentore, il Santo di Israele:<"Io sono il Signore tuo Dio che ti insegno per il tuo bene, che ti guido per la strada su cui devi andare. Se avessi prestato attenzione ai miei comandi, il tuo benessere sarebbe come un fiume, la tua giustizia come le onde del mare. La tua discendenza sarebbe come la sabbia e i nati dalle tue viscere come i granelli d'arena; non sarebbe mai radiato né cancellato il tuo nome davanti a me".

Leggi anche ...

"Io sono il Signore tuo Dio"...non ti ricorda niente? Per esempio quando al catechismo ti hanno fatto imparare a memoria i famigerati dieci comandamenti, non c'era forse questa frasetta introduttiva? Eh già, e non è mica lì per bellezza: il Signore non ha nessun interesse a dettare delle norme antipatiche per metterci in difficoltà! Quando, per mezzo di Mosè, dà al suo popolo testardo e ribelle quelle dieci "parole", prima si presenta: "Io sono il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù" e poi inizia la serie di prescrizioni che ben conosciamo (Es 20, 1-17; Dt 5, 6-22). Dio prima ci ha riscattati da una condizione di vita disumana, che è quella in cui ci andiamo spesso e volentieri a ficcare quando seguiamo solo i nostri desideri immediati, agiamo in nome della nostra pancia, della nostra avidità, del nostro egoismo e ci ritroviamo schiavi del nostro umore altalenante. Il Signore ci apre una strada attraverso il mare per farci uscire da questa condizione, che non è quella che ha pensato e desidera per noi, e condurci verso la terra dove scorre latte e miele, una vita vissuta nell'alleanza e nell'amicizia con lui, nella piena dignità di figli di Dio. Solo dopo aver fatto questo, dopo averci mostrato la nostra libertà e dignità, ci offre come un dono prezioso le indicazioni per una vita piena e davvero a misura d'uomo. Non delle regole per schiacciarci, ma un cammino per scoprire chi siamo, come Lui ci ha pensati, attraverso quali strade possiamo realizzarci.

Luce su ...
Se avessi prestato attenzione … quante volte qualcuno, dopo un vostro errore, ha prontamente sentenziato: "Te l'avevo detto! Se ascoltavi me...". Ecco, il Signore non ci dice questo per rinfacciarci i nostri errori e farci sentire in colpa! Semplicemente, ci ricorda con infinita pazienza che è un'illusione pensare di essere liberi e realizzati facendo sempre e soltanto quel che ci va in quel momento, e che le indicazioni che ci dà non sono per limitarci, ma per permetterci di sviluppare al meglio le nostre capacità e i nostri doni. Non è con tono di rimprovero che ci ricorda questa realtà, ma con dispiacere nel vedere che abbiamo voluto fare di testa nostra e ne abbiamo pagato le conseguenze. In ogni momento possiamo decidere di "prestare attenzione" a ciò che il Signore ci suggerisce, ogni momento è buono per iniziare o riiniziare a seguire la sua via...e l'Avvento è un momento doppiamente buono!

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SABATO   15   dicembre    

 

Grande festa di Natale

SABATO 15 DICEMBRE

dalle 18.30 presso l'istituto don Bosco

E’ ora di capire come il santo viveva il Natale; ci aiuteranno a scoprirlo due persone della Comunità di Sant'Egidio di Torino... A seguire: spuntini, danze e giochi per augurarci un buon Natale!

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